capitolo 40

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Erano trascorsi due giorni in totale calma. Era appena iniziato il sesto giorno era mattina presto e io decisi di rispondere ai miei amici con un semplice messaggio dove informavo loro che ci saremo visti il più presto possibile. Avrei dovuto omettere la parte del rapimento quando mi avrebbe liberata. Se ne avessi fatto parola con i miei amici cosa sarebbe
potuto succedere? Era complicato.
Dovevo forse dire "Mark mi ha rapito perché gli serviva una mano per aiutare il fratello che stava male" era la verità ma non era comunque credibile e nemmeno giustificabile.

《Perché quella faccia? Non sei felice che domani sarai finalmente libera?》

Disse Mark entrando in stanza con un telo in mano ripiegato su se stesso e sembrava molto pesante. Lo posò sul pavimento per poi sedersi sul letto
Non lo risposi e mi limitai a guardare ancora il soffitto. Lui si arrese e si spostò sul pavimento sospirando per poi armeggiare con quel telo che fece un rumore metallico.

《Sai, ho trovato chi ha ridotto Taeyong in quello stato. Anzi, può darsi che io abbia ascoltato una telefonata di mio fratello ieri notte prima di venire qui》

Sgranai gli occhi. Taeyong voleva assolutamente che Mark rimanesse all'oscuro.

《E c-cosa hai intenzione di fare?》

Chiesi col respiro pesante

《Secondo te?》

Chiese retoricamente. Deglutì a fatica. Avrei dovuto avvisare Taeyong immediatamente.

《Io devo andare in bagno》

Dissi alzandomi e ignorandolo completamente scesi le scale rapidamente ma di Taeyong nemmeno l'ombra. Col cuore a mille lo cercai ovunque sperando di trovarlo.

《Cosa stai cercando?》

Mi chiese Mark raggiungendomi

《Non sto cercando nulla》

Dissi tentando di mantenere un tono fermo

《Taeyong è uscito Mizuki, non potrai avvisarlo è con Jaehyun. Il suo lurido padre è da solo nel suo ufficio in questo momento. Esattamente nella sua villa perfetta priva di protezione. Dopotutto lui vive in America e tra qualche giorno sarebbe dovuto andare via portando via suo figlio. Ma non è consapevole che oggi esalare il suo ultimo respiro》

Deglutì a fatica e mi voltai verso di lui

《Non è la vendetta che vuole Taeyong, non più. Perché non riesci a pensare ad altro? Perché vuoi in continuazione interferire nella vita di tuo fratello? Se ammazzerai il padre di Jaehyun, perderai tuo fratello per sempre》

Dissi alzando il tono della voce. Mark non mi diede minimamente retta e si voltò salendo nuovamente le scale per raggiungere la stanza e lo seguì a ruota.
Il telo era pieno di armi alcune da taglio altre da fuoco. Coltelli di diverse misure e pistole di diverso calibro mi si bloccò il respiro

《Non farai sul serio?》

Chiesi tremante e lui inarcò un sopracciglio.

《Si, ho già in mente di torturarlo prima di infliggerli il colpo di grazia.》

Prese alcune armi mettendole nelle varie tasche del pantalone. Non credevo a quello che stavo vedendo.

《Ora avrei da fare se non ti dispiace.》

Mi diede una spallata che mi fece leggermente sbilanciare. Mi voltai verso il telo contente ancora armi e presi una pistola e gliela puntai alle spalle

《Non andrai da nessuna parte Mark》

Lui si voltò verso di me e sgranò gli occhi

《Sei impazzita? Mettila giù》

Disse alzando la voce me negai stringendo ancora di più l'arma tra le mie mani

《Tu non puoi decidere chi ha il diritto di rimanere in vita e chi no. Non hai il diritto di controllare la vita delle persone》

Dissi con le lacrime agli occhi che man mano mi stavano appannando la vista. E continuai a parlare

《Mi hai perseguitata, mi hai attaccato a scuola, sei entrato in camera mia per minacciarmi e mi hai quasi ammazzata! Meriti di sparire Mark》

Dissi ormai urlando, Mark era sconvolto e non si azzardava a compiere un passo

《Fallo, ammazzami. Spara Mizuki.》

Disse avvicinandosi leggermente compiendo passi lenti

《Non sei un assassina Mizuki, se mi ammazzerai avrai questo rimorso per sempre. Tu sei migliore di me》

Disse fermandosi ad un metro di distanza

《Non mi importa. Almeno dopo sarà tutto finito》

Mark rise leggermente per poi scuotere il capo. Si avvicinò rapidamente a me e mi tolse la pistola dalle mani facendola cadere a terra. Senza che me ne accorgessi mi prese entrambi i polsi e mi spinse sul letto mettendosi sopra di me. Mise una mano sul mio collo stringendolo appena

《Ti credi migliore di me ragazzina, ma l'istinto di ammazzarmi lo hai avuto》

Disse ringhiando tenendomi bloccata.
Stava iniziando a farmi male e il respiro stava cessando ma non smisi di guardarlo con odio.

《O-ora cosa farai per farmela pagare eh? Mi lascerai qui un'altra settimana?》

Chiesi a fatica. Lui si avvicinò a me

《E se non ti facessi mai più andare via? Eh? In quel caso cosa faresti? Cominceresti a disperarti? A cambiare questo tuo atteggiamento da finta spavalda?》

Mi dimenai leggermente con scarsi risultati

《Non smetterei mai di ribellarmi Mark. Mai》

Riuscì a liberarmi i polsi ed ero pronta a dargli un pugno sul viso ma i suoi riflessi erano impressionanti.
Bloccò entrambi i miei polsi sopra la mia testa. Si mise a cavalcioni su di me bloccando tutto il mio corpo sotto il suo peso.

Avvicinò il suo viso al mio tanto da far sfiorare i nostri nasi.

《Perché dovresti rendere le cose più complicate?》

Disse sussurrando a fior di labbra. Il mio respiro andò a farsi benedire e la paura si impossessò del mio corpo.

《Perché non ti ribelli più?》

Si innumidì leggermente le labbra avvinandosi ancora, tanto da far combaciare le nostre labbra.
Sgranai gli occhi e tentai di spingerlo via. Lui si allontanò sorridendo appena per poi liberarmi i polsi. Mi prese il viso tra le mani e cominciò a baciarmi sul serio.
Tentai di allontanarlo ma era inutile, la sua lingua cercava disperatamente la mia.

La paura cresceva ma era diversa da quella precedente. La paura che sentivo in quel momento era perché avevo voglia di ricambiare quel bacio totalmente malato e privo di senso.
E così feci senza nemmeno rendermene conto, ricambiai quel bacio. Lo sentivo sospirare e attaccarsi ancora di più al mio corpo. Le mie mani che fino a poco prima erano appoggiate sul letto ora stavano stringendo la sua maglietta. La sua mano calda si fece spazio sotto la mia felpa e io istintivamente stavo per togliergli la maglietta ma presi improvvisamente la ragione e sgranai gli occhi facendolo allontare immediatamente

Mi guardò sconvolto e si spostò da sopra il mio corpo, io indietreggiai andando a sbattere la schiena nella testiera del letto.

《Vai via Mizuki, esci da questa casa》

Disse voltando il viso dall'altra parte. Il suo sguardo era disperato così come il mio

《Vai via!》

Mi alzai prendendo il cellulare e scappai lasciandolo lì sopra quel letto.
Aprì la porta di casa e scappai senza guardarmi indietro. Corsi corsi fino a raggiungere casa mia. In quel momento la voglia di piangere prese il sopravvento. Entrai in casa sapendo che i miei genitori erano andati a lavoro. Mi chiusi in camera sedendomi per terra stringendo le ginocchia al petto per poi piangere. Piangere talmente forte da farmi male la gola.

Avevo ancora i suoi vestiti addosso, posai la testa sulla porta continuando a piangere.

Stavo impazzendo.

The Angel Of Death - Na JaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora