XIII

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Me ne stavo in camera messaggiando con Tae.

Erano partiti da qualche ora ed io non avevo voluto vederlo prima che se ne andasse, ero già triste di mio e non volevo intristire tutti.
Iniziavo però a pentirmene.
Non gli avevo ne detto ciao ne un divertiti, e non lo avevo fatto nemmeno la sera prima che ero rimasta da lui come spesso accadeva da un po' di tempo a questa parte.

Aveva ragione facevo davvero schifo come fidanzata.
Gli avevo chiesto scusa poco fa per messaggio appunto per quello, ma nonostante le sue rassicurazioni continuavo comunque a sentirmi in colpa.
Ed in più dovevo studiare.
Da quando avevo aperto libro erano dieci volte che rileggevo la stessa riga troppo distratta dal cellulare.
Ero troppo in ansia che rispondesse e per come erano partite le cose sapevo che continuando così non avrei combinato niente, ma quell'esame io dovevo passarlo davvero o avrei rischiato l'anno.

Gli mandai un messaggio spiegandogli che era una distrazione anche da lontano e che, apposta per questo motivo avrei spento il telefono per dedicarmi come si deve allo studio, finendo il messaggio con un " ci sentiamo dopo" per poi spegnerlo davvero.
Erano due ore che studiavo quando sentì rientrare mia madre ed insieme a lei un'altra voce che non mi piaceva per niente.
Era una voce maschile, e le voci maschili in casa nostra non erano mai un buon segno.
Mi alzai e scesi di sotto seguendo le voci fino in cucina, dove c'era un uomo più o meno dell'età di mia madre, alto e dai capelli perfettamente sistemati.
Se ne stava seduto al tavolo della cucina.

<< Ciao mamma.>> Dissi annunciando la mia presenza.
<< Oh allora ci sei.>> Commentò girandosi a guardarmi. << Sono contenta, così ti presento Chan.>>
<< E' un fotografo come te.>> Finì sorridendo.

Ma non mi dire, e che ci fa a casa nostra? Pensai mentre mi avvicinavo all'uomo presentandomi con un sorriso forzatissimo.
<< Tua madre mi ha detto che sei brava in quello che fai.>> Disse lui mentre mi sedevo con loro.
<< Me la cavo.>> Dissi soltanto alzando le spalle.
<< Oh non starla a sentire è brava. Ha soltanto un problema di fiducia.>> Si intromise lei posando una tazza di caffè davanti a Chan sedendosi con noi.
<< Dovrei vedere qualche suo scatto prima di giudicare se è davvero solo un problema di fiducia.>> Sentenziò lui mentre io alzavo un sopracciglio a quelle parole.

Stava insinuando precisamente?
<< E tu? Lavori molto invece?>> Domandai usando appositamente il tu e non il voi.
<< Si. Sono abbastanza conosciuto nel settore.>> E anche poco modesto oltre che conosciuto.
<< Perché non prendi qualche tuo scatto Miyeon?>> Disse mia madre. E giuro che avrei voluto ammazzarla davvero.
Già non ero sicura di volerli far vedere in giro, figuriamoci ad un tipo del genere e soprattutto lei non aveva nessun diritto di tirarli in ballo adesso.
<< Vorrei davvero. Purtroppo ho avuto dei problemi con la memoria esterna e l'ho portata ad aggiustare per provare a recuperare i dati.>> Dissi con la voce più dispiaciuta che riuscivo a fare. Lo avrebbe capito chiunque che ero falsissima ma non lei, ne ero sicura.

<< Ma che peccato. Chan era davvero interessato.>> Disse mia madre dispiaciuta. Si immaginavo!.
<< Ci sarà tempo. Non preoccuparti.>> Concluse lui poggiandole una mano sulla spalla.
<< Ah si? E come mai?>> Domandai subito guardando mia madre.
<< Perché Chan stà curando le foto della galleria.>> Disse con tono ovvio.
Siamo sicuri che curasse solo la galleria mamma? << E siete a buon punto col lavoro?>>
<< Si. Un buon punto davvero.>> Rispose lui alla mia domanda al suo posto.
<< Oh benissimo. Almeno finirete prima e potrete mandare in giro le foto subito.>>
<< Oh in realtà intendiamo prima mandarle a qualche rivista del settore. Penseremo poi alla messa online.>> Spiegò mia madre allegra.

당신 같은 사람 someone like you- |Kim Taehyung|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora