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Wowo bellaaaa

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Un mese dopo...

Jungcookie_

Jungcookie_
Hey Taeeeeeeeeeeeeeeeee

KimTata
È il mio nome. Che
c'è coniglietto?

Jungcookie_
Non chiamarmi così!
Uff >-<

KimTata
Ok bunny

Jungcookie_
... VABBÈ. Volevo dirti di
farti trovare oggi pomeriggio
al parco dove andavamo
di solito da piccoli.
Verso le 14:00

KimTata
E perché mai...? Siamo a
dicembre Jungkook,vuoi
uscire con la neve?

Jungcookie_
Allora vestiti pesante!
Non vuoi uscire con
il tuo migliore amico :(?

KimTata
Certo che voglio...ma non
dovresti essere in letargo?

Jungcookie_
NON SONO UN CONIGLIO!
VIENI E BASTA OK?
Ti porterò i churros

KimTara
Ah beh allora vengo,
a dopo coniglietto

Taehyung chiuse dal pulsantino il telefono,sospirando e sbattendo la testa sul cuscino. Quel giorno era il suo compleanno...forse Jungkook gli voleva fare una sorpresa,oppure si era completamente scordato del suo compleanno...tanto non avrebbe fatto tanta differenza,non era così importante la sua nascita. Una cosa certa era che sicuramente non sarebbe stato come gli altri anni...Sandy non ci sarebbe stata. Il suo compleanno lo avrebbe passato soltanto con sua madre...che tristezza. Magari se fosse passato da suo padre gli avrebbe dato gli auguri. Chissà se ancora lo riconosceva,il suo stesso figlio che aveva fatto cadere di proposito. Taehyung guardò l'orologio della propria stanza,guardando che ore erano... le 10:45. Poteva andare veramente a trovarlo,tanto non aveva nient'altro da fare oltre a deprimersi,inoltre c'erano le vacanze natalizie e poteva fare di tutto. Ma perché voleva così tanto vederlo? Veramente non gli faceva schifo suo padre?
Suo padre era un orribile persona,ma allora perché Taehyung non lo odiava?
Beh...perché alla fin fine era suo padre,e soprattutto era una persona. Tutte le persone avevano un motivo per fare qualcosa di insensato,era impossibile pensare che qualcuno non avesse una motivazione,una storia...e sicuramente suo papà aveva una scusa,e lui voleva sentirla.

Taehyung alla fine decise di alzarsi dal letto,andò verso il proprio armadio e prese dei vestiti pesanti,accompagnati da una giacca marrone gigantesca. Mise gli stivali neri ed uscì di casa con i propri documenti...non stava nevicando così forte,ma anzi la neve scendeva con dolcezza e atterrava a terra con tranquillità. Ancora le strade non erano piene di neve,però verso il pomeriggio tutto sarebbe stato ricoperto da una strato di neve sottile,tipico dell'inverno coreano. Camminò per tutto il tragitto con le mani in tasca,pensando sempre a cosa dire...sicuramente si sarebbe scordato tutto appena arrivato davanti alla faccia di suo padre,però così almeno suo padre avrebbe ammesso di aver commesso uno sbaglio.
Kim Youht,il nome di suo padre. Quel dettaglio era l'unico che ricordava,d'altronde ricordava benissimo le cose del passato,ma non quelle contemporanee.

Finalmente arrivò a destinazione e si mise seduto alla sala d'attesa,guardandosi in torno. Era l'unico giovane la dentro,mentre le altre persone erano donne o uomini. Sospirò,slacciandosi di poco la sciarpa per respirare meglio. Finalmente dopo un po' lo chiamarono. "Vorrei vedere Kim Youht" la signora,che aveva gli occhiali a quadrato e la faccia piena di lentiggini,prese i documenti che Taehyung aveva lasciato sopra il banco,controllandolo e ripassandoglielo con dei fogli da compilare "Lei è...?" Taehyung prese la penna e firmò i fogli "Sono suo figlio" la donna annuì,prendendo i fogli firmati e mettendoli da parte "Deve andare in fondo a sinistra. Sa come funziona?" Taehyung annuì,rimettendo il documento nel portafoglio. Salutò la signora e andò dove gli era stato indicato.

Dopo pochissimo tempo era già seduto nel posto dove avrebbe visto suo padre,anche se era dall'altra parte del vetro. Inoltre l'unico metodo per parlargli era via telefono a cornetta. Non che gli dispiacesse quella situazione,però per le altre persone poteva sembrare veramente brutto non toccare la persona più cara a loro. Aspettò cinque minuti e finalmente arrivarono delle guardie che stavano tenendo dai bracci un uomo sulla quarantina. Era senza dubbi suo padre,riconosceva i suoi tratti che,anche se erano un po' cambiati per colpa della vecchiaia,erano sempre simili a quando era un po' più giovane. Inoltre erano molto simili...mento uguale,le labbra uguali,le sopracciglia simili...aveva preso quasi tutto da lui. Doveva essere una disgrazia,invece non lo era.

 Doveva essere una disgrazia,invece non lo era

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(Fun fact,questo è il vero padre di Tae)

All'uomo gli tolsero le manette,e gli indicarono dove sedersi. Così il padre di Taehyung si mise proprio davanti al diretto interessato. Si guardarono a vicenda per un po' di tempo. L'uomo cercava di capire chi aveva davanti,mentre Taehyung cercava di far stare calmo il proprio cuore,che stava battendo velocissimo per la tensione. Si era scordato già cosa doveva dirgli...ma quello era tipico. Era stressato perché davanti aveva l'uomo che l'aveva quasi ucciso e condannato a una vita così tanto difficile. Chissà come si sarebbe scusato...o forse,non si sarebbe proprio scusato,poteva aspettarsi di tutto visto che non conosceva per niente il suo comportamento. Chiuse gli occhi per 3 secondi,ma ancora il cuore non cessava a smettere di battere così veloce.
Se Hoseok fosse stato con lui l'avrebbe calmato...già,Hoseok. Appena pensava o era con lui si calmava...però ora era da solo,e non poteva sempre dipendere da lui. Doveva agire da solo.
Riaprì gli occhi e prese la cornetta del telefono,aspettando che anche il padre prendesse la cornetta. L'uomo prese con un po' di timore la cornetta,e fu in quel momento che Taehyung sentì finalmente il suo respiro. Cominciò l'uomo a parlare "Um,ci conosciamo?" Taehyung fece una faccia sia triste che consapevole,già aspettandosi che non lo avrebbe riconosciuto. Strinse di più la cornetta,piegando la testa "Vedo che non mi ricordi. Però ti perdono papà,può capitare a tutti di non ricordare" una frecciatina. Quella che ora Taehyung aveva lanciato a suo padre,era una frecciatina.

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Ooooohhhh come si evolverà questa situazione keke?

☘Amnesia☘ Vhope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora