L'infermeria

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"<<NON PUOI TOCCARLA!>> urlò la donna difronte a lei.

Era alta, aveva dei lunghi capelli neri e le dava le spalle, ma da dove la osservava, Naetha si accorse che brandiva in mano una spada dalla lama bianchissima e la puntava verso un grande gorgo nero. La donna si voltò a guardarla: i suoi occhi erano identici ai suoi e brillavano della stessa luce.

Durò pochi attimi prima che fosse avvolta dal gorgo, con gli occhi pieni di lacrime e un sorriso amorevole sul viso

<<Svegliati...>> le disse, poi tutto divenne buio.

Naetha avrebbe voluto urlare, ma non ci riuscì e l'oscurità la avvolse".

<<Guardate. Si sta svegliando>> disse qualcuno.

Sentì qualcun altro parlare e sussurrare. Lentamente aprì gli occhi e quasi rimase accecata dalla luce del giorno.

<<Ben tornata tra noi>> disse Manuel sorridendo al suo fianco.

Accanto a lui c'era Axel e più in là riuscì a distinguere due figure. Una era la preside e l'altro un professore che non aveva mai visto, ma da come era vestito, capì che doveva essere il professore di medicina: era alto, con gli occhi verdi, la carnagione bianchissima e i capelli bianchi, ma non era anziano, anzi, non dimostrava più di 30 anni.

La preside chiese che fossero lasciate sole per parlare qualche minuto, così tutti uscirono, lasciando l'infermeria deserta. L'anziana donna si sedette accanto a lei sul letto e le prese una mano in grembo

<<Appena ti ho vista ti ho riconosciuta- non aveva l'aria severa con cui l'aveva sempre vista- so chi sei. Conoscevo tua madre, abbiamo combattuto insieme contro Tanok e l'ho assistita durante il parto 16 anni fa. Ti ho portata io nel bosco e sono stata io ad incaricare Morgan di proteggerti e di insegnarti tutto quello che poteva. Non assomigli molto ad Anthea, ma quegli occhi...>> fece una lunga pausa e la guardò con dolcezza.

Naetha era stupita, non sapeva cosa dire, ma dentro di sé sentiva di potersi fidare di quella donna, ma c'era qualcosa che la tratteneva dal farlo del tutto.

<<Mi piacerebbe raccontarti del tuo passato e della tua discendenza. Quando vorrai, potrai venire nel mio studio per parlare, ma adesso devi rimetterti in forze per affrontare le lezioni che cominceranno nei prossimi giorni. Adesso vado, faccio venire i tuoi amici, che devo dire, non ti sei scelta affatto male>> con un largo sorriso si alzò e si diresse verso l'uscita, Naetha fece appena in tempo a ringraziarla, che i due ragazzi entrarono nella stanza.

<<Certo che questo posto ti piace proprio tanto eh. Due volte in una settimana, complimenti>> scherzò Axel davanti a lei

<<Tu non hai perso il senso dell'umorismo?>> rise la ragazza

<<Sai qual é stata la cosa bella? Che QUALCUNO, questa volta, non ha tentato di uccidermi>> disse facendo il vago, ma tutti e tre risero perché sapevano che si stava riferendo a Manuel. Il dominatore del fuoco era accanto a lui e gli sferrò una gomitata nelle costole facendolo piegare in due

<<Perché lo hai fatto?>> chiese Axel dolorante

<<Beh, te lo sei meritato>> sospirò Manuel.

Naetha li guardava contenta: "Non te li sei scelta niente male" le aveva detto la preside ed era vero! Dove avrebbe trovato altri due ragazzi del genere?! Axel si accorse delle occhiate di Manuel e si congedò dicendo che andava a prenderle l'uniforme nella stanza, tanto sapeva come entrarci dal balcone, lo aveva già fatto una volta.

Manuel si avvicinò mentre lei si metteva a sedere scalciando le coperte

<<Sai che tutta la scuola parla di te?>>

<<Ah di me? Non di te e dell'altro ragazzo?>> gli sorrise

<<Anche di me e di Ithan...ma non siamo stati gli unici a dare spettacolo- e, a sua volta, le sorrise- ci hai fatti spaventare>>

<<Mi dispiace...>>

<<Ehi, va tutto bene ora>> i suoi occhi brillavano di quello strano arancione acceso che venivano risaltati dalla sua carnagione olivastra e i capelli castani. Erano molto vicini, potevano sentire il fiato l'uno dell'altro sul viso, poi Naetha si bloccò e Manuel capì all'istante

<<Axel puoi anche avvisare>> disse sospirando senza voltarsi.

I suoi occhi erano ancora su quelli di Naetha che, per la vergogna, si era ritratta ed era diventata rossa

<<Oh no, è molto più divertente così, ma vi prego...fate come sei io non ci fossi>>.

Il ragazzo era seduto sul letto accanto a quello di Naetha con le braccia incrociate che li guardava con un sorriso malizioso

<<Vado a cercare Ithan. Devo chiarirmi con lui>> disse Manuel alzandosi e salutando i due ragazzi con la mano e un divertito sorriso di rassegna.

Appena uscì dall'infermeria, Naetha si lasciò cadere sul materasso e si coprì con le lenzuola la faccia

<<Ti ho portato la divisa e il libro della storia di Shalen>> le disse Axel appoggiando le cose infondo al letto

<<Grazie Axel>> sentì bofonchiare dalla ragazza.

<<Secondo me gli piaci>> le disse appoggiandosi al muro, la ragazza si sollevò

<<Non mi aiuti molto così>>

<<Punti di vista- le rispose il ragazzo sorridendo- vado a sistemare le mie cose, ci vediamo domani pulcino>>

<<Pulcino?!>> gli chiese la giovane stranita. Da quando il ragazzo più burbero di Shalen prendeva così tanta confidenza con qualcuno da affibbiargli nomignoli?!

<<Si-disse semplicemente- pulcino>> e scomparve dietro la porta.

La Dea CadutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora