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Un anno.

O forse meno, era il tempo che mi era servito per rendermi conto di quanto possano cambiare le cose.
Di come qualcosa o meglio, qualcuno possa cambiarti completamente la vita.
Per renderti conto che a volte CASA non è un luogo ma piuttosto una persona.
E proprio come una casa, quando la si perde fai fatica a ricominciare, anche se non era forse perfetta per te e magari nemmeno quello di cui avevi realmente bisogno.

1 SETTEMBRE
Per l'ennesima volta mia madre aveva scelto per entrambe cosa fosse meglio per noi, l'ennesimo fallimento amoroso per lei era diventato l'ennesimo trasferimento per me.

Lasciare di nuovo tutto, quel poco che con fatica mi ero costruita si sgretolava così per la quarta o quinta volta?
Avevo smesso di contarle probabilmente.
Ma orami eccoci qui nella nuova casa a Seoul lei a disfare i suoi quadri, io i miei vestiti.

Essere figlia di una pittrice di un certo calibro non è facile, il sogno di girare il mondo che inizialmente ti fa sentire fortunata inizia a poco a poco a starti stretto quando non si tratta più di vacanze ma diventa un continuo ricominciare da capo ancora e ancora, ma non è facile spiegare a qualcuno che non ascolta o fa finta di non farlo che quello che vorresti tu è solo un posto da poter finalmente chiamare casa.

Ma questa è mia madre e quello che sono io adesso è forse tutta opera sua, lo si vuole chiamare effetto collaterale?
Bè fatelo, ma non cambierà ciò che ormai sono diventata.
Una volta finito di sistemare i miei vestiti scendo di sotto e la trovo ancora in alto mare tra scatoloni, carta e nastro adesivo attaccato addosso qua e là, sospiro avvicinandomi ad uno dei suoi quadri cominciando a toglierlo dalla carta facendo attenzione a non romperlo, ed è solo in quel momento che mi nota davvero.
<< Hai già finito con gli scatoloni nella tua stanza?>>
Annuisco accennandole un mezzo sorriso
<< Non ho molta roba lo sai, devo solo riordinare i libri di fotografia e sono apposto>>
Già, come si può pensare essendo io figlia d'arte qualcosa dai miei dovevo pure aver preso, escludendo però pittura e regia avevo cominciato a dimostrare un certo interesse per i particolari di qualunque cosa guardassi, persone, cose, animali e quell'interesse con la crescita era stato incanalato proprio da lei regalandomi una macchina fotografica facendo si che sviluppassi lentamente quella che adesso è una delle mie più grandi passioni.

<< Questo posto ti piacerà, prima di scegliere ho controllato com'era e ci sono delle viste pazzesche del quale sicuramente ti innamorerai. Tirerai fuori dei veri capolavori.>>
<< Già.>> Dissi soltanto sistemando il quadro ormai sgombro di carta sul grande divano insieme agli altri.
<< Andrà bene Miyeon vedrai, stavolta me lo sento davvero, saremo felici in questo posto.>>
Certo che lo saremo, finché non ti immischierai in qualche altra relazione che finirà male e come fai sempre cambieremo di nuovo città, vorrei davvero rispondergli questo che sto pensando ma non posso, così mi limito semplicemente a cambiare argomento.
<< Hai già trovato una galleria per mettere i tuoi dipinti?>>
Annuisce battendo le mani entusiasta della domanda e dell'argomento.
<< Prima di venire qui mi sono sentita con una signora simpaticissima che ha una galleria proprio al centro città. Penso proprio che già domattina andrò dritta lì per controllare come sistemare ogni dipinto, e speravo davvero che tu volessi venire con me.>>
Conoscevo quel cambio di tono e sapevo che quando lo usava dirgli di no avrebbe significato farcela rimanere così male da tenermi il muso per giorni, motivo per cui spesso rimpiangevo di non aver scelto di restarmene con mio padre, perciò annuì semplicemente in risposta alla sua richiesta.
<< Non ho molto da fare ancora perciò si, credo di poter venire.>>
La vedo avvicinarsi e poggiare la fronte contro la mia ed una mano sulla mia testa
<< Sei una brava ragazza Mi, e non dimenticare mai che quello che faccio, ogni cosa è per te.>>
Tipo cosa precisamente? Togliermi tutto non appena penso di aver trovato finalmente stabilità?
<< Lo so mamma, lo so. >> Rispondo scostandomi leggermente facendole un sorriso.
<< Credo che uscirò a fare due passi se non ti dispiace, magari porto la macchina con me, potrei sempre trovare qualcosa degno di essere immortalato.>>
Annuisce tranquilla tornando a finire di disfare le varie cose ricordandomi però di prendere le nuove chiavi che sono poggiate sul mobiletto prima della porta.
Torno in camera mia spogliandomi e lasciando cadere i vestiti sul pavimento senza preoccuparmene troppo, ci avrei pensato l'indomani, mi avvicino all'armadio e prendo le prime cose che mi capitano a tiro infilandomi poi nel bagno adiacente la mia stanza.
Principalmente mi do una rinfrescata visto che la doccia l'avevo fatta la mattina, il giorno prima quando eravamo arrivate ero così stanca che mi ero buttata sul letto addormentandomi vestita.
Esco avvicinandomi allo specchio guardandomi e controllando cos'è alla fine che avevo preso scegliendo a casaccio e la figura che vedo è vestita con jeans alla caviglia, canotta giallo pastello ed una camicia di lino di una taglia più grande lasciata aperta sopra color nero.
Bè dai, alla fine potevo scegliere molto di peggio di questo, mi è andata anche bene.
Abbassandomi guardo le scarpe poggiate ordinatamente nell'armadio e scelgo un paio di ballerine dello stesso colore della camicia e, nel tornare in posizione eretta comincio a tirare su i miei capelli con la mia matita portafortuna come meglio riesco.
Un'ultima occhiata e sono pronta, afferro la macchina fotografica dalla scrivania prima di scendere di sotto di nuovo prendendo la borsa dall'attaccapanni e le chiavi salutando mia madre prima di richiudermi la porta alle spalle.

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Salve a tutti.
Vorrei davvero chiedervi cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere sapere i vostri pareri.
E soprattutto se vi interesserebbe sapere come continua, se volete capitoli più lunghi e cose così :3
Vi ringrazio tutti in anticipo.

당신 같은 사람 someone like you- |Kim Taehyung|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora