La forza della natura

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La prova si teneva nell'arena che Axel le aveva mostrato il giorno precedente. Dovevano entrare a coppie nel grande spiazzo e affrontare uno o più draghi.

I primi a farsi avanti furono Neyra e Numor. Per loro fu liberato un drago dorato sputafuoco. Con una rete Numor imprigionò l'animale non appena puntò verso la sorella, che dopo aver schivato una delle fiammate che le aveva lanciato, gli saltò in groppa e lo atterrò spostando dei massi con la forza del pensiero sulla rete. Tra le urla e gli applausi di tutti, in meno del tempo previsto, i professori dichiararono superata la prova e quindi ammessi alla scuola i due ragazzi.

Altre due coppie di aspiranti studenti sostennero la prova: due ragazze ce la fecero, erano due ninfee, due ragazzi invece, non poterono nulla conto la forza dei due draghi di terra.

<<La prossima coppia sarà formata da Manuel Angalchiron e Ithan Mendirak>> annunciò la preside dalla tribuna.

Gli occhi di Manuel incrociarono quelli di Ithan all'istante. Entrambi si guardarono stupiti e si fecero avanti nell'arena senza dire una parola.

Loro erano le uniche due persone che avrebbero potuto soverchiare mari e monti insieme, ma che non avrebbero mai voluto combattere fianco a fianco per rancore, ma neppure contro per la consapevolezza di ciò che era successo ai loro padri.

Arrivati al centro dell'arena si guardarono a lungo senza dirsi una parola aspettando che i draghi fossero liberati dalla gabbie.

<<Liberate i due fratelli>> ordinò la preside.

Due enormi draghi uscirono dalle proprie tane: erano giganteschi. Quello che si pose dietro Manuel era di un celeste chiarissimo ed i suoi occhi blu erano il chiaro esempio della forza del ghiaccio; quello alle spalle di Ithan era di un rosso fuoco ed i suoi occhi arancioni erano identici a quelli che Naetha aveva visto sul volto di Manuel nel bosco.

I due ragazzi spostarono lo sguardo dietro le spalle l'uno dell'altro per osservare i draghi del proprio elemento. Erano i draghi da cui traevano il loro potere, erano draghi superiori: il drago del Fuoco Segreto e il drago del Ghiaccio Perenne. Proprio loro, secoli prima, donarono il loro potere a due uomini meritevoli, da cui, i due ragazzi, discendevano.

Si diressero verso il proprio drago e si inginocchiarono in segno di rispetto. Tutti tacquero. Era una cosa mai vista prima. I due draghi abbassarono il capo sui due ragazzi ed alitarono su di loro: scintille d'oro scesero su Manuel e su Ithan scintille d'argento, poi entrambi i giovani si alzarono e tornarono davanti al drago dell'elemento opposto per la prova.

Erano schiena a schiena, come due facce della stessa medaglia: così uguali e allo stesso tempo così diversi. Si misero nella stessa posizione di attacco, pronti a qualunque cosa, i loro occhi brillavano di argento l'uno e di arancione l'altro, proprio come quelli dei draghi.

<<Sei pronto Angalchiron?>> gli chiese Ithan senza voltarsi

<<Si, Mendirak. Sono pronto!>> ed entrambi scattarono.

Avevano gli stessi tempi, gli stessi movimenti e lo stesso sguardo determinato sul volto. I draghi schivarono i colpi e si intrecciarono come in una danza sinuosa verso l'alto, poi attaccarono all'unisono: fuoco uno, ghiaccio l'altro.

Come i draghi, i due ragazzi si affiancarono l'uno per proteggere l'altro dal proprio elemento: ghiaccio contro ghiaccio e fuoco contro fuoco. Sapevano che l'unico modo per vincere era restare uniti e combattere fianco a fianco. Lo dovevano fare, per loro e per i loro padri.

<<Dobbiamo provarci>> urlò Manuel senza specificare cosa, ma Ithan capì

<<ADESSO!>>.

Corsero verso i due lati opposti dell'arena seguiti ognuno da uno dei due draghi e, dandosi la spinta sul muro di pietra, saltarono all'indietro, lasciando che l'attacco dei draghi sfilasse sotto di loro. Entrambi erano saltati allo stesso tempo con un'agilità sovrannaturale e, ritrovandosi qualche metro sopra al drago che li aveva seguiti, lanciarono il loro attacco.

Nell'arena la loro voce risuonò come quella di una persona sola e il nome dei loro elementi si sovrapposero; non ci fu una sola persona tra i presenti che riuscì a sentire "FUOCO!" di Manuel o "GHIACCIO!" di Ithan.

Ci furono scintille da entrambi i lati che impedirono, in un primo momento, di vedere che cosa fosse successo, poi due figure uscirono dalle cortine di fumo che si erano create e si diressero al centro del campo: erano Ithan e Manuel.

Si sorrisero e si strinsero la mano, mentre i due draghi chinavano il capo al proprio discendente, orgogliosi di aver donato il loro potere a due dinastie meritevoli.

La loro prova era stata superata e perfino la preside era incredula a ciò che aveva visto: conosceva i poteri dei due ragazzi, per quello aveva voluto che combattessero insieme e rimase esterrefatta, tanto che si alzò ad applaudirli insieme a gli altri professori.

Ci furono altre coppie prima che Naetha potesse entrare nell'arena. Molti non superarono la prova, ma alcuni, come Axel, ce la fecero contro ogni aspettativa.

Naetha fu mandata nell'arena con un ragazza più grande di lei che aveva il dono del canto. Per loro furono scelti due draghi verdi, innocui all'apparenza, ma letali e molto agili. La ragazza cominciò a cantare una cantilena per addormentare il suo drago prima che questo potesse attaccarla, Naetha invece non ebbe il tempo di fare niente che il drago la scaraventò dall'altra parte dell'arena, facendola cadere rovinosamente sul terreno polveroso.

La sua compagna la vide, ma non poté intervenire in sua difesa, altrimenti l'incantesimo si sarebbe spezzato e avrebbero dovuto affrontare due draghi anziché uno...doveva farlo da sola. Si alzò lentamente mentre il drago si avvicinava velocemente e, prima che potesse attaccarla di nuovo, alzò la mano verso l'animale come aveva fatto nel bosco con l'orso che aveva attaccato Manuel, ma mentre pronunciava le stesse parole a cui la bestia aveva ubbidito, il drago la scaraventò nuovamente a terra ruggendo.

Una parte di lei sentì solo un ruggito, ma un'altra sentì quello che drago stava dicendo. Poteva capirlo.

"Non puoi controllarmi con delle semplici parole in lingua antica ragazzina".

"Non posso? Io posso tutto!" disse una voce dentro di lei.

Sentì un formicolio scorrerle lungo la schiena, gli occhi bruciarle e una forza immane scuoterle le ossa. Apri gli occhi, che adesso brillavano di potere, si alzò e si voltò lentamente verso il drago, che cambiò espressione all'istante

"Non può essere..." riuscì a ruggire prima che la ragazza sollevasse i piedi da terra aleggiando nell'aria in un leggero turbinio di polvere.

Tese entrambe le mani in avanti con i palmi rivolti verso la testa dell'animale

<<ORDINE NATURALE DI TUTTE LE COSE!>> urlò.

Dalle sue mani scaturirono fiamme bianche di luce purissima che avvolsero il drago e lo relegarono a terra. Non poteva muoversi, sembrava fosse tenuto a terra da un macigno invisibile, solo allora Naetha tornò a terra rivolgendogli un'occhiata sfuggente e, davanti a tutti, mentre i suoi occhi tornavano normali, si accasciò al suolo sotto gli occhi dei presenti che avevano cominciato ad applaudirla.

L'ultima cosa che sentì furono due voci che conosceva molto bene urlare il suo nome: Axel e Manuel.

La Dea CadutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora