Capitolo 4

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È ormai sabato pomeriggio.

Alla fine, penso proprio che il nostro pic-nic sarà una specie di brunch. È ancora decisamente troppo presto per poter dire di mangiare già qualcosa di più pesante.

Prendo la motocicletta, per arrivare sui colli Bolognesi, e la carico con tutto l'occorrente per il pranzo di oggi: io sono stato incaricato di portare la tovaglia.

Sono andato a riprendere la mia moto dal meccanico direttamente mercoledì, anche se - sinceramente - avrei preferito prenderla anche prima, dato che, anche per la mattina del martedì e quella di mercoledì, mi sono fatto accompagnare da Nicolas...
Devo sistemare assolutamente le cose fra di noi. Se non oggi, devo farlo comunque il prima possibile.
Sto cominciando a trovare insostenibile questa situazione, di disagio, e che mi porta a reagire in sua compagnia come magari non sarebbe giusto, dato il suo non avermi effettivamente mai fatto nulla.

Arrivato sui colli, nella zona in cui abbiamo stabilito di sostare, mi accorgo che mancano ncora pochi ragazzi del gruppo: mancano solo Nelson e Frank.

Alla sua sola vista, il mio cuore rallenta i suoi battiti.
Ogni singola volta.
Sento imbarazzo in sua compagnia... Effettivamente non è disagio, ma solo imbarazzo.
So che non dovrei sentirmi in questo modo in compagnia di solo un amico...
Ma è così che mi sento
... con Nicolas.

Possibile che Francesco abbia ragione?

Una voce mi risveglia all'improvviso, dal mio - abbastanza singolare - momento di silenzio e di riflessione. Effettivamente, alla sola vista di Nicolas sono rimasto bloccato, apatico ad ogni cos'altro intorno a me.

È stato proprio lui a chiamarmi.

Nicolas: <<Hey cesare, va tutto bene?>>

Però, effettivamente, credo che Francesco non ha ragione...
ha torto...
torto marcio.

Io non ho una cotta per Nicolas.

Lo amo.

◇~~~~~~◇~~~~~~◇

Nicolas' Pov

Cesare: <<Eh, che hai detto Nicolas?>>
Io: <<Ti ho chiesto se stessi bene...>>
Cesare: <<Ah. Sì, sì, sta tranquillo... Scusa, ma ero immerso nei miei pensieri...>>

Io: <<Gli stessi che ti affliggevano l'altro giorno?>> Gli domando di getto, con tono gentile.
Cesare: <<Più o meno... ma penso - >> evidenzia l'ultimo termine, per la sua probabile indecisione. << - di aver risolto.. Ahah.>>

Mi dispiace sempre enormemente vederlo sofferente. È stato un colpo al cuore scoprire che ci fosse fosse qualcosa ad addolorarlo.

Mi piace molto la sua risata, ed il suo modo di vivere la vita... con gioia ed allegria; ma anche con serietà, quando ce n'è bisogno.

Mi metto a contemplare il suo viso, mentre si abbassa per tirare fuori l'occorrente per il pic-nic, dal cestino che invece io ho portato.
Una voce mi risveglia dal silenzio creato - esattamente quando Cesare stava per rialzarsi...

Non so bene se essere grato o meno con chi ha espulso la voce a chiamarmi: per avermi salvato dalla situazione imbarazzante che avrei creato, facendomi scoprire mentre "ammiravo" il mio amico, o dovermi sentire arrabbiato con lui, per avermi distratto dallo spettacolo a cui stavo assistendo.

<<Hey Nic, puoi venire un'attimo qui?>>
È la voce di Dario... Mi chiedo cosa vorrà.

Mi rialzo, da che mi ero seduto sul prato, accanto a Cesare, nel mentre che stendeva la tovaglia per il pranzo; ed, appena mi avvicino a Dario, vedo con la coda dell'occhio Francesco avvicinarsi a Cesare...
Mi fa uno strano effetto vederli assieme, ma mi tranquillizzo al ripensare che vorrà semplicemente aiutarlo col sistemare le cose.

Non capisco cosa mi succeda quando li vedo assieme... non capisco se ciò che provo sia gelosia, o qualcos'altro.

Ma ne dubito subito, ogni volta; dato che: "Io e Cesare siamo solo amici, solo amici."
Penso - mi ripeto - ,per autoconvincermi.

Io: <<Dario, cosa volevi dirmi?>>
Dario: <<In verità nulla... >> Mi sembra di notare un velo di indecisione nel suo tono. Poi continua: <<Dai, guarda che panorama!>>

Al suo riportare lo sguardo dritto davanti a sè - da che si era fermato a mostrami attenzione verso - ,decido di seguirlo, guardando anch'io il panorama Bolognese.
È incredibile, ma rimango quasi senza fiato per lo stupore.
Decido allora, di andare a prendere la mia fotocamera, ancora nel mio zaino, che si trova accanto a Cesare.

Io: <<Torno subito; devo andare a prendere la mia fotocamera.>>
Dario: <<Okay... ma prima, aspetta che i due piccioncini la smettano di confabulare... Non vorrai mica disturbarli?  Ahah.>>
Mi dice, indicando Cesare e Tonno, i quali si erano fermati dai preparativi per il pranzo per parlare fra di loro, di chi sa cosa.

Dopo qualche minuto, Francesco fa per allontanarsi da Cesare, permettendomi così di andare a prendere la mia fotocamera senza il necessario bisogno di interromperli.

Mentre sono piegato a cercare la macchina dentro il mio zaino, scorgo - un'ennesima volta - con la coda dell'occhio Tonno, che, prima di allontanarsi definitivamente da Cesare, si avvicina a bisbigliargli qualcosa all'orecchio, per poi fargli un occhiolino.

Appena scorto l'occhiolino che Cesare ha ricevuto, il mio cuore perde un battito...
Possibile che sia realmente, geloso?
E possibile che Dario avesse ragione e che, realmente, Cesare e Francesco stanno insieme?
La mia mente viene assalita da miriadi di domande, a cui nemmeno io stesso sono in grado di rispondere, non ostante me le sia poste io stesso!

Questo mio attimo di 'pausa' viene interrotto da Dario, che mi chiama: ho gis trovato e preso in mano la mia fotocamera, ma sono rimasto bloccato - piegato davanti al mio zaino - ,in mezzo al turbine dei miei pensieri.
<<Hey Nic!>>

Io:<<Eh? Ah, sì Dario, vengo tra un secondo!>>

<<Perché tra un secondo? Perché non subito?>> Borbotto fra me e me, una volta che Dario si è allontanato, per tornare a guardare il panorama.

Al sentire le mie parole, però, è proprio Cesare, che comincia a parlarmi.
<<Hey Nic, tutto bene?>>
Io: <<Sì, sì, va tutto benissimo, sta tranquillo.>>

Mi siedo sulla tovaglia a scacchi, da pic-nic e, stranamente, lo fa anche Cesare.

Oggi sembra molto meno in imbarazzo che durante gli scorsi giorni di questa settimana.
Io: <<Hey, ti vedo più calmo adesso!
Tonno ti ha tranquillizzato?>> Accenno una risata.
Cesare: <<Sì, per certi aspetti, direi di sì.>>

Volto un attimo il mio viso per guardarmi intorno, accorgendomi che Nelson e arrivato ed ha portato la sua fidanzata, e credo di vedere anche un'altra ragazza...

Un sogno | CesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora