XLIV

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Provai a svuotare la mente da qualcuna delle mille cose successe quel giorno ma non era un'impresa facile soprattutto perché la scadenza dei cinque giorni che mi erano stati concessi adesso che realmente avevano cominciato a scorrere sembrava pesare come un macigno.

Sapevo che era stata la decisione giusta da prendere razionalmente, ma dall'altro verso iniziavo ad essere nervosa all'idea del tempo che sarebbe servito effettivamente alla dottoressa prima che mi lasciasse tornare a casa.

Settimane? Mesi? Anni forse?...

All'ultima parola rabbrividì senza quasi rendermene conto e riaprì gli occhi scuotendo la testa provando a scacciarla dalla mia testa.
Iniziò a pesare il pensiero che dovevo parlare di tutto quello con le persone che realmente contavano per me.
Taehyung con cui avrei parlato quella stessa sera visto che era già stato difficile non dirglielo poco prima davanti al camino e poi c'era Yora.
Voltai il viso sul mobile che c'era vicino alla vasca studiando il telefono come se potesse esplodere da un momento all'altro ed alla fine mi convinsi a prenderlo con un sospiro componendo il suo numero di cellulare ed il tasto del vivavoce.

Ero sicura che non potesse immaginare che fossi io a chiamare visto che stava utilizzando la linea fissa di Taehyung e difatti il primo nome che fece non appena rispose fu proprio il suo.

<< Sbagliato prova ancora.>>
A quelle parole seguì qualche istante di silenzio che mi fece sorridere.
<< Vaffanculo!>>
Me lo meritavo.
<< Perché mi stai chiamando con questo numero?>>
<< Sono uscita dall'ospedale.>>
<< Non me lo ha detto che veniva a prenderti...>>
<< Non avrebbe potuto. Nemmeno lui si aspettava che lo chiamassi per venirmi a
prendere!>>
<< Mi dispiace non essere venuta. Taehyung mi ha detto che non sapeva quando saresti uscita perciò non c'era nessuna fretta e lì ho capito che forse era meglio non venissi, almeno non subito!>>
<< Lo so Yora non preoccuparti. Dobbiamo parlare ma non
oggi!>>
<< Di cosa?>>
<< Qualcosa per cui ho bisogno di guardarti negli occhi quando te lo dico. Domani prenditi una giornata perché ho bisogno di tempo>>
<< Devo preoccuparmi?>>
<< Non più del solito.>>
<< Stai bene?>>
<< Adesso si.>>
<< Vorrei venire lì adesso...>>
<< E lo apprezzo davvero ma no. Ho bisogno di restare con lui sola quando tornerà.>>
<< Alle quattro domani?>>
<< Alle quattro domani.>>
Confermai salutandola e chiudendo la telefonata.
Come glielo avrei detto non lo sapevo ma un modo avrei dovuto trovarlo a tutti i costi pur brutale che fosse.

Ripoggiando il telefono sul mobile dal quale l'avevo preso mi ritrovai a pensare che la vita a volte è davvero strana.
L'unica volta in cui non volevo andarmene perché davvero mi sentivo bene ero costretta a farlo per qualcosa di superiore a tutto questo.

Ero costretta a farlo per l'amore che provavo per una persona.
Avevo imparato a mettere qualcun altro prima di me spontaneamente e non com'ero stata abituata a fare.
E cazzo se mi sarebbe mancato tutto quello.
Mi lavai uscendo dalla vasca andando in stanza di Tae prendendo alcuni dei suoi vestiti infilandomeli sorridendo.
Cosa avrei messo una volta lì?

I suoi vestiti mi facevano sentire meno sola, e magari quando fosse venuto a trovarmi avrei potuto chiedergli di portarmene qualcuno così da non dimenticare quella sensazione ma sapevo già da adesso che comunque non avrebbero colmato il buco enorme che tra qualche giorno si sarebbe formato nel mio petto.

Mancava ancora un po' perché tornasse e così mi stesi sul suo letto rannicchiandomi provando a dormire un po', volevo che quando avessi riaperto gli occhi il suo viso fosse davanti al mio e speravo che vedendolo tutte quelle ansie svanissero così come succedeva nei film d'amore.
Dovevo essermi addormentata davvero perché quando sbattei gli occhi sbadigliando era perché qualcuno mi stava scuotendo delicatamente.

<< Buongiorno bell'addormentata!>>
<< Avevo bisogno di dormire cosa vuoi?!>> Mi lamentai stiracchiandomi. << Sono contento che sei andata nel mondo dei sogni finchè non c'ero almeno so che non ti sei
annoiata!>> Mi tirai su. << Com'è andato il primo giorno?>>
Vidi all'istante i suoi occhi cambiare ed illuminarsi mentre si sedeva vicino a me cominciando a raccontarmi tutto quello che aveva fatto e le nuove cose che fondamentalmente aveva imparato meglio nel metterle in pratica e che fosse masochismo puro o cos'altro non riuscì più a starmene zitta.

<< Me ne vado.>>
Aspettai che smettesse di parlare non appena il suo cervello avesse compreso cos'è che avessi detto e difatti non appena accadde si mutò all'istante girandosi a guardarmi. << Vai?>>
Annuì.
<< Di che stai parlando?>>
<< Dovevo scegliere come volevo che andassero le cose Taehyung ed ho scelto la via più logica.>>
<< Non ti ha dimesso senza chiedere niente in cambio
vero?>>
<< Non avrebbe potuto.>>
<< E quindi cos'hai accettato precisamente?>>
<< Di andarmene via per non so quanto tempo in un posto che proverà a mettere fine definitivamente al mio problema.>>
<< Hai accettato di andarti a curare da qualcosa che non hai in una struttura?>>
<< Sostanzialmente si.>>
<< E perché lo avresti fatto visto che da solo non ci arrivo
proprio?>>
<< Perché se non lo avessi scelto io mi ci avrebbe spedito mia madre di forza.>>
<< E' per questo che avete litigato oggi prima che arrivassi?>>
<< No. Di questo abbiamo discusso mentre tu non c'eri in'ospedale, oggi è semplicemente venuta da me per provare a riallacciare un rapporto che io stessa non avevo il coraggio di troncare finchè non fosse stato il momento di provare a ricucirlo da capo.>>
<< Di quanto tempo parliamo?>>
<< Te l'ho detto, non lo so. Ma la dottoressa ha detto che puoi venire a trovarmi due volte al mese.>>
<< E tu gli hai detto di si?>>
<< Cos'altro dovevo fare? Taehyung non mi credi nemmeno tu che altra possibilità avevo di non perdere l'unica cosa buona che sia mai successa nella mia vita?>>
<< Lo hai fatto per quello che ti ho detto?>> Disse alzandosi cominciando a camminare nervoso per la stanza.
<< No. L'ho fatto perché so che se vogliamo davvero stare bene insieme dobbiamo togliere di mezzo questa cosa.>>
<< Ma perché se non ci crea nessun problema?>>
<< Potresti giurarlo?>>
Quando vidi che non rispose mi alzai sorridendo avvicinandomi fermando la sua camminata nervosa abbracciandolo da dietro.

<< Potrebbe davvero aiutarmi  stavolta Tae e se succede non dovremmo preoccuparci più di niente. Di mani rotte, di vetri in frantumi, di rischi di denunce... Sarà come se tutto questo fosse un brutto ricordo.>>
<< E se oltre a questo diventassimo anche noi un ricordo?>>
<< Sarà l'unico per cui valga la pena rischiare.>>
Si voltò prendendomi il viso tra le mani fissandomi negli occhi. <<Insieme?>>
<< Insieme.>> Confermai alzandomi sulle punte baciandolo.

Trascorremmo il resto della serata cucinando, ridendo e chiacchierando.
Io finì di raccontargli come stavano i patti con la dottoressa, lui mi raccontó della sua giornata da dove lo avevo interrotto ed ammetto che in quel breve periodo di tempo che trascorremmo in quel modo non pensai davvero che un giorno se ne stava già andando e che quattro, alla fine, erano davvero pochi da passare con la persona che si ama.

Quella notte fare l'amore con lui fu diverso.
Tutto quello che facevamo era così frenetico quasi come se avessimo bisogno di lasciare dei segni uno sull'altro per non dimenticare cos'eravamo stati e cosa potevamo essere dopo, ogni sensazione sembrava come se scavasse una piccola cicatrice dentro che sarebbe servita da monito ogni volta che uno dei due ne avesse avuto bisogno.
E devo ammettere che forse quella notte io e lui fummo davvero NOI!





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Spazio Autrice

Salve!
Vi sono un po' mancata?
Non credo ahaha
Pensavo di mettere più nell'aggiornare ma invece no, c'ho messo anche "poco"

Come state?
Come vi vanno le giornate?
Siete content* che tra una settimana finisce la scuola?
Io si XD

-Winterflower

당신 같은 사람 someone like you- |Kim Taehyung|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora