La prova

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Naetha si guardò intorno: tutto era buio. Credeva che sarebbe spuntato da un momento all'altro un percorso da seguire, invece, quando meno se lo aspettava, dalla grande stanza in cui era stata condotta, sentì degli ingranaggi scattare e un sibilo provenire dalla sua sinistra. Istintivamente si accucciò e sentì delle frecce conficcarsi accanto a lei.

Il suo respiro si fece più pesante. Cosa volevano fare? Ucciderla?

All'improvviso sentì altri sibili: il meccanismo era scattato di nuovo. Doveva agire e doveva farlo in fretta.

Rotolò sulla destra, finché non sentì nuovamente le frecce andare a vuoto.

Non poteva continuare così. Prima o poi sarebbe dovuta finire quella prova.

Continuava a non vedere niente, poteva solo usare i suoi sensi e l'istinto, che non l'aveva mai tradita.

Il silenzio tornò a regnare intorno a lei, così decise di sollevarsi di nuovo e avanzare qualche passo. Lo fece, ma dopo poco sentì un fruscio provenire all'altezza del suo fianco. D'istinto si girò. Ormai i suoi occhi si erano abituati all'ombra e riuscì a distinguere i contorni di quella che poteva essere una lancia. Fece un passo indietro per evitarla, ma sentì scattare qualcosa sotto i suoi piedi e di nuovo il sibilo delle frecce che fendevano l'aria la costrinse ad abbassarsi.

"Adesso basta" pensò.

Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. I suoi muscoli si contrassero pronti a scattare, un formicolio familiare le scese lungo la schiena e una calma inquietante la pervase.

Aprì gli occhi di scatto che le bruciavano. Le screziature dorate brillavano nell'oscurità. Era pronta.

Con uno scatto fulmineo cominciò a correre verso il lato opposto della stanza facendo scattare tutte le trappole caricate con armi: frecce, lance, dardi, pugnali...dalle diverse traiettorie di quelle rischiava di essere colpita, ma le evitò tutte.

Saltò, si accucciò e rotolò, non smise mai di correre verso l'uscita, che si era aperta quando era scattata quella che credeva essere l'ultima trappola.

Era a pochi passi dalla porta quando, da entrambi i muri, uscì un piccolo cilindro di metallo.

Sgranò gli occhi esterrefatta. Non potevano aver messo una trappola di quel genere per degli studenti, era una follia.

Da quei due cilindri scaturì una getto di fuoco che aveva un unico scopo: ucciderla, o almeno ferirla gravemente.

Le sembrò che il cuore avesse smesso di battere, i sensi si fossero attutiti e che il tempo avesse fermato la sua corsa: come un fulmine calcolò le probabilità che aveva di uscire incolume: 80%. Questa certezza le bastò per alzare gli occhi e saltare verso l'alto, appena in tempo per non essere bruciata dalle fiamme.

Il tempo era sospeso...galleggiava nell'aria mentre le fiamme si incrociavano sotto di lei a rallentatore, così, senza difficoltà, superò quel getto di fuoco e, una volta toccati i piedi sul pavimento, il tempo ricominciò a scorrere normalmente.

Quando varcò la porta, alcuni degli studenti che erano usciti prima di lei, guardarono sorpresi alle sue spalle e, come i professori che erano con loro, notarono che aveva superato l'ultimo ostacolo ancor prima che la trappola finisse il suo effetto.

La prima prova era stata superata, quale sarebbe stata la prossima? Il ragazzo che era stato affidato al suo gruppo soddisfò la sua curiosità: coraggio.

C'era qualcosa di strano in lei, qualcosa che lo attirava particolarmente, ma non avrebbe saputo dire cosa.

Si voltò leggermente e vide un ragazzo seduto su una roccia poco lontano dal muro del grande edificio. Stava fissando ogni suo movimento, ogni suo passo ed era abbastanza sicuro che anche lui avesse notato quel colore così acceso negli occhi della ragazza.

Axel lo fissò attentamente: aveva la pelle olivastra, occhi e capelli color bronzo ed era muscoloso, non quanto lui certo, ma lo era...un avversario da tenere sott'occhio quando si fosse presentata la prova della forza.

Gli occhi dei due ragazzi si incrociarono proprio quando Naetha passò davanti a loro cercando un posto dove sedersi in attesa che anche gli altri ragazzi uscissero dalla stanza.

"Forse non sarà forte all'apparenza" pensò Axel "ma nasconde delle grandi capacità dietro quella maschera da bambina innocente" nemmeno lui era riuscito a superare l'ultimo ostacolo prima che il getto di fuoco esaurisse il suo effetto, ma lei in qualche modo ci era riuscita.

Come aveva fatto? Le fiamme erano veloci, come poteva essere stata più veloce senza essere una dominatrice del fuoco?

La Dea CadutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora