Capitolo 19: "Perché Jack?"

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Mi guarda stranito, quasi innervosito, ma al suo richiamarmi corro verso di lui, ad abbracciarlo.

<<Grazie Cesare.>>
Affermo, subito prima di scomparire fra l'incavatura del suo collo e cominciare un pianto disperato.

<<Nicolas allontanati!>>

Cesare mi spinge bruscamente via da quell'abbraccio che ci stava stringendo l'uno contro l'altro..
E che è probabilmente l'unica cosa di cui ho bisogno al momento.

Lacrime mi solcano il viso, forse sono stato colto da decisamente troppe emozioni, avvenimenti, per questo solo oggi.
<<Cesare?>>

La mia risposta al suo gesto è abbastanza sorpresa, ma effettivamente credo di capire per quale motivo ora Cesare mi tratti così.

Abbasso lo sguardo, una volta riconosciuta la mia colpa: l'ho trattato male, è vero, e forse è realmente questo quello mi merito ora.
<<Mi dispiace Cesare.>>

Cesare: << "Mi dispiace Cesare" un cacchio!>>
Sputa veleno con le sue parole; alzo lo sguardo e ricomincio a guardarlo negli occhi.

Cesare: <<Come cavolo puoi venire, ora, da me e fare come non sia successo niente?>>
Mi risponde bruscamente, infuriato oserei dire.

Io: <<Cesare ho detto che mi dispiace!>>

Cesare: <<No Nicolas! Non basta! Lo sai quanto mi ha rattristato il tuo avermi trattato in quel modo, stamattina?>>

Ora un altro, breve rumore: questa volta è Dario ad aprire la porta dello studio, prima del suo arrivo rimasta semplicemente chiusa, non appoggiata ma neanche serrata con un giro delle chiavi - dato l'appena giunto Cesare.

<<Hey! Che cosa succede qui regàz? E perché siete qui a quest'ora?>>

Cesare: <<Non sta succedendo niente Dà; ero venuto solo a prendere una maglia che avevo scordato qui stamattina.>>

Diario mi guarda con aria confusa, quasi perplessa.

Dopo aver parlato, Cesare va a prendere, effettivamente, la sua maglietta - in un angolo remoto dello studio - ,per affrettarsi così ad uscire, sbattendo poi -appositamente- la porta vetrata.

Ed è ora che Cesare ha abbandonato lo studio -senza degnare nessuno di un saluto- , e che Dario osa avvicinarsi a me -probabilmente per domandarmi su cosa stesse succedendo-, che scoppio nuovamente a piangere.

Questa volta però è fra le braccia di Dario.
Che non mi caccia -bruscamente- dalla cinta in cui lo sto circondando; anzi, mi risponde avvolgendomi con le sue braccia, con dolcezza e delicatezza.

Non era Dario quello di cui avevo bisogno, ma ha saputo fare in modo di comportarsi al meglio, per rincuorarmi.
Ed è stato capace di trattarmi anche meglio di chi realmente desideravo star stringendo fra le mie braccia in questo momento... Cesare.

Dario: <<Hey Nic, vuoi dirmi che succede?>>

Decido così di sciogliere l'abbraccio durato forse anche troppo a lungo, e per poi accettare di porgli una necessaria e legittima risposta.

Io: <<Mi sono lasciato con Jack.>>

Dario's Pov
Nicolas mi racconta di ciò che è successo oggi e del perché ora paia - e sia effettivamente - così tanto sconvolto.

Mi racconta della sorpresa che voleva fare al suo fidanzato, Jack, che voleva sorprendere con un invito a pranzo in un ristorante a cinque stelle, che conosce lui ed in cui Jack gli ha detto di sognare di andarvi da sempre.
Mi racconta anche del regalo che aveva deciso di fargli per l'occasione, dato che oggi sarebbe stato anche il loro secondo mesiversario.

Che fortuna.

Mi racconta di come sia riuscito ad entrare in casa sua in silenzio, per fargli una sorpresa, e del suo essere riuscito ad aprire la sua porta di casa tramite una chiave che Jack aveva nascosto in un vaso da fiori subito dinanzi alla porta d'ingresso di casa sua, ed al suo zerbino.

Nicolas mi racconta della sua decisione di venire a casa sua prima dello stesso arrivo del ragazzo, con l'intento di sorprenderlo una volta tornato a casa dal lavoro; e che, secondo il racconto di lui, sarebbe dovuto finire abbastanza tardi, per poter poi pranzare assieme a Nicolas.

Nicolas: <<In realtà, gli avevo anche chiesto di pranzare insieme, ma lui diceva che sarebbe riuscito a mangiare solo un panino, dato l'orario tardivo in cui sarebbe dovuto tornare da lavoro..>>

Nicolas mi racconta che ciò non gli interessasse e non lo preoccupasse; e che, nonostante le numerose richieste di incontrarsi lo stesso, e non per forza solo per pranzare, ma il ragazzo ha sempre rifiutato le sue proposte..
Offerte solo per andargli incontro e per stare assieme, ed in un giorno così importante per lui... per loro!

Che fortuna.

Ed è qui la parte peggiore...
Nicolas mi ha raccontato il tutto alternandolo a singhiozzi, ma qui, sta quasi per scoppiare a piangere!
Lo prendo così per mano, per imporgli confortevolezza, il calore necessario.
Io: <<Nic tranquillo. È finita, non ti devi più preoccupare per questo! Ci sono io qui!>>

Una volta entrato in casa del fidanzato, Nicolas ha cominciato a cercare il posto perfetto per nascondersi, per evitare di venire scoperto proprio subito.

Nicolas: <<Mi ha tradito!
L'ho visto, stava assieme ad un altro ragazzo.. e nello stesso letto in cui avevamo dormito noi! Nella stessa stanza, nella stessa casa, Dario!>>

Io: <<Nic...>>
Nicolas: <<Sì, lo so che devo calmarmi... ma non ce la faccio!>>

E probabilmente non è neanche il momento giusto -neanche per sogno-, ma se non lo faccio ora credo che non riuscirò ad avere di nuovo questa possibilità..

<<Ti amo Nicolas.>>

N. d'a.
Vi assicuro che arriverà la parte "Cesolas", state tranquilli!

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