Capitolo 27

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La mattina seguente mi alzai con un mal di testa incredibile, non avevo dormito per niente e le occhiaie erano stra evidenti. Le parole di Harry rimbombavano nella mia testa e vederlo quella a scuola non mi andava proprio. Mi vestii velocemente mettendo un jeans,una felpa enorme e le vans. Mi lavai i denti, poi presi lo zaino, il cellulare e gli auricolari e uscii di casa. Alzai il cappuccio della felpa e ascoltai un po' di musica mentre camminavo per andare a scuola. 

Era una bella giornata, proprio il contrario del mio stato d'animo. Odiavo quella situazione, ogni volta che mi affezionavo a qualcuno succedevano sempre casini e alla fine l'unica che ci rimaneva male ero io. Arrivai a scuola leggermente in anticipo e mi sedetti su un muretto, aspettando che suonasse. Lo vidi entrare con i suoi amici e una bionda che le stava praticamente addosso, mi guardò un attimo ma distolsi lo sguardo, abbassandolo. Mi sentivo una merda, a quanto pare a lui piacevano quelle rifatte e con un trucco eccessivo, beh io non ero affatto così. Mi aveva illusa che potevo piacergli ma alla fine voleva solo portarmi a letto.
Quando suonò la campanella mi precipitai in classe, sedendomi al mio posto e togliendomi gli auricolari quando entrò il prof.

"Oggi con noi ci saranno alcuni ragazzi di un'altra classe"

Bene, quante probabilità c'erano che erano loro? Pochissime. Sospirai quando vidi entrare il gruppo di Harry con delle papere. Mi girai verso la finestra per tutta l'ora, sentendoli ridere e scherzare. Persi tempo a disegnare sul quaderno, cercando di distrarmi ma fu impossibile. Volevo tanto che mio fratello fosse qui per confortarmi ma a quanto pare dovevo affrontare ogni situazione da sola. Fortunatamente le prime due ore passarono in fretta e alla terza chiesi al prof di uscire perché non mi sentivo bene. Andai sul terrazzo della scuola, non ci andava mai nessuno là e potevo stare un po' da sola nel silenzio. Mi persi nei miei pensieri e chiamai mia madre per dirle che sarei andata a trovarla in questa settimana. Restai al telefono fin quando non sentii la voce di qualcuno che stava salendo. Riconobbi subito la sua voce e quando mi girai vidi che era con un'altra.

"Non pensavo di trovare qualcuno"

Mi alzai e senza degnarlo di uno sguardo, scesi le scale per rientrare in classe. La sua indifferenza mi faceva male, non volevo più saperne di lui.

Harry povs'

Mi sedetti sulla panchina del terrazzo e la ragazza bionda si sedette sulle mie gambe iniziando a baciarmi. Non mi faceva nessun effetto, non mi eccitava più nessuna ragazza e non ne capivo il motivo. Avevo in testa il suo sguardo triste e malinconico e avrei voluto tanto stringerla a me e dirle che mi dispiaceva, ma non potevo farlo. Il giorno della gara si stava avvicinando e non mi andava che quei coglioni sapessero di lei e che le facessero del male. Ero troppo confuso e non sapevo più cosa fosse giusto o sbagliato, mi odiavo per quello che le stavo procurando ma allo stesso tempo pensavo che era meglio che si allontanasse da me.
Tolsi la bionda dalle mie gambe ormai scocciato e scesi nuovamente nell'atrio della scuola, che era deserto. Passai davanti la sua classe, che era affianco alla mia, e mi fermai a guardarla: aveva occhi stra rossi e delle occhiaie enormi eppure era bellissima. Sospirai prima di entrare in classe, rimanendoci per altre due ore.

———

All'uscita di scuola la vidi andare via a piedi, morivo dalla voglia di farla salire in macchina e toglierle quella felpa gigante. Solo Dio sapeva quanto mi mancava sentirla addosso, sentire le sue labbra sulle mie, sentire le sue piccole mani nei miei capelli, vederla imbarazzata e farla sorridere. Mi mancava tutto e sapevo che la stavo facendo soffrire, ma doveva prima passare il caos che si era creato. Non potevo avere distrazioni anche se lei era una bella distrazione. Non avendo trovato una pista da corsa, avremmo dovuto combattere sul ring: il mio avversario era molto forte, faceva parte di una categoria di pesi maggiore alla mia e avrei potuto perdere. Era già una settimana che mi allenavo e mancava solo un'altra settimana per lo scontro. Ero abbastanza nervoso ed agitato, dovevo vincere a tutti costi.  Continuai a  guardarla fin quando un ragazzo non le si avvicinò, l'avevo visto quella mattina nella sua stessa classe, e questa cosa mi fece innervosire ancora di più tanto che non mi resi conto di essermi avvicinato a lui colpendolo con una spalla. Non mi girai nemmeno a guardarli e andai spedito verso la mia macchina e poi a casa. Mangiai qualcosa velocemente e poi indossai i miei pantaloncini da palestra e una canotta larga. Uscii di casa mettendo gli auricolari e iniziando a correre: il jogging era un buon modo per sfogarmi quando ero incazzato e nervoso, lo facevo sempre quando abitavo ancora con mio padre e subito dopo, per eliminare l'adrenalina, andavo a fottermi qualcuna. Mi facevo schifo. Ma la cosa bella era che tutto questo era sparito da quando avevo conosciuto Jess.

Entrai in un parco, fermandomi per prendere un po' d'aria e riposare. Mi guardai intorno e vedevo ovunque coppie che si baciavano e bambini che si rincorrevano o giocavano con la palla. Ero assolto nei miei pensieri quando il cellulare iniziò a suonare facendomi spaventare e facendomi rispondere male. Mi pietrificai quando Louis mi disse che sarei dovuto correre in ospedale perché era successo un casino. Per fortuna l'ospedale non era lontano da dove ero e iniziai a correre per arrivare il prima possibile. Quando entrai, Louis mi corse incontro bianco in volto e capii che fosse successo qualcosa a uno dei ragazzi. 

"Liam è stato investito e con lui c'era anche Margot, l'amica di Jessica "

Rimasi immobile non credendo alle parole che avevo appena udito, è impossibile che un ragazzo sveglio come Liam fosse stato investito per sbaglio. Ci girammo tutti d colpo quando la porta si aprì rivelando una Jess preoccupata. Non riuscii a dirle niente, ma la fissai solo mentre Louis con calma le diceva cosa fosse successo e l'abbracciasse per consolarla. L'avrei voluto tanto farlo io ma mi limitai a sedermi in sala d'attesa, non avendo il coraggio di avvicinarmi a lei. 


Your eyes//Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora