CAP 30: VOCI INGIUSTE

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Erano passati 2 giorni dalla mia convocazione in presidenza, questa mattina l'Anonimo mi aveva fatto indossare ancora i "suoi" vestiti, per la seconda volta. Non sapevo ancora chi fosse, avevo così tante domande, ma lui insisteva, voleva solo che io continuassi a fare quello che diceva. Mi sentivo in gabbia, non avevo via libera, dovevo essere il suo giocattolo. I vestiti questa mattina erano uguali se non peggio a quelli scorsi.

 I vestiti questa mattina erano uguali se non peggio a quelli scorsi

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Uscita di camera, ricevetti uno sguardo indecifrabile da Valentina. Ultimamente parlavamo sempre di meno, solo la sera praticamente.
Entrata a scuola, ero circondata come sempre da occhiatacce e critiche, cercai di non soffermarmi sui dettagli, ma era impossibile.

Le ore passarono, fino ad arrivare alla pausa pranzo. Arrivai prima, tra tutti i miei amici, al nostro tavolo.
Ad un certo punto, mentre mi trovavo lì seduta ancora da sola, un ragazzo mi si avvicinò e si mise di fianco a me.

Io: "Scusami, ma è occupato quel posto"

X: "Ciao sono Jungwoo"

Io: "Okay allora, scusami Jungwoo, ma questo posto è occupato"

Jungwoo: "Sai chi non è occupato? Io, stasera" disse direttamente e con un ghigno in faccia.

Io: "Mi hai per caso scambiata per una ragazza di quel tipo? Vattene"

Volevo sembrare forte, già volevo. Sapevo benissimo che non lo ero, però dimostrarlo era molto importante per me.

Jungwoo: "Tesoro, se ti vesti così, significa che vuoi essere una di quelle ragazze"

Io: "Lo ripeto, questo posto è occupato, cambia tavolo" dissi stringendo leggermente i denti e successivamente lui, dopo avermi fatto l'occhiolino, si alzò e se ne andò.

Poco dopo arrivarono tutti. Mentre loro parlavano e mangiavano, io non feci niente, o meglio, tenevo solamente la testa bassa.

Yoongi: "Non mangi (T/N)?"

Io: "Non ho fame". In questi giorni mangiavo poco, non ne avevo tanta voglia. Non ne sapevo il motivo, mi succedeva spesso ormai.

Mancavano 5 minuti all'inizio della continuazione delle lezioni.
I miei amici stavano scherzando, era così bella quella situazione. Vedere loro sorridere, per me era fantastico, volevo far parte anche io di quelle risate, come mesi fa, ma non ero più la stessa, ammettevo di essere cambiata. Erano successe così tante cose, che ormai sapevo di non meritare un amicizia come la loro.

Improvvisamente una ragazza da dietro le mie spalle, mi dette un biglietto e poi mi sussurrò qualcosa che non riuscii a capire, visto che non me lo aspettavo. Tutti al mio tavolo si zittirono e iniziarono anche a guardarmi molto incuriositi e preoccupati.

Lessi il biglietto e lo fissai per qualche secondo. C'era riportata sopra una parola, accompagnata da una frase.

Puttana: tutti lo pensano perché forse lo sei

Poteva sembrare insensato, ma fece male, tanto male. Per mesi avevo fatto di tutto per rendermi invisibile e ci ero riuscita, poi arriva questo Anonimo che in pochi giorni riesce a rovinare tutto.

Alzai la testa e contemporaneamente piegai il foglio e lo misi nello zaino. I miei amici avevano tutti uno sguardo indecifrabile, però decisi, come sempre, di non dire la verità se mi avessero fatto domande.

Tae: "Che c'è scritto?" Ecco appunto!

Io: "N-niente, mi ha solo ridato gli appunti che gli avevo prestato"

Tae: "La conosci quindi?" No, non l'avevo mai vista

Io: "S-si certo, fa il corso di fisica con me"

Ricominciarono a parlare, ma il destino voleva che quella pausa pranzo fosse proprio indimenticabile.

Professoressa: "(T/N) seguimi, il preside ti vuole vedere"

Un altra volta!

Mi alzai dal tavolo, questa volta evitai ogni sguardo di conforto dei miei amici, poteva solo farmi stare più male, perché mi faceva ammettere fino in fondo che questa non ero io.

Seguii la professoressa lungo i corridoi. I ragazzi, che erano parecchi, che si trovavano fuori dalle classi mi guardarono e io sfortunatamente sentii i commenti che facevano.

"Avete sentito che (T/N) ha un ragazzo?"

"Ma no! Dicono sia andata a letto con molti ragazzi, ma che non ne frequenti nessuno"

"Io ho sentito che si fa pagare per farlo!"

"Guarda come se la tira, sa almeno di essere a scuola?"

"Chi si crede di essere? Vestita così ha dimostrato chi è veramente"

"Non merita di stare con i suoi amici, è troppo falsa"

Queste frasi, pur essendo false mi fecero molto male. Sarei stata capace di credere veramente a quelle persone. Perché se una persona ti continua a insultare dicendo sempre la stessa cosa, dopo un po' ci credevi veramente e diventava tutto reale. Forse era questo che voleva l'Anonimo. Forse lui voleva isolarmi da tutti, forse aveva sparso lui quelle voci. Il gioco stava continuando nei peggiori dei modi e speravo si concludesse velocemente.

Dopo pochi secondi mi ritrovai nello studio della persona che mi aveva convocato. Eravamo uno di fronte all'altro, aveva una faccia delusa e irritata, invece io ero più triste.

Qualche mese fa non mi sarei mai immaginata di finire dal preside ben due volte per lo stesso motivo, ma che dico! Non mi sarei mai immaginata di andare in presidenza e basta.

Ero una ragazza che rispettava ogni regola a scuola, anche tra quelle più inutili. Facevo sempre i compiti e il tempo libero lo sprecavo per portarmi avanti, non avevo mai preso una nota, non mi avevano mai richiamato perché ero distratta e non mi avevano mai cacciato dalla classe.

Preside: "Pensavo di essere stato abbastanza chiaro la scorsa volta (T/N)" disse il maniera molto calma.

Io: "Mi scusi"

Preside: "Questa volta, pur essendo sincere, non bastano le scuse"

Non seppi cosa rispondere, stavo pregando mentalmente che le conseguenze non fosse gravi.

Preside: "Se non hai la divisa serve una giustifica e questo lo sai benissimo. Visto che è la seconda volta, dovrai solamente stare in biblioteca con gli altri alunni in punizione oggi pomeriggio, fino alle 16"

Io: "Certo, mi scusi ancora" dissi per poi avere il suo permesso di uscire e andare in classe.

Il pomeriggio lo passai "tranquillamente" a scuola, nessuno mi parlò, ma questo ormai non era una novità per me. Arrivata a casa, Valentina era fuori con Jimin, facevano coppia fissa ormai, mi sdraiai sul divano. Ero troppo stanca per cambiarmi, quindi accesi la televisione e rimasi sdraiata dove ero.

Ovviamente J-Hope doveva arrivare e i suoi commenti non potevano mancare.

J-Hope: "Stai aspettando un ragazzo?"

Io: "No J-Hope, lo sai quasi meglio di me che non ho intenzione di avercelo"

J-Hope: "Devo dire che questa nuova te non mi convince" disse per poi lasciarmi da sola.

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SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutti
Ecco a voi il capitolo numero 30
Vi sta piacendo la ff?

You & I (Taehyung x Reader) [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora