capitolo 39

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Terzo giorno a casa dei Lee

Telefono spento, batteria totalmente morta.  Taeyong era uscito mi aveva detto che sarebbe tornato questa notte. Mark non tornava a casa dalla mattina precedente dopo quello che era accaduto sul divano era quasi praticamente scappato di casa senza dire nulla. Io ero da sola in casa coricata nel divano avevo bisogno di una doccia ma non avevo cambio di vestiti. Sbuffai posando il telefonino sullo stomaco e pensai cosa avrei potuto fare per passare il tempo poi improvvisamente un'idea mi balenò in testa. Mi alzai dal divano e pensai alle parole che mi aveva detto Mark "camera di Taeyong terza porta a sinistra piano superiore" in casa non c'era nessuno. Non ero più di tanto curiosa della camera del rosso, ero molto più curiosa di quella di Mark. Non sapevo nemmeno io il perché, forse pensavo di trovarci armi o chissà quale strumento di tortura. Presi un grosso respiro e salì le scale, camera di Taeyong era aperta, sul muro erano appesi dei poster con delle band metal, il letto era in ferro battuto dai toni scuri. Proseguì il cammino per il corridoio e intravidi una porta socchiusa poco più avanti, la aprì e... una stanza dalle tonalità chiare mi si presentò davanti, ordinata e impeccabile con assolutamente nulla fuori posto, il piumone azzurro che rivestiva un letto ampio con dei piccoli cuscini colorati sopra, un mobile bianco con un ampio specchio come ante, un profumo di gelsomino nell'aria. Era un ambiente così rilassante, ogni cosa in quella stanza era paragonabile ad una favola. Una favola che finì molto presto.
Dei passi mi raggiunsero, io davo le spalle alla porta. Stupidamente rimasi dentro quella stanza più del previsto. Ero finita...

《Mizuki》

Mi girai lentamente aspettandomi il peggio. Mark era sulla soglia della porta posato allo stipite a braccia conserte che mi osservava con un espressione indecifrabile

《M-mark io-》

Si incamminò verso di me molto lentamente e indietreggiai d'istinto

《Fammi capire perché davvero sono confuso. Ho tentato di farti fuori, ti ho trattata male, ti ho rapita e continuo a minacciarti ogni qualvolta ne ho l'occasione e poi ti trovo qui nella mia stanza a curiosare. Sei stupida o soltanto masochista? Eh Mizuki? Cosa dovrei fare con te? Dimmelo》

Ringhiò fino a raggiungermi e andai a sbattere contro la scrivania. "Vuole uccidermi? Sta volta l'ho fatta grossa" pensai ormai tremante dalla testa ai piedi.
Mi prese il polso con forza facendomi allontanare dalla scrivania, mi portò vicino al letto e si fermò.

《Siediti》

Lo guardai agrottando le sopracciglia

《Forza, siediti》

Insistette ma io pensando ai peggio scenari mi rifiutai categoricamente. Lui alzò gli occhi al cielo per poi sbuffare, mise le mani sulle mie spalle facendomi sedere per forza sul suo dannato letto

《È comodo?》

Sbattei un paio di volte le palpebre e piegai leggermente la testa di lato

《Si》

Riposi confusa

《Bene, perché questa stanza la userai per qualche giorno. Non voglio che dormi ancora nel divano. Sai domani sarebbe dovuto essere il tuo ultimo giorno in questa casa ma la tua curiosità ti è costata ben una settimana.》

Spalancai gli occhi e negai col capo alzandomi immediatamente dal letto

《Non puoi farlo. Cosa dirò ai miei genitori? E come li avviso se ho il cellulare scarico? Lasciami andare ti prego Mark》

Chiesi sull'orlo di una crisi nervosa.

《Non mi interessa, tu rimarrai qui ancora. Così imparerai che la vostra stupida curiosità da umani porta soltanto al peggio. Vai a farti un bagno adesso, è il caso》

The Angel Of Death - Na JaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora