Nemici amici

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"<< Vieni da me. Naetha. Vieni al Lago quando entrambi gli occhi del cielo saranno aperti>>."

Si svegliò nel cuore della notte, sudata e con il fiatone. La stessa donna che aveva sognato quando era in infermeria era tornata nei suoi sogni dopo due giorni. Si alzò dal letto, si avvicinò alla finestra e, scostando le tende, contemplò il grande cielo stellato. Le fronde degli alberi erano scosse da un vento leggero, era un panorama bellissimo: non c'erano nuvole a coprire le stelle e le due grandi lune splendevano nel cielo.

"Perché al Lago? Perché lì?" si chiese "devo sapere che cosa nasconde quel Lago", così, uscì dalla sua stanza per andare alla biblioteca.

Le sale della scuola erano deserte e silenziose, la pietra era fredda sotto i suoi piedi scalzi e le fiaccole lungo i corridoi brillavano di un magico fuoco verde che non consumava il legno. Attraversò due piccoli corridoi prima di ritrovarsi difronte al grande portone della biblioteca. Spinse delicatamente uno dei due battenti e questo si aprì senza fare alcun rumore. Entrò lasciandosi alle spalle la porta socchiusa e si avventurò tra gli scaffali alla ricerca di un libro sulle leggende del Lago della Memoria perché, sul suo libro sulla storia di Shalen, c'era scritto pochissimo.

Aveva trovato la sezione delle biblioteca dedicata al Lago, ma notò subito che due grandi tomi mancavano, poi sentì delle voci, dei bisbigli per la precisione, venire da uno dei tavoli dietro lo scaffale. Si acquattò il più possibile cercando di non fare rumore e spiò tra i libri di chi erano le voci: due figure con le divise nere da addestramento erano l'una davanti all'altra ed erano ricurve su due grossi tomi, la luce della candela su tavolo non consentiva a Naetha di vedere i loro volti, ma poteva sentirli.

<<Qui dice che ne può esistere una sola alla volta come lei e che le anime di coloro che hanno un potere superiore, una volta morti, trovino pace solo nel Lago della Memoria>> disse uno dei due

"Stanno parlando di me..." era troppo presa dall'origliare le due figure che non si accorse che qualcuno era dietro di lei.

Sentì una mano tapparle la bocca e un'altra afferrarla per la vita, avrebbe voluto divincolarsi, ma la presa era forte

<<Shh, vuoi farci scoprire?- il ragazzo la lasciò leggermente permettendole di vedergli il volto: Ithan- Se ti lascio non comincerai ad urlare, vero?>> le chiese sorridendole cercando una conferma nei suoi occhi, Naetha annuì e il ragazzo lasciò andare le presa.

<<Non riesci a dormire?>> le chiese squadrandola dalla testa ai piedi: aveva ancora la camicia da notte blu addosso

<<Ho fatto un brutto sogno. Tu invece che ci fai qui?>> gli chiese sussurrando a sua volta senza dimenticarsi che i due ragazzi avrebbero potuto sentirli

<<Stavo spiando quei due, ma pensavo di essere l'unico...>>

<<Io li ho trovati per caso! E credo stessero parlando di me...>>

<<Credi? Stanno facendo ricerche su di te! Sono tre giorni che li seguo! Ho visto un interesse eccessivo per Axel, ma conoscendosi da sempre mi sembrava impossibile che fossero interessati a lui, potevano avere interesse per qualcuno con lui...e non certamente Manuel o me. Tutti sanno quasi tutto sui nostri poteri>> le rispose il ragazzo ritornando a spiare i due.

"Axel li conosce? Ma allora..."

<<Numor e Neyra?!>> chiese la ragazza, anche se suonò più come un esclamazione che una domanda, Ithan annuì senza voltarsi. La ragazza si avvicinò a lui per poter spiare i due gemelli.

<<Dannazione!>> esclamò quella che ora riconobbe come la voce di Neyra

<<Cosa c'è?>> chiese Numor sporgendosi sul libro della sorella

<<Nel Lago della Memoria pare siano rinchiusi anche i poteri più oscuri, i flagelli di Shalen, sai cosa vuol dire?>>

<<Tanok!>> esclamò il fratello ricadendo sulla sedia.

Naetha sussultò accanto ad Ithan e si allontanò dallo scaffale di libri

<<Ti senti bene?>> le chiese il ragazzo sorreggendola, le sue mani erano fredde, come i suoi occhi...come il suo potere: esattamente il contrario di Manuel. Non aveva aspettato una risposta da parte della ragazza e la sua attenzione era tornata sui due maghi

<<Perché sei qui? Perché sei così interessato alle loro ricerche? Non è certo per me>> il dominatore del ghiaccio le lanciò un'occhiata tagliente, ma rispose con sincerità

<<Voglio ritrovare mio padre>>

<<Tuo padre?>>

<<Durante l'ultima battaglia contro i dominatori del fuoco, che ci stavano invadendo, mio padre si é scontrato con quello di Manuel. I loro poteri entrarono a contatto con una violenza tale che la terra tremò e scintille di fuoco e di ghiaccio caddero ovunque. Quando le nube si dissolse, loro erano spariti>>

<<Mi dispiace- disse Naetha appoggiandogli una mano sulla spalla- Manuel non me lo aveva detto>>

<<Fa lo stesso...- disse il ragazzo scrollandosi le spalle, poi si irrigidì- sanno che qualcuno li sta spiando>> disse scattando in piedi e, afferrandola per un braccio, la trascinò dietro un altro scaffale.

La divisa nera e i suoi capelli grigi come la cenere si mimetizzavano alla perfezione con il legno nero della libreria, solo i suoi occhi azzurri brillavano di luce bianca, dovette chiuderli per non essere scoperto, ma prima fece nascondere Naetha vicino ad un arazzo blu attaccato alla parete.

I due maghi non si alzarono dal tavolo, ma si voltarono e fecero brillare i loro occhi per poter percepire la presenza di eventuali intrusi, ma non si accorsero di loro

<<Comunque dobbiamo avvisarla. Se è vero che è l'ultima Dea caduta dobbiamo impedirle di cadere nelle mani di Tanok...il sigillo si sta indebolendo, lo sento>> disse Numor guardando la sorella negli occhi

<<Lo so. Lo sento anche io...dobbiamo proteggerla...è l'unica salvezza di Shalen>> rispose seria Neyra.

Quando stavano per alzarsi Ithan fece cenno a Naetha di seguirlo ed insieme uscirono dalla biblioteca. Quando furono nel corridoio che conduceva ai dormitori Ithan parlò

<<Non farne parola con nessuno. Non ancora almeno, per favore>> Naetha annuì a malincuore, ma prima di parlarne con qualcun'altro avrebbe voluto sapere di più. I due si congedarono ed ogni uno tornò nella propria stanza.

"L'ultima Dea caduta", pensò, "sono una Dea?" .

La risposta le venne immediata

" Si, lo sei Naetha"

"Athena...". 

La Dea CadutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora