Capitolo 22

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Dopo tutte quelle parole, Tom sospirò per un attimo ripensando al suo ex Richard con il quale non voleva avere più niente a che fare per poi mettersi a sedere.

"Senti mamma mi dispiace un sacco per il fatto di non averti detto niente riguardo alla mia omosessualità e al fatto che Richard era il mio compagno... ma come ti ho già detto tempo fa, volevo esserne sicuro e poi... è successo quello che è successo. Richard si è dimostrato un ragazzo non adatto a me e... quindi l'ho lasciato."

"Ok tesoro, d'accordo, volevi esserne sicuro." Rispose a quel punto per poi sedersi accanto a lui. "Ma potevi comunque confidarti con me dopo che ti eri lasciato. Pensi davvero che non ti avrei capito?"

"Te l'ho già detto mamma: io volevo solo dimenticarmi di lui al più presto possibile. Desideravo scordarmi del più grande dolore provato, avevo deciso di superare tutto, di andare avanti. Alla fine però lui è uscito di prigione e non so come mi ha trovato e tutto il mio rancore si è riacceso, molto più intenso di prima!"

"Oh, Tommy!" Rispose a quel punto la donna con uno sguardo decisamente lucido a causa delle lacrime ormai trattenute da qualche secondo. "Mi dispiace tanto..."

Dopo quelle parole, il biondo platino strinse a se sua madre, nel mentre John nel frattempo venne raggiunto dalla sorella minore Lawrence che senza dire una sola parola, aveva sentito tutto e ne era rimasta sbalordita.

"Non fa niente... adesso è tutto ok." Sospirò piano. "Spero solo di aver chiarito con te. Poi in questi giorni andrò anche da Amanda e vedrò che cosa mi dice."

A quelle parole, Jacqueline gli accarezzò dolcemente il viso. "Vedrai che andrà tutto bene. Devi solo star tranquillo!"

Tom sorrise per poi alzare lo sguardo su Lawrence e John, la sua ragione di vita. "Ne sono più che sicuro."

A quel punto Jacqueline si alzò in piedi e dopo aver fatto le presentazioni anche con la ragazza, si voltò verso il figlio: "Adesso devo andare. Ho prenotato un volo fra 4 ore, me ne ritorno a Londra. Ci vediamo prossimamente tesoro, d'accordo?"

"D'accordo mamma. A presto." Sorrise per poi stringertela a se con altrettanto amore.

Dopo avergli lasciato un'ennesima carezza, Jacqueline sorrise anche ai due fratelli Taylor e poi in un attimo uscì di casa lasciando così i tre ragazzi in un silenzio assordante in quanto ognuno di loro aveva i propri pensieri addosso.

Alla fine la ragazza notando di essere nuovamente una terza incomodo in quanto suo fratello John e il vice capitano Tom nonché suo neo fidanzato erano intimi anche senza dire nulla, se ne andò via e tornò nella sua stanza da letto dove si mise a leggere un libro horror.

Se però John e Tom credevano di avere ritrovato un attimo di pace per loro due, beh, non era certamente così, anche se in agguato poteva esserci una bella notizia. Ma di che cosa stiamo parlando?

In un attimo infatti, il Capitano John ricevette una telefonata che arrivò proprio in un momento in cui la pace e la tranquillità regnavano sovrane.

"Sì, pronto? Oh, Light sì, dimmi pure!" In un secondo la faccia seria del capitano della squadra divenne un mix di emozioni piuttosto contrastanti. "Che cosa? Ma... ma dici sul serio? Niente scherzi?"

Dopo quelle parole Tom lo guardò con aria sorpresa, per poi inarcare un sopracciglio.

"Ok, arriviamo subito. Sì, porto con me anche Laurie. A dopo Light e grazie!" Rispose con un tono di voce piuttosto emozionato, come se in quel momento fosse successo qualcosa di importante e di speciale.

Dopo che John riattaccò, Tom lo fermò.

"Mi vuoi spiegare anche a me di grazia?!"

"Laurie! Esci subito da lì: Tom ed io ti dobbiamo parlare immediatamente!"

Dopo che John urlò a gran voce, la ragazza dai capelli lunghi, rossi come il fuoco ed altrettanto mossi e ribelli come lei, uscì seduta stante dalla sua stanza da letto e guardandolo con aria decisamente allarmata disse: "Che cosa succede John? Mi hai fatto spaventare!"

"Oh, tesoro vedrai che non ce ne sarà più bisogno e tra poche ore sarai la ragazza più felice di questo mondo! Dobbiamo andare subito in questura. Forza, preparati!"

"In questura?!" Disse allora lei con un'aria quasi scioccata. "Ma perché? Che cosa è successo? Ci sono delle novità sull'indagine?"

"John per favore..." iniziò allora Tom con un'aria quasi isterica: doveva sapere dannazione! "Ci vuoi per favore spiegare? Laurie ed io ce lo meritiamo un chiarimento. Non credo anche tu?"

Dopo quelle parole; John pensò che il proprio compagno avesse pienamente ragione e dunque...

"Tom, Laurie..." disse a quel punto l'uomo con un sorriso da infarto per Tom, ma anche consolatore per la ragazza. "Ai gemelli e nostri collaboratori Light e Floyd dovremmo fare una statua super mega gigantesca!"

"Cioè?!"

"Era come pensavo anche se poi in realtà non te ne ho mai parlato Laurie e tu non mi hai mai voluto dire niente. In tutto questo tempo ho sempre creduto che lo spacciatore Arnold Smith ti avesse fornito lui la roba e che quindi lo conoscessi, anche grazie ad un gesto orribile che lui stesso ti ha fatto in carcere, ricordi?"

"Come scordarlo... mi ha praticamente minacciata di morte in silenzio."

"Ecco, da adesso non ci saranno più problemi."

"Cioè?"

"Ha confessato tutto quanto per fortuna: ha ammesso di aver spacciato eroina ad alcuni ragazzi e ha anche confermato di conoscerti. Adesso andiamo, un paio di scartoffie da firmare e il caso è risolto!"

John&Tom ~ Due ragazzi a Parigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora