Rosa

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"Lu stasera usciamo, e non rompere le palle è sabato, e tu hai bisogno di staccarti dai libri".
"Simo mi scoccia"
"Ma la mia non era una domanda, stasera ti faccio ubriacare come mai nella vita"
"Se contaci..... vabbè, a che ora passi?"
"Alle 22 sono sotto casa tua"
"Ok a dopo"
Luca stacco la chiamata con Simone e gettò il cellulare sul letto, l'idea di uscire andare in un locale stracolmo di gente non gli piaceva per niente, ma non poteva sempre dire di no a Simone, quindi andò in bagno e si infilò nella doccia. Sì guardò allo specchio i suoi capelli neri erano un po' troppo lunghi ultimamente, ma potevano ancora andare, la barba incolta ormai faceva parte di se, si sistemi il piercing sul sopracciglio destro e iniziò ad asciugarsi i capelli col phon. Guardò l'orologio sul cellulare erano già le 21:45, si infilò un paio di jeans, una felpa nera con cappuccio e un paio di Snickers bianche. Il telefono trillo un messaggio su WhatsApp di Simone che gli diceva di scendere. Prese le chiavi all'ingresso saluto velocemente i genitori, che lo guardarono con aria stupita di vederlo uscire, e chiuse le porta. Arrivato fuori vide l'inconfondibile auto nera di Simone con una botta sulla portiera del passeggero, ma si accorse immediatamente che Simone non era solo altre tre persone erano sedute nei sedili posteriori. Il panico si impossessò in un'attimo di lui, ma represse tutto, apri la portiera e si sedette accanto a Simone, salutò tutti con un semplice ciao ma senza guardarli minimamente.
"Sono amici miei di scuola" disse Simone come a leggerli nella mente. Luca annui e abbassò la testa. Simone smanetto con la radio e la vettura venne invasa dalla musica, un rapper o roba simile italiano che Luca non conosceva, ma a quanto pare era l'unico perché tutti gli altri iniziarono a canticchiare ad ogni canzone. Passarono circa 20 minuti di quel fracasso senza senso che a Luca sembrarono secoli poi Simone parcheggio l'auto, Luca apri la portiera alla velocità della luce inalando ogni molecola di ossigeno che riusciva, in quel tragitto si era sentito come se l'aria gli venisse succhiata via dai polmoni.
"Lui è Paolo" disse Simone indicando un tipo di circa un metro e ottanta secco come un chiodo.
"Marco" e indico un ragazzo biondo dagli occhi azzurissimi che si notavano anche al buio, dai lineamenti decisamente nordici. L' ultimo ragazzo si chiamava Andrea un tipo dagli occhiali spessi che sembrava la tipica rappresentazione del secchione. Luca li guardo e fece una sorta di sorriso decisamente forzato.
"Luca, stasera ti facciamo tornare a casa a quattro zampe" sogghigno Simone mettendogli il braccio sulle spalle. Tutti risero, ma Luca non era proprio convinto di tutta la situazione, ma nonostante tutto lì segui dentro un pub ascoltandoli parlare tra di loro.
Le luci erano basse, il pub era volutamente vecchio stile dove il legno colore noce regnava sovrano, i quattro si sedettero ad un tavolo e una cameriera si avvicino.
"Ditemi ragazzi"disse sfoggiando un ampio sorriso.
"Portaci quattro spine grandi, e tre continua a portarle fino a quando non ti stoppiamo, sai io devo guidare" gli disse Simone riservandole un sorriso e uno sguardo sornione. La cameriera si allontanò e tutti e tre iniziarono i commenti su quanto fosse attraente e infetti era indubbiamente bella.
Le birre iniziarono ad arrivare e scendere giù una dietro l'altra, Luca si limitava a bere e a guardare gli altri ridere e chiacchierare per lo più di partite di cui non sapeva proprio niente.
Un ragazzo di circa quindici o sedici anni passo accanto al loro tavolo, era strizzato in un paio di jeans skinny neri, indossa un maglione di un rosa molto neon e un paio di stivaletti dello stesso colore, aveva i capelli grigi e dei piercing colorati per tutto l'orecchio.
"Checca!!!" Urlò Marco. Il ragazzo si voltò per una frazione di secondo per poi tornare a camminare nella folla.
"Ehy fatina!"riincalzó Marco non ancora soddisfatto. Questa volta il ragazzo non lo senti o probabilmente fece finta di non sentirlo.
"Sti finocchi" disse Marco con aria quasi esasperata.
Luca sentì un calore che dalle viscere gli arrivava fino alla testa, non sapeva se fosse dovuto alla birra o alla rabbia o a entrambe le cose, ma senza che neanche se ne accorgesse la sua bocca si aprì.

La Luna D'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora