1//three years (s.mg + k.hj)

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Assurdo come la propria vita possa cambiare in un istante, dal bianco al nero, dalla luminosità al buio più totale.
Assurdo come pensi di esser riuscito a superare qualcosa mentre invece quando quella cosa ritorna ti rendi conto che in realtà non hai superato un cazzo.
Assurdo quanto possa essere stronzo il destino e assurdo come si possa passare dall'essere felici all'essere sommerso di preoccupazioni da un momento all'altro, come se nulla fosse.

-Hai saputo? Lo hanno dimesso ieri.-
-Dicono che adesso sia pulito ma ho i miei dubbi.-
-Ha mandato in miseria la sua famiglia, dovrebbe vergognarsi di farsi vedere di nuovo in giro.-

Sapevo di chi parlavano eppure cercavo in tutti i modi di distrarmi.
Forse si trattava solo di un brutto sogno e quando mi sarei svegliato niente di tutto ciò sarebbe continuato.
Ma no, purtroppo continuavo a sentire quelle voci. Ormai lo conoscevano tutti e avevano ragione: forse sarebbe stato meglio se se ne fosse andato.
Sarebbe stato meglio per Yeosang, per sua madre... per me.
Dopo tre anni ero riuscito a superarlo, ora invece era di nuovo libero da tutto, libero dai debiti, libero da tutto ciò che assumeva ogni sera. Libero dall'astinenza di tutte quelle sostanze tossiche che respirava o che si iniettava.
Io però non lo ero più e non lo sarei più stato.
Ero consapevole che rivederlo mi avrebbe provocato una sensazione nel petto, un mix di emozioni tra rabbia e qualcos'altro di inspiegabile. Mi conoscevo fin troppo bene.
Non avevo mai smesso di amare Hongjoong nonostante tutti i problemi che aveva causato alle persone intorno a lui.
Kim Hongjoong era una vera e propria granata. Avrebbe fatto del male a chiunque pur senza volerlo.
E lo aveva fatto a suo fratello, a sua madre... a me.
Adesso me ne andavo in giro per la città con la speranza di non incontrarlo per caso ma sapevo che la scenetta da teatro che stavo portando avanti ormai da giorni non avrebbe continuato a funzionare.
Avevo visto Yeosang ultimamente ma avevamo evitato di aprire quell'argomento fin troppo doloroso sia per lui che per me.
Forse più per me che per lui.
Tra Yeosang e Hongjoong c'era sempre stata rivalità, entrambi erano sempre stati gelosi l'uno dell'altro. Era un rapporto fraterno che probabilmente nessuno sarebbe riuscito a spiegare, tanto meno io.
La gente continuava a parlare e io invece continuavo a volermi distrarre in ogni modo possibile immaginabile ma più andavo avanti, più mi era impossibile.
Sentivo ogni giorno la testa scoppiare sempre di più.
Quella sera, mentre tornavo da lavoro Yeosang mi chiese di vederci ed io semplicemente accettai.
La cosa giusta da fare sarebbe stato parlarne con qualcuno ma Yeosang era il mio unico amico e suo fratello era solo un argomento taboo.
Arrivato a casa mi buttai sotto una doccia calda per rilassare i muscoli completamente tesi; era un periodo in cui non riuscivo a tranquillizzarmi con niente, neanche le tisane o i sonniferi riuscivano a farmi dormire.
Uscito dalla doccia mi infilai dei vestiti senza star troppo ad agghindarmi: una semplice felpa rossa e un paio di jeans neri sarebbero andati più che bene.
Proprio nel momento in cui cominciai a sistemarmi i capelli rossi sentii il telefono squillare: una notifica, un messaggio probabilmente da parte di Yeosang.

"Perché non abbiamo mai parlato di mio fratello?" chiedeva nel messaggio. Deglutii a fatica e non risposi. Speravo solo che capisse che ancora non era il momento adatto. Non andavo neanche più a casa sua per paura di ritrovarmelo davanti... scappare dai problemi non era un atteggiamento da persone mature ma non potevo fare altro con Hongjoong. Mi aveva segnato, mi aveva lasciato uno squarcio dentro che sarebbe stato impossibile richiudere definitivamente.
Quando si accorse del mio visualizzato senza però risposta scrisse altro.

"Troviamoci al parco vicino casa tua."

Mi chiesi come fosse possibile che Yeosang di sera mi chiedesse di vederci al parco. Effettivamente si comportava in maniera strana quella sera e speravo solo che non gli fossero venute in mente delle idee poco amichevoli nei miei confronti. Yeosang non mi avrebbe tradito, non si sarebbe presentato con suo fratello senza che io ne fossi stato a conoscenza e d'accordo.
Decisi semplicemente di rispondere con un "okay" e finii di prepararmi.
In meno di un quarto d'ora fui pronto, evitando però di mettermi del fondotinta o del correttore per coprire qualche imperfezione della pelle.
Io e Yeosang uscivamo poco e niente la sera perché entrambi eravamo molto stanchi ma quando uno dei due proponeva qualcosa da fare ci vedevamo senza troppe lamentele.
Quella sera però avevo una brutta sensazione. Voleva dirmi qualcosa probabilmente, qualcosa di poco carino da sentire, oppure lui si era davvero deciso a voler affrontare quel discorso.
Arrivato al parco non trovai nessuno.
Mandai un messaggio a Yeosang: "dove sei?"

os || ateezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora