La Dea Caduta

L'Infinito

Aprì gli occhi all'improvviso e si tirò su di scatto.

<<Sì, direi che è viva>> disse ridendo una voce alle sue spalle.

Chino su di lei c'era un uomo pallido dai capelli bianchi e gli occhi azzurri. Non era vecchio, anzi, aveva una quarantina d'anni, ne era sicura

<<Alzati lentamente, sei ancora debole- le disse premurosamente aiutandola a mettersi in piedi sorreggendola per un braccio- Ce la fai?>> le chiese preoccupato.

Naetha annuì assente. Dove si trovava? Chi erano quei due uomini? E perché l'avevano salvata? L'uomo di cui aveva sentito la voce poco prima non doveva essere molto più grande di quello che l'aveva aiutata: aveva una carnagione olivastra, i capelli neri e un corpo muscoloso e...quegli occhi!

"Non è possibile!"

Naetha ebbe un tuffo al cuore. Arretrò barcollando di un passo e cominciò a far scivolare lo sguardo da uno all'altro uomo, che si guardarono con un'espressione interrogativa

<<C'è qualcosa che ti turba?>> le chiese l'uomo dai capelli neri. Naetha non aveva il coraggio di aprire bocca, ma si ritrovò ad annuire

<<Avanti parla, non vogliamo farti del male...anche se probabilmente è quello che ti ha detto anche Tanok...che tu hai ucciso>> anche quella rivelazione fu come uno schiaffo

<<Che cosa ho fatto?>> chiese incredula

<<Hai ucciso Tanok>> ripeté l'uomo

<<Kastum lasciala parlare>> lo rimproverò l'altro uomo

<<Sei sicuro che stia bene?>> chiese l'uomo squadrandola

<<So chi siete>> disse a quel punto Naetha interrompendoli.

I due uomini la guardarono con iniziale sorpresa e poi l'uomo dai capelli bianchi sorrise

<<Non c'è da sorprendersi, sei la Dea della Sapienza, mia signora>> disse rivolgendole un cenno di rispetto. Questa volta fu Naetha a sorprendersi

<<No...cioè sì, ma non era questo quello che volevo dire- rispose imbarazzata e confusa, loro sapevano chi era lei, com'era possibile?- intendevo dire che saprei ugualmente chi siete perché...beh occhi come quelli non penso che si trovino ovunque>> disse facendo un cenno a Kastum e diventando rossa per la vergogna

<<Cosa?>> chiese l'uomo incredulo

<<Voi siete il dominatore del Fuoco Segreto degli Angalchiron e voi quello del Ghiaccio Perenne dei Mendirak, non è vero?>>

<<Si, io sono Rial Mendirak e lui è Kastum Angalchiron>> rispose l'altro uomo. Le scappò un sorriso di sollievo e la gioia la pervase, Ithan aveva ragione: suo padre era lì e anche il padre di Manuel. Erano vivi! Prima che i due uomini potessero porle altre domande spiegò

<<Conosco i vostri figli: Ithan e Manuel. Sono miei amici e compagni insieme a Axel Foren, un ragazzo con il dono della forza, Numor e Neyra, due maghi gemelli. Ithan sapeva che voi eravate qui! Lo sospettava! I due gemelli lo sapevano, li abbiamo spiati in biblioteca e Ithan mi ha raccontato che li seguiva perché stavano facendo ricerche sul Lago della Memoria. Ithan voleva trovarvi!>> disse entusiasta

<<Ci dovrai raccontare molte cose- le disse Kastum- con più calma...>> aggiunse il discendente degli Angalchiron.

Rial le portò un vestito azzurro con grandi maniche bianche, dopo averla condotta ad una strana fontana argentea dove potersi lavare. L'acqua di quella fontana non solo la lavò, ma ricacciò ogni tipo di dolore, che fosse articolare o muscolare...si sentì rinascere dal piacere. Solo dopo si sedettero intorno ad un magnifico tavolo con dieci posti a sedere: su ogni seggio di legno c'era inciso il nome di un Dio. Accarezzò uno dei braccioli e poi la scritta 'Athena' con una civetta bronzea avvolta da fulmini bianchi. Il seggio aveva qualcosa di diverso dagli altri: era di un bianco acceso che rifletteva la luce delle fiamme nel grande salone, che emanavano purezza ad ogni crepito, ma non poteva aspettare ancora, i suoi amici avevano bisogno di lei e doveva dare delle spiegazioni a Rial e Kastum. Naetha raccontò loro tutto quello che era successo da quando erano andati nella Foresta Nera, fino al portale e poi anche dello scontro con Tanok, senza tralasciare neanche un particolare.