Caffè

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"Ehy tu!"
Luca alzò lo sguardo dal cellulare.
"E tu che cazzo ci fai qui? Vedi che questo autobus va nella direzione opposta alla tua scuola"
"Lo so, ma oggi mi andava di fare sega"
"Marco vedi che sei di maturità anche tu"
" Che bacchettone per una volta non crolla il mondo"
Luca non ne era molto convinto in cinque anni di superiori non aveva mai fatto sega e non vedeva neanche il motivo di farlo se un giorno non ti va di andare a scuola resta semplicemente a casa a dormire. Marco lo destò dai suoi pensieri con una botta sulla spalla.
"Vieni con me"
"Ma non ci penso proprio"
"Daiiii vieni con me, vuoi lasciarmi da solo a vagare senza meta?"
"Non te l' ho chiesto io di non andare a scuola"
"Cazzo quanto sei perfido" a questa affermazione Luca rise di gusto, l'idea iniziò a non dispiacergli in fondo almeno una volta bisognava provare a fare quello che fanno tutti.
" Ok ci sto, ma non uscirò un euro per tutto il giorno pagherai tutto tu"
"Affare fatto"
Dopo qualche fermata l'autobus arrivò in centro e i due ragazzi scesero.
"Allora che si fa?" Chiese Luca incuriosito
"Niente, si fa un giro e poi visto il freddo ci rintaniamo in qualche bar che dici?"
"Io non ne so niente, faccio quello che mi dici tu"
Camminarono un po' per le vie del centro guardando qualche vetrina e poi si diressero in un bar.
"Vieni saliamo su, e un po' più riservato" disse Marco cominciando a salire la piccola scalinata che portava al piano di sopra. Luca lo seguì un po' perplesso. Arrivati in cima c'erano solo due tavolini di cui uno già occupato. Marco si diresse verso il tavolino libero ma quando Luca vide il ragazzo seduto all'altro tavolo lo riconobbe subito era il tipo in rosa del pub concentrato a leggere qualcosa. Oggi non era in rosa ma il suo abbigliamento era comunque abbastanza appariscente.
Si sedettero entrambi e un signore panciuto gli portò due caffè che avevano ordinato prima di salire.
"Quindi, qual'e la tua impressione?" Chiese Marco sorseggiando il caffè.
"Sul bar?"
" No, sul fare sega"
" Normale" disse Luca sorridendo.
" Ti ho fatto fare questa prima volta"
Luca arrossì e incrociò lo sguardo sugli occhi azzurri di Marco.
Una risata rumorosissima li interruppe, i due si voltarono e videro quel ragazzo che li guardava sghignazzando.
"Scusate se vi ho interrotti, ma siete così divertenti"
" E cosa ci sarebbe di divertente?" Lo guardò torvo Marco.
"Niente, niente, sono Mirko" disse il ragazzo sedendosi accanto a loro.
" Io sono Luca e il vichingo qui accanto è Marco"
"Quindi, che cazzo avevi da ridere?" Chiese Marco guardandolo malissimo.
"Tesoro, calmati non è mica un crimine ridere" cinguetto Mirko.
"Se ridi degli altri non è un crimine ma e' comunque da stronzi"
Luca gli diede un colpo con la gamba cercando di fargli capire di abbassare i toni.
"Tesoro, ma che ha il tuo ragazzo il ciclo?" Disse Mirko ammiccando. Uno stridolio di legno echeggiò per la saletta, Marco si alzò in piedi serrando u pugni guardando Mirko in cagnesco.
"Non è il mio ragazzo, è un amico" disse Luca in tono calmo allungando la mano sul braccio del biondo cercando di farlo rimettere a sedere, e lui così fece continuando a guardare storto Mirko.
"Ok, scusate scusate" disse Mirko portando le mani di fronte a sé. Marco allentò i pugni cercando di calmarsi mentre Mirko si alzò e chiese il numero di cellulare di Luca, si scambiarono i telefoni e salvarono i loro numeri, a Luca quella stragante irriverenza lo divertiva, Mirko era tutto quello che lui non sarebbe mai stato.
"Ora vado, ho una cosa da fare" disse Mirko dandosi una pacca sul sedere e sorridendo malizioso verso Marco.
"Oh, vedi, ma che problemi ha?"
"Dai Marco è divertente"
"Divertente un cazzo, è imbarazzante"
" Ma se non si imbarazza lui perché dovresti farlo tu?"
"Mi dà fastidio, tutto qui"
" Sei troppo prevenuto" gli sorrise Luca.
La mattina proseguì tranquillamente tra chiacchiere e qualche risata poi i ragazzi si salutarono e presero gli autobus che li avrebbero riportati a casa.

La Luna D'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora