Capitolo 12 : "Nicario"?

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Cesare's Pov

Ore 18:00

<<Hey Cesare, fermati, ti devo parlare!>>

Un grido acuto da parte di Nicolas a destarmi, durante il mio percorso direzionato verso il parcheggio dove, ormai ore fa, ho parcheggiato la mia moto.

Vorrà parlarmi dei miei recenti comportamenti, più distanti nei suoi confronti, già lo so...
E per dirmi che cosa, se non qualcos'altro capace solamente di ferirmi ancora, e rischiando solamente di ricordarmi quello che in verità non credo riuscirò a dimenticare in poco tempo.

È amore davvero a quanto pare... è reale, non è una fandonia.

Ed il sogno di veder felici entrambi per mano reciproca è a quanto pare irrealizzabile.
Perché tu, Nic, hai già scelto.

E non devo esserci stato neanche fra le opzioni contemplate, ne sono certo.

Nicolas si è baciato con Dario... ed è anche probabile che abbiano ormai anche ufficializzato la relazione, dopo il discorso da me origliato - a mio discapito -, nel bagno l'altro giorno.

Ma lui non sa che c'ero; ed anzi, probabilmente solo Frank, che mi ha liberato dato il mio essere stato bloccato dietro la porta, e conoscendolo dubito che menzionerà mai agli altri la cosa: Frank è giunto ad aprirmi solo dopo che Dario e Nicolas avevano già abbandonato il bagno, e sicuro non si interesserà degli affari di noi altri.

Calmati Cesare, respira, e..
Ascolta cosa vuole il tuo amico, così poi ti lascia in pace... forse.

Perciò mi fermo e mi volto, abbastanza svogliatamente, verso il mio amico.

<<Cosa c'è Nic?>>
Si avvicina così a me, a passo lento - vuole evidentemente muoversi con cautela.

L'ansia che avevo tempo fa in sua compagnia è ormai sparita... ma penso sia per via del nervosismo che provo in questo momento.
Nervosismo dato da rabbia, dispiacere e senso di sgradevolezza.

Voglio capire cosa sta succedendo ai miei amici... e sono sicuro che mi nascono qualcosa.

Nicolas: <<Finalmente Cesare! - >> Espansività, incredibile... data dal mio star cercando di parlarmi ormai da stamattina.

Ma no, non potevo parlargli, non potevo.
Ora non posso relazionarmi con lui.

Purtroppo in tutti i sensi.

Nicolas: << - È solo che... mi sembra quasi che tu voglia evitarmi!>> Continua poi.

Io: <<Chi ti dice che voglia evitarti?>>
Mai sentita cosa più falsa...
Ti evito Nic, e sai benissimo il perché.

Nicolas<<Beh, non so... forse perché ogni volta che provo ad avvicinarmi, tu cambi direzione...>>

Con dei gesti delle mani faccio quindi presenza dove siamo entrambi attualmente ora.
Sono qui Nic, è vero... peccato però, che per me tu sia ad un chilometro di distanza.

Nicolas<<Dai Cesare! Sai benissimo cosa intendo!>>

È ormai stufo dei miei atteggiamenti e risposte... e potrei anche definire ciò giusto, se solo non avessi le mie motivazioni

Non andranno via fra poco, prevedo.

Decido di ricominciare il passo, con il tentativo di restringere il più possibile l'arco di tempo disponibile alle chiacchiere, mentre cerco ancora di raggiungere il mio mezzo.

<<Dai Cesi! Vieni qui, per favore!>>

Lo ignoro e continuo a camminare in cerca di dove abbia parcheggiato la mia moto stamattina. Credo di essermene dimenticato, ormai, dato il trambusto che oggi mi ha conosciuto.

Ma, in un istante, mi si posiziona davanti, a pochi centimetri di distanza me Nicolas e, mentre lui mantiene un'espressione gentile in volto, io lo contrasto completamente.
La mia espressione è severa, evidentemente annoiata per i discorsi che stiamo facendo or' ora.

Discorsi che, peraltro, Nicolas non sembra voler lasciare andare.

Possibile che la sua "rabbia" di oggi sia provocata in parte anche dal periodo in cui rinnegavo il pensiero di ritrovarmi solo con lui?

Un'enorme senso di rabbia va, così e pian piano a svilupparsi in me.
Io: <<Dai Nicolas, levati!>>

 <<No, se non mi rispondi!>>

Mi prende così una mano, e la stringe fra le sue... ed è con questo gesto inaspettato, di confortevolezza, che soffro, è ovvio che soffra!
Come puoi pensare Nic, che io possa dirti ciò che provo, così, tranquillamente; se poi so già benissimo che non ricambi i miei sentimenti?

Decido allora di allontanare subito e con freddezza la mia mano dalla sua stretta.. Temo - e prevedo - già mi mancherà quella così bella sensazione.

Io: <<Dai Nicolas, levati>>

Nicolas allora incrocia e porta le braccia al petto, e mi guarda con l'espressione tipica di chi è certo che l'avrà vinta. È ormai evidente che non mi lascerà mai pace, se prima non gli accenno qualcosa che possa essere di suo interesse...

Io: <<Nic basta! Torna dal tuo Dario!"

L'ho... l'ho detto realmente.

<<Cosa c'entra ora Dario?>>
Dai Nic, come se non sapessi cosa intendo!

Mi guarda con un'espressione interrogativa, ed io non posso fare altro che nascondere il senso di incredibile disagio ora a farsi strada in me... era una conversazione privata, quella sul loro bacio, ed io non avrei mai dovuto avere il diritto di sentirla...

Sì, è probabile che se ne parlassi con Dario lui mi riprenderebbe per la mancata decisione di presentar loro della mia presenza - anche, forse, utile a liberarmi prima dell'arrivo di Frank.

Svolto e me ne vado; non oso più rimanere qui.
...A che fare poi? Causarmi ancora più dolori al cuore, per caso?
<<Addio Nic.>>


Nicolas<<Aspetta Cesare!>>

Ancora pochi metri di distanza da essa; raggiunta salgo sulla mia moto ed accendendo il motore parto, ignorando completamente le urla di Nicolas, che mi chiama per chiarire...

Oggi non ho le forze, vedrò un'altra volta.

Mannaggia.

A quanto pare con te Nic, o non so parlare, o dico fin troppo...
Mi fai male Nic, mi fa male il mio amore per te.

Dopo circa una mezz'ora di viaggio, giungo finalmente sui colli Bolognesi, dove lo scorso weekend avevo visto Nicolas e Dario stringersi per mano...
E mi chiedo ora cos'altro abbiano potuto fare, dopo il mio improvviso abbandono di tutti ragazzi, come primo as andarsene.

A quanto ho capito sono poi rimasti solo loro due sul colle, prima di andarsene anche loro....
'Sarà stato qui, allora, che si sono baciati!?' Suppongo, mi chiedo...
Sto impazzendo Nic!

Sui colli però non sono solo... intravedo una strana figura, intenta a scrivere probabilmente...

Decido di avvicinarmi per vedere il suo volto, ma credo di riconoscerla.

Un sogno | CesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora