La mattina dopo arrivai piuttosto presto a scuola. Davanti all'ingresso c'erano solo pochi ragazzi, ognuno con la schiena poggiata contro il muro o una colonna, lo zaino in terra. Chi non usava il cellulare aveva le cuffie, e guardava nel nulla: a quanto pareva il trauma del rientro a scuola non aveva colpito solo me. Anche io misi il mio zaino in terra, e come gli altri ragazzi, mi appoggiai al muro. Tempo neanche due minuti, che sentii una voce estremamente stridula e fastidiosa provenire dalla strada: qualcuno si stava lamentando. Visto che non avevo niente di meglio da fare, decisi di ascoltare. Man mano che la voce si avvicinava, riuscivo a sentire sempre meglio cosa dicesse, e capii che la persona non era da sola, ma in compagnia.
"Ho sonno. Guarda in che condizioni sono! Mi lacrimano anche gli occhi, dal sonno che ho. Mi sarà colato tutto il mascara!"
"Andiamo amore, è per Thom..." Rispose una voce maschile
"E quindi siccome è Thom devo andare a scuola a quest'ora indecente?!"
"Guarda che nessuno ti ha obbligata. Sei tu che non sei capace di stare senza il tuo ragazzo, Lettice cara." Ribatté una seconda voce femminile, molto più dolce della prima. Non ci voleva un genio per capire che il gruppo di Thomas aveva deciso di presentarsi a scuola a più presto del solito, e in branco. Di solito infatti, era Thomas il perenne ritardatario, Matt e Lettice arrivavano in orario e Grace anche troppo presto. Non avevo sentito la voce di Thomas però. Senza pensarci più di tanto, mi staccai dal muro, ripresi lo zaino, e mi avviai verso di loro. Scorsi subito che Thom stava camminando di fianco a Grace, ma era estremamente silenzioso.
Tanto allegro ieri sera e poi si presenta con questa faccia? Bah, sarà stanco anche lui.
Ma non appena mi vide camminare incontro al gruppo, la sua faccia da morto si illuminò tutta, e gli si stampò un sorriso a cretino sulla faccia. Non capii il motivo di tanta gioia, ma arrivai alla conclusione che cretino era e cretino era rimasto anche dopo le vacanze. Altro che stanco. Anche Grace mi sorrise e Matt alzò la mano a mo' di saluto. Lettice invece continuò a sbuffare. Notai che non le era colato nessun mascara.
"Ehilà ragazzi, come va?" domandai al gruppo. Lettice, per tutta risposta, mise su il broncio.
"Bene bene na... Jack." Thom provò a correggersi. Niente, nemmeno due settimane di pausa gli erano servite.
"Tu? ""Diciamo che stavo bene in vacanza. Ma... Voi esattamente cosa ci fate a scuola così presto?" Non appena feci questa domanda, cominciarono a comportarsi in modo strano. Lettice mi rispose:
"Ah, guarda, non lo so neanch'io." e si voltò dall'altra parte.
Matt cominciò a grattarsi dietro la testa, con un sorriso a trentadue denti che gli andava da orecchio a orecchio. Grace assunse una faccia da te l'avevo detto, e Thom esordì con:
"Qualche problema, Jackino bello? Non possiamo arrivare presto una volta ogni tanto?". La sua espressione era la stessa che aveva ogni volta che voleva buttare in terra il mio computer, quindi dissi subito che non c'era alcun problema. Ci dirigemmo quindi tutti e cinque verso l'ingresso della scuola.
Mentre camminavamo, una mano afferrò il mio braccio, facendomi sobbalzare, e mi trascinò un po' più indietro rispetto al gruppo. Era Grace, e sembrava estremamente seria. I capelli biondi e lisci le coprivano metà volto.
"Grace, che c'è?"
"Zitto. Senti Jack, devo dirti una cosa. A ricreazione presentati in biblioteca, va bene?"
"Non puoi dirmela adesso?"
Mi guardò con una faccia di totale disapprovazione.
"Lo avrei già fatto, ti pare?"
Si allontanò da me, riunendosi al gruppo, borbottando qualcosa del tipo
"Ma perché ho a che fare soltanto con idioti?"
*****
Salve popolo. Chiedo umilmente perdono per la lunghissima assenza, ma tra la scuola, impegni e problemi vari non ho trovato il tempo di aggiornare. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, e vi assicuro che per la prossima pubblicazione sarò puntuale. Detto questo, Sayonara a tutti! 🌸
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Don't you trust me?
RomanceJack Parker, diciassette anni, frequenta la quarta superiore. Odia tutto e tutti, va male a scuola, è completamente asociale, e non ha alcun tipo di obiettivo se non quello di leggere dalla mattina alla sera. Non sopporta un'infinità di cose, in par...