당신 같은 사람 someone like you- |Kim Taehyung|

XXXVI

<<Andrai con loro se così
fosse?>>
<< Ma scherzi?! Pensavo organizzassimo qualcosa noi in realtà!>>
Mi guardò. << Sarebbe bello dobbiamo parlarne con Jimin e Taehyung!>>
Storsi il muso.
<< Taehyung non credo che verrà. Lo stage è importante per lui, non vedi com'è felice?>> Dissi voltandomi a guardarlo.
<< Ed è una brutta cosa che lo sia?>>
<< Ovvio che non lo è! >> Esclamai subito convinta.
<< C'è un ma...>>
<< Ma per una come me è difficile non pensare che alla fine andrà a finire come con mia madre!>>

La vidi chiaramente alzare gli occhi al cielo. << Mi~ stai esagerando secondo me. Non tutte le persone che lavorano finiscono per dimenticare chi hanno di fianco.>>
Poi continuò. << Se fosse così come pensi tu, tutti i genitori che lavorano scorderebbero o comunque finirebbero per mettere da parte i propri figli allora!>>
Mi girai a guardarla. << Lo so bene Yora razionalmente. È al mio cervello che bisognerebbe parlare per convincerlo!>>
<< E gliene hai parlato di questa cosa?>>
Annuì. << Certamente. E mi ha rassicurato così bene che qualunque altra persona normale ci avrebbe creduto e non si farebbe di questi problemi!>> Confessai virgolettando la parola normale.
<< Ma non tu.>> Terminò per me.
<< E non voglio nemmeno che lo sappia che è così. Il problema è il mio non suo.>>

<< In realtà è vostro!>>
<< No.>> << Scusa davvero ma alla stronzata che i problemi sono di entrambi se si è in coppia non ci ho mai creduto. Non giudico però ovviamente chi lo fa.>> Le spiegai. << Chi sarei io per togliergli quel sorriso dalla
faccia?>> Le domandai poi sincera. << E poi hai detto tu poco fa che non tutti, fortunatamente aggiungerei, sono mia madre perciò devo solo convincermi che sia davvero così, soltanto che devo farlo da sola!>> Terminai.
La vidi alzarsi. << Bhè allora adesso non pensiamoci.>>

Mi prese una mano aiutandomi a tirarmi su. << Pensiamo piuttosto ai due giorni che passeremo insieme!>>
<< Che a proposito anche di quello non sono due ma uno.>> Le anticipai visto che ancora non glielo avevo detto.
Inarcò un sopracciglio.
<< Tae può dormire da me solo domani perché la mattina dopo inizia il tirocinio!>> Le spiegai alzando le spalle.
<< Questo è davvero un peccato però!>>
<< Dillo a me!>> Esclamai sbuffando.
Ci avvicinammo ai ragazzi e giuro che non appena i suoi occhi incontrarono i miei mi stampai il miglior sorriso del mondo sul viso.
Ero seria quando parlavo con Yora pochi istanti fa, non gli avrei tolto quell'espressione felice dal viso per nessun motivo, cascasse anche il mondo.
Non pensavo però che realmente di lì a poco a cascare di mondo sarebbe stato il mio.

Il mattino seguente mamma mi svegliò di forza di buon'ora per ricordarmi che stava partendo, ed ancora con gli occhi mezzi chiusi la seguì di sotto in cucina come mi aveva chiesto.
<< Hai preso tutto?>> Le domandai sbadigliando sonoramente sedendomi su di una sedia che c'era attorno al tavolo.
<< Si. Stavo facendo mente locale e non dovrei aver dimenticato nulla!>> Mi rispose lei per poi aggiungere. << Piuttosto vorrei che tu mi ricordassi le regole di cui abbiamo parlato ieri!>>
La guardai. << Ho appena aperto gli occhi fai sul serio?!>>
Dalla sua espressione capì però che non avrebbe mollato quella volta e così le ripetei sbuffando quello che mi aveva chiesto come una ragazzina di cinque anni.
<< Contenta?>>
<< Guarda che questa cosa non diverte nemmeno me sai?!>>
<< E allora perché lo stai facendo!?>> Mi uscì di bocca mentre alzavo le braccia.
<< Ne abbiamo parlato abbastanza del perché!>>
<< Si si come vuoi. Non ho voglia di litigare appena mattina!>> Terminai chiudendo lì la conversazione che sarebbe potuta iniziare.
La vidi sospirare prendendo le ultime cose per poi avvicinarsi a me lasciandomi un bacio sulla testa.
<< Sarò a casa presto vedrai!>> Mi rassicurò.
<< Si lo so come sempre del
resto!>> Le risposi con un mezzo sorriso e la vidi finalmente uscire di casa richiudendosi la porta alle spalle.
Guardai l'ora e quando vidi che l'orologio segnava le quattro alzai i tacchi tornandomene di sopra rinfilandomi a letto sperando di riuscire a prendere sonno di nuovo.