"Delle novità?" Domandò Tom stupito. "Cioè?"
"Nella tua vita intendo... tutto bene?"
"Oh..." iniziò allora Tom abbassando lo sguardo per un attimo. "Non c'è niente di nuovo, va tutto bene."
"Sicuro?!"
"Perché me lo chiedi?"
"Perché ti vedo sconvolto..."
"No, io..." iniziò per poi mordersi leggermente il labbro inferiore con insistenza. "In realtà una cosa è successa, ma vedi io... non so come spiegarla."
"Magari partendo dall'inizio." Rispose John con un sorriso dolcissimo cercando quindi di sdrammatizzare la situazione alleggerendola un pò. "Sono sicuro che troverai le parole..."
"Si tratta di mia madre..."
"Jacqueline?"
"E anche del mio ex Richard."
Sentendo quel nome John si irrigidì immediatamente. "Che cosa ti è successo? Se posso sapere, ovviamente!"
Dopo avergli raccontato tutta la dolorosa verità, senza tralasciare nulla, John come per reazione, lo abbracciò forte e Tom tra le sue braccia si sentì come a casa.
"Mi dispiace da morire piccolo..." disse allora il più grande iniziando così ad accarezzargli una spalla. "Non so che cosa si provi a suscitare quella reazione da parte di una madre visto che la mia lo ha sempre saputo che io sono omosessuale e mia sorella Laurie anche, ma posso immaginare la tua, la vostra sofferenza."
A quelle parole, Tom sospirò sommessamente per poi mettersi una mano tra i capelli biondi e lisci. "Già. Ma spero vivamente di risolvere il prima possibile con lei. Tra l'altro, mi devo anche scusare con la nostra segretaria, Amanda." Continuò per poi mordersi un labbro. "Ho trattato male anche lei, ma ti giuro, quando ho visto Richard che parlava con mia madre, ripensando soprattutto a ciò che mi ha fatto in passato... non ci ho visto più!"
Dopo quelle parole, John lo guardò. "Ma a parte il fatto che tua madre non sapesse della tua omosessualità e avevi paura che lui in un qualche modo glielo rivelasse, che cos'è che ti ha fatto veramente Richard? Voglio dire... di tutta questa storia so solo che hai molto sofferto, che lui era il tuo uomo e che fino a questo ultimo periodo viveva a New York e di conseguenza... in passato ci vivevi anche tu, no?"
"Sì. Beh... la verità è che lui mi ha tradito." Iniziò allora Tom tirando fuori una verità orribile e ancora una volta dolorosa. "Ma non carnalmente, non sto parlando di un tradimento fisico..." sospirò.
"Allora di cosa?"
"Di un tradimento morale, un'infedeltà ai valori!"
"Cioè?"
"Ha avuto a che fare con alcuni malviventi che avevano dei traffici di armi e anche se non era coinvolto con loro in maniera evidente, li ha comunque favoriti, li copriva, anche se lui dice di no." Ringhiò. "Richard diceva che non era colpa loro e nemmeno sua e questo proprio non l'ho potuto accettare. È stato in galera per un pò di tempo, circa due anni; infatti è uscito da sei mesi e come puoi immaginare adesso è qui e lo odio per questo! Lui vorrebbe ricostruire un rapporto civile con me, ma io proprio non voglio: non se lo merita!"
"Nessuno ti costringe a farlo se non vuoi e poi con tutta onestà, non sarebbe da te riallacciare un rapporto con lui, almeno da quello che ho visto da quando ci conosciamo."
"Infatti." Sospirò sommessamente. "Adesso però devo fare in modo che tutto si risolva con mia madre e con Amanda. Non posso pensare di essere in attrito con loro." Gemette al pensiero di Jacqueline arrabbiata.
"Vedrai che tutto si sistemerà Tom: nel momento in cui non te lo aspetti, tua madre e Amanda verranno da te e ti chiederanno di fare pace!"
Dopo quelle parole, Jackson per reazione gli strinse con forza entrambe le mani e John non poté fare altro che ricambiare il gesto con molta felicità.
"Ma tu invece? Che cos'hai John? Nonostante il fatto che tu stia facendo di tutto per non darlo a vedere, ti vedo particolarmente sconvolto, o è solo una mia idea?"
"No, non ti sbagli." Sospirò a quel punto il moro per poi stringere gli occhi innervosito. "Sono molto arrabbiato con un mio amico e nostro collega, sai Arnold Logan?"
"Arnold; si! Ma perché? Che cosa ha fatto?!"
"Avrebbe dovuto fare compagnia a mia sorella, mentre io ero al supermercato, ma ad un certo punto per via del nostro dannato lavoro se ne è dovuto andare via e l'ha quindi lasciata da sola in casa... e ubriaca!"
"Come sarebbe a dire sola e ubriaca?"
"Eh, è così. Era talmente impegnato nello svolgere il suo impegno che se ne è andato via senza nemmeno preoccuparsi di chiamare qualcuno!" Ringhiò: "Sarà il nome! Anche lo spacciatore di Laurie come sai si chiama Arnold."
"Arnold Smith, sì!"
"E come se non bastasse, invece, Arnold Logan è stato difeso a spada tratta da Laurie! Avrei voluto strozzarli tutti e due, guarda!"
"Adesso calmati John." Rispose a quel punto l'altro cercando di rilassarlo il più possibile. "Non ha nessun senso accalorarsi così, non cambierà lo stato delle cose."
"Quindi? Che cosa dovrei fare?"
Dopo quelle parole, Tom non ci vide più e in un attimo, senza dire una sola parola, azzerò del tutto la distanza tra lui e il suo Capo e in un attimo... lo baciò con passione cercando ripetutamente la lingua gemella dell'altro che gemendo estasiato, si lasciò andare.
A quel punto Laurie che stava osservando avidamente la scena, senza trattenersi urlò: "Alleluia!"
Facendo così staccare di colpo la coppia che la guardò con un'aria quasi sconvolta...
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John&Tom ~ Due ragazzi a Parigi
Любовные романыTom è un ragazzo sempre sorridente che ama la vita nonostante tutto. Un giorno e per caso, un uomo più grande di lui si imbatte nella sua strada e nulla sarà più come prima: ma di che cosa stiamo parlando? 2019.