XXV

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<< Perché allora dovrei credere a ciò che hai detto o dirai
adesso?>> Domandai
<< Mi hai appena confessato di volermi rovinare la storia con lui.>>
<< Proprio per questo!>> Disse lei seria.
Riflettei sulle sue parole ed effettivamente non aveva senso adesso che inventasse cose dopo quello che mi aveva appena confessato apertamente, ed era questo a spaventarmi.
Qualunque cosa sapesse era forse quello di cui lui non aveva voluto parlarmi e scoprirlo così avrebbe comportato il mio doverlo affrontare ed accettare senza nemmeno parlarne con lui.

<< Non dirlo!>>
<< Come?>> Disse perché probabilmente non aveva capito bene cosa avevo detto
<< Quello che sai non dirlo. Rovinerebbe tutto e semplicemente non voglio saperlo!>>
<< Sei davvero sicura?>> Domandò sorpresa della reazione
<< Si, lo sono!>>
Sorrise e si alzò dall'acqua.
<< Non sei così male, forse però gli credi troppo. Ma è giusto che tu scelga cosa vuoi!>> Inziò a spiegarmi.
<< Ti toglierà tutto, quindi preparati!>> Concluse uscendo dalla vasca andandosi a mettere l'accappatoio e sparendo piano dalla mia vista mentre se ne andava.
Le sue ultime parole sembrava fossero rimaste lì a mezz'aria, come se stessero aspettando solo di ricadermi addosso appena le avessi immagazzinate davvero.

Non lo aveva fatto per aiutarmi, aveva solo confermato che la mia scelta di fidarmi di lui era stata pessima, e che quando sarebbe arrivato il giorno in cui ci avrei dovuto fare i conti sarebbe stato molto peggio di quello che avevo pensato.
Ed il fatto che anche dopo questa consapevolezza io continuassi ad accettare la cosa come doveva essere definito se non autolesionismo?
Questi eravamo noi, deleteri uno per l'altra probabilmente ma nonostante tutto insieme.
Era forse questo quella cosa che tutti chiamavano amore?
Forse.

Mi tirai su anche io dall'acqua rivestendomi con l'accappatoio andando di sopra a cambiarmi.
Vestitino corto di lana rosso a maniche lunghe, abbinato a calze pesanti di pile nere con disegnate delle rondini dello stesso colore del vestito, hug rossi ai piedi con due fiocchi sul retro dello stivaletto , era questo il mio abbigliamento per quella sera.
Pensai anche a come dare una sistemata ai capelli, ma alla fine optai semplicemente per abbassare ed alzare di scatto la testa lasciandoli andare come volevano.
Unico tocco di trucco, il rossetto vinaccia che avevo nella tracolla quando ero andata via di corsa da casa.

Mi guardai allo specchio e sorrisi ripensando a Savanna ed al suo abbigliamento.
Se mi avesse visto probabilmente la sua espressione sarebbe stata epica, e questo mi rese abbastanza orgogliosa di me dovevo ammetterlo, e prendendo il telefono di Tae dal comodino mi richiusi la porta alle spalle scendendo di sotto per raggiungerli.
Uscì fuori in veranda anche io e mi avvicinai proprio a lui sventolandogli il telefono davanti al viso.
<< Questo era in camera mia!>>
Lo vidi posare il forchettone con cui stava girando le bistecche e prendere invece il suo telefono infilandoselo in tasca.
<< Ecco perché non lo avevo ancora sentito squillare!>>
<< Così impari ad avere più cura delle tue cose!>> Lo rimproverai iniziando ad allontanarmi.
Mi prese però per un polso facendomi rigirare squadrandomi da capo a piedi.
<< Che bella che sei!>>
Alzai le spalle al suo complimento. << E' solo un vestito!>>
<< Questo lo so, il mio complimento non era rivolto al vestito però!>>
<< Oh allora grazie!>> Risposi avvicinandomi lasciandogli un bacio.
<< Puzzi di fumo!>> Confessai una volta allontanatami da lui, e lo vidi sorridere.
<< Sarà meglio allora che ci rivediamo a cottura finita, non vorrei impuzzolire anche te!>>
Rispose alla mia affermazione spingendomi di poco per farmi allontanare dalla brace ed appunto dal fumo che ne scaturiva.

<< A dopo allora uomo brace!>> Lo salutai allontanandomi iniziando a cercare Yora.
Mi accorsi degli sguardi degli altri ragazzi mentre passavo cercandola ma semplicemente li ignorai trovandoli anche un po' esagerati a dir la verità, infondo non avevo niente di chissà che addosso, c'erano sicuramente ragazze conciate molto meglio.
Quando finalmente la trovai le posai una mano sulla spalla per non spaventarla ed annunciarle la mia presenza.
<< Ehi!>>
Si girò quando sentì la mia voce. << Eccoti. Dov'eri finita?>>
<< A provare una soluzione per i miei muscoli doloranti!>>
<< Ti capisco, anche io appena arrivata li avevo a pezzi scesa dagli scii!>>
<< In quanto tempo ti sono passati?>> Domandai speranzosa.
Ci pensò un po' su prima di rispondere. << Uno due giorni al massimo!>>

당신 같은 사람 someone like you- |Kim Taehyung|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora