Quando entrarono nella grande sala circondata da colonne, ormai erano tutti presenti e, facendosi largo tra gli altri ragazzi, arrivarono abbastanza vicini allo studente a capo del loro gruppo per poter sentire di che cosa trattasse la terza prova: intelligenza.
Quando fu annunciata, sulle labbra di Naetha si dipinse un largo sorriso: aveva sempre brillato in astuzia e conoscenza, in più aveva uno spiccato senso d'osservazione e un veloce apprendimento.
<<Verrete sottoposti a 10 domande di vario genere. Il minimo di risposte corrette per poter considerare la prova superata è 7, quindi datevi da fare- disse il ragazzo, poi aggiunse- dovrete entrare nella stanza alle mie spalle e lì verrete interrogati dall'Aquila della Saggezza. Non avvicinatevi troppo, sarà lei a farlo se lo vorrà>> e con questo concluse. Si voltò e aprì la porta in legno massiccio alle sue spalle lasciando intravedere il suo interno: era una stanza in pietra con un cuscino blu a terra difronte ad un acero che si erigeva al centro illuminato dalla luce del sole che filtrava dalle grandi vetrate.
Il primo a farsi avanti fu un ragazzo più o meno della sua età, con dei luminosi occhi azzurri e capelli color cenere.
Naetha sentì Manuel schioccare le nocche delle mani
<<C'è qualcosa che non va?>> gli chiese notando che aveva contratto i muscoli della mascella, ma prima che il ragazzo potesse proferire parola qualcuno rispose al suo posto
<<Oh, sì. C'è qualcosa che non va. Non è vero Manuel Angalchiron?>> era una voce maschile quella che sentirono dietro di loro e, quando si voltarono, si trovarono faccia a faccia con i gemelli: Neyra e Numor. Numor aveva un sorriso beffardo dipinto sul volto
<<Non sono affari che ti riguardano>> rispose Manuel prontamente
<<Uh, come siamo suscettibili quando si tratta di dominatori del ghiaccio. O più precisamente di Ithan Mendirak>> disse con tono pungente Neyra, spostandosi una ciocca di capelli dietro un orecchio.
A Naetha sembrò che gli occhi dei due ragazzi stessero riflettendo gli stessi colori dei loro capelli: rossi lei, blu lui. Ma solo per un attimo, come se fosse stato un lampo, poi nel suo campo visivo entrò qualcun'altro: Axel si era messo davanti a Manuel e fronteggiava i due ragazzi.
Subito Neyra cambiò espressione e guardò con rancore il ragazzo
<<Cosa c'è Neyra? Non riesci più a leggerlo?>> le disse con acidità
<<Te ne pentirai Axel Foren, ti giuro che te ne pentirai!- sbottò la ragazza, poi si rivolse a Naetha- Hai scelto i compagni sbagliati tu!>> infine i due fratelli si girarono e scomparvero tra gli altri ragazzi.
<<Ti ringrazio>>disse Manuel ad Axel
<<Non preoccuparti, è da quando siamo piccoli che ci odiamo>> rispose il ragazzo come se fosse stata una cosa di cui vantarsi.
"Manuel Angalchiron e Axel Foren...beh, almeno adesso so anche i loro cognomi" pensò Naetha e un altro nome le venne in mente: "Ithan Mendirak", quel nome le ricordava qualcosa, ma non sapeva cosa.
Intanto altri studenti entravano e uscivano dalla porta di legno, alcuni con espressioni vittoriose e altri di sconfitta. Ci fu un momento in cui nessuno si fece avanti per sostenere la prova, così Axel prese l'iniziativa. Passò un po' di tempo prima che il ragazzo uscisse, ma quando lo fece aveva un largo sorriso sulle labbra e andò loro incontro
<<7 precise! Sono o non sono un campione?>>
<<Prima le signore>> disse il dominatore del fuoco inchinandosi e lasciando passare Naetha, la quale lo guardò con rimprovero e scherzosamente gli disse
<<Non sono così vecchia da essere chiamata signora>> e si diresse verso la porta.
Entrata nella stanza si sedette sul cuscino di seta aspettando che la grade Aquila argentata le ponesse le 10 domande. Cominciò con tre domande sulla botanica
<<Quale erba si utilizza per curare le ferite dal veleno di aspide? Quale raro fiore sorge nelle lande desolate a Sud di Shalen? Quale albero è considerato sacro per la sua linfa?>> essendo cresciuta nei boschi dell'est, la ragazza rispose senza problemi a tutte e tre le domande
<<La Fogliarossa. Il Fiore della Sera. Lo Iuk>>.
L'Aquila annuì e pose altre tre domande
<<Quale arma si utilizza per uccidere un bisonte nero del Sud? A quale popolo é sacro? Quanti esemplari ne sono rimasti?>> per le prime due domande Naetha non ebbe difficoltà nel rispondere
<<Un pugnale a doppia lama. Al popolo dei Notturni>> ma sulla terza domanda indugiò.
Nessuno sapeva con precisione quanto esemplari ne fossero rimasti, chiuse gli occhi e cercò nella sua mente un ricordo che la potesse aiutare. Immaginò le lande desolate del Sud e guardandosi intorno vide tantissimi bisonti neri. Desiderò vederli dall'alto per poterli contare velocemente e, come se fosse davvero là, sentì i suoi piedi staccarsi dal polveroso suolo e osservare dall'alto gli animali: 254.
Aprì gli occhi di scatto. Senza rendersene conto aveva cominciato a stringere con forza il cuscino e quel numero le appariva continuamente di fronte agli occhi, nonostante lei non fosse mai stata fisicamente là e nessuno le avesse mai detto quanti esemplari fossero quei bisonti. Ma lo sapeva e lo disse
<<254...>>.
L'Aquila, che l'aveva osservata tutto il tempo, si sporse in avanti per essere sicura di ciò che aveva sentito
<<É corretto...>> disse e Naetha sentì che nella sua voce c'era stupore. L'animale fece altre tre domande
<<Quanti morirono nella Grande Guerra? Quale fu il popolo con maggior vittime? Chi decise le sorti della battaglia?>> poteva dare una risposta approssimativa, ma non lo fece
<<5714 persone- l'aquila si agitò sul ramo sul quale era appollaiata, ma la ragazza continuò- il popolo del Fuoco>> questo lo aveva capito da Manuel, ma ebbe paura di rispondere all'ultima domanda che le era stata posta.
"Io"
Queste due semplici lettere le rimbombavano nella testa senza darle tregua, impedendole di pensare ad altro e alla fine lo disse quasi urlando
<<IO!>> ci fu il silenzio.
Non credeva a quello che aveva appena detto. Lei era nata alla fine della Grande Guerra, glielo aveva detto Morgan quando aveva 5 anni, come poteva considerarsi così presuntuosa?
L'Aquila volò sul ramo più vicino a lei e le fece la decima domanda
<<Chi sei?>>.
Le sembrò che il mondo le fosse crollato a dosso.
"Chi sono?" si chiese "Naetha...credo", ma un altro nome le venne in mente per correggerla
<<Dillo- le suggerì l'Aquila- so cosa hai pensato. Posso vederlo>> per qualche ragione la ragazza non si sorprese
<<Ma io non posso essere...io non mi chiamo così...>>
<<Dici di chiamarti Naetha e io posso dirti che tua madre diceva di chiamarsi Anthea e tua nonna Tehana...ma sei sempre tu. Conosci la risposta a questa domanda Signora della Ragione, della Sapienza e della Saggezza. Tu sai! Qualunque cosa io ti chieda tu saprai sempre la risposta, non c'è niente che io possa fare per aiutarti a ricordare se non decidi di aprire il tuo cuore>>.
Naetha era senza fiato, non era in grado di parlare, sentiva solo una grande voglia di piangere per sciogliere il groppo che aveva in gola
<<Adesso va>>.
Non se lo fece ripetere. Si alzò e uscì dalla stanza.
Appena ebbe messo piede fuori dalla porta, cominciò a correre verso il parco della scuola, lasciandosi alle spalle tutti, compresi Axel e Manuel che la guardarono preoccupati.
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La Dea Caduta
FantasyI due uomini la precedettero e aprirono i battenti lasciandola senza fiato. Naetha si guardò intorno: solo nei sogni aveva assistito ad uno spettacolo simile. Intorno a lei c'erano colonne, seggi e statue. Una in particolare attirò la sua attenzione...