capitolo 34

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Io e Jaemin ci trovavamo in camera di quest'ultimo a guardare un film. Eravamo entrambi sdraiati a pancia in giù nel suo letto.

《Quindi non sai ancora nulla sullo stato di salute di Taeyong?》

Mi chiese d'un tratto Jaemin. Mi misi composta e presi il telefinino per poi leggere un messaggio.

《Taeil mi ha scritto che Taeyong è stato dimesso, ma che probabilmente si ritirerà da scuola. Ancora non si sa chi è stato a ridurlo in questo stato》

Taeil si era informato bene a riguardo. Forse voleva scovare il vero colpevole in qualche modo. Dopo aver insistito per giorni il medico aveva concesso lui di poter fare visita a Taeyong e avevano più o meno parlato nonostante quest'ultimo fosse particolarmente diffidente. Si era ripreso la notte stessa dell'incidente, il viso era ancora gonfio e martoriato ma per fortuna non aveva alcuna lesione grave.

《Capisco.. beh ora basta parlare di Taeyong. Vieni qui》

Disse sedendosi posando la schiena nella testiera del letto e dandosi dei colpetti sulle cosce. Voleva che mi mettessi a cavalcioni sui di lui come ormai eravamo soliti fare. Io e Jaemin non stavamo assieme ed episodi come quelli di quella notte passata insieme non si erano più verificati. Non sapevo come definirci.. Amici che si piacciono? Due persone che si frequentano? Non ne avevo idea ma non volevo che finisse. Obbedì mettendomi sopra di lui, sorrisi quando lui avvolse il mio corpo con le sue braccia per tenermi più vicina. Mi tempestò il viso di baci delicati e dolci e io d'istinto chiusi gli occhi beandomi del contatto con le sue labbra morbide e piacevoli.

Mi prese il mento con una mano e cominciò a baciarmi sulle labbra e ricambiai subito accarezzandogli i capelli e avvicinandomi di più al suo corpo. Ci bacevamo spesso ma erano per lo più baci casti a fior di labbra, forse per paura che accadesse qualcosa di difficile da fermare.. come stava per succedere. Il bacio si intensificò man mano, nella stanza si sentivano soltanto i nostri sospiri e lo schioccare delle nostre labbra.

Mi allontanai dal suo viso per riprendere fiato e per riprendere la ragione. Non volevo far accadere qualcosa, non volevo far accadere cose che oltre al carnale non sarebbero andate. Non capivo cosa provavo per Jaemin, amore era un termine molto forte. Mi piaceva, mi faceva sentire come nessun altro era mai riuscito. Mi faceva ridere e sentire protetta ma la paura che da un giorno all'altro avrebbe deciso di sparire chiudendomi fuori dalla sua vita una volta per tutte mi opprimeva. Jaemin non era una persona stabile, almeno era quello che avevo capito. Lui aveva già preso la decisione di uscire dalla mia vita tempo addietro, e avrebbe potuto rifarlo. Chi mi poteva garantire che lo avrei sempre avuto al mio fianco? Come avrei potuto tenerlo stretto per sempre e non farlo scappare mai da me?

《Mizuki, sei pensierosa. Ho fatto qualcosa che non dovevo?》

Mi chiese preoccupato e io scesi dalle sue gambe sedendomi sul letto.

《Nana.. cosa stiamo facendo esattamente?》

Lui mi guardò confuso

《In che senso?》

Abbassai lo sguardo verso le mie mani

《Noi due cosa siamo? Ho.. paura di innamorarmi di te Jaemin ho paura che tu te ne vada. Ho paura di svegliarmi la mattina e di non rivederti mai più. Ho paura che litigheremo per qualcosa, o che mi succeda qualcosa e tu per proteggermi vorrai uscire dalla mia vita com'era già successo.》

Le lacrime presero i sopravvento tentai di asciugarle velocemente ma non smettevano di solcare il mio viso pallido.

《Ehi.. Non dire così》

Mi prese il viso tra le mani per potermi guardare negli occhi

《Non ti abbandono e non me ne vado, piccola. Non lo farò più, non dopo quello che sta nascendo tra noi. Ormai ci sto dentro, non riuscirei a stare senza di te》

Il mio labbro inferiore prese a tremare non volevo piangere ancora. Lo abbracciai d'istinto e lui ricambiò stringendomi forte. Ero una ragazza insicura e piene di paure. Ero cambiata, prima tendevo a far allontanare tutti dalla mia vita, non davo modo a nessuno di entrare a farne parte ma con Jaemin era diverso lui era entrato nella mia vita come il freddo invernale incombe nell'autunno portando via l'ultima briciola di calore rimasta, portando via le giornate dai toni caldi dando spazio ai colori freddi, limpidi e rilassanti dell'inverno. Avevo sempre amato l'inverno, Jaemin me lo ricordava. Era una stagione capace di darti conforto e solitudine al tempo stesso. L'inverno ti abbraccia e ti illumina ma è capace di darti l'oscurità da cui vuoi scappare, quella che vuoi eliminare dalla tua vita per poi far tornare la luce.

Jaemin era l'inverno, un paesaggio innevato bello da togliere il fiato. Pericoloso come una valanga pronta a travolgerti. Immenso come il cielo limpido delle mattine di dicembre. Imprevedibile come lo stesso cielo colmo di nuvole scure pronte a riversarsi. Freddo come l'inverno da cui tendo a coprirmi per trovare calore soltanto per potergli stare accanto. Na Jaemin era la cosa più bella e pericolosa al tempo stesso. Pericolosa per i miei sentimenti e bella per gli stessi.

《Sei bellissima》

Disse guardandomi il viso per poi darmi un leggero bacio sulle labbra.
Gli accarezzai le labbra e lo guardai così intensamente da sentirmi man mano il respiro farsi più pesante

《Anche tu lo sei..》

Passammo il resto della serata abbracciati, a sussurrarci parole, a sfiorarci con leggere carezze. Momenti a cui a nessuno era concesso immischiarsi. Non avevo bisogno di altro, avevo bisogno di lui sempre e comunque.

The Angel Of Death - Na JaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora