Tanok

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Un urlo spaventoso rimbombò in ogni sala, in ogni stanza, in ogni torre e sotterraneo della scuola. Axel si riscosse sul letto, non dovette impegnarsi per capire che cosa stesse succedendo: Manuel gli aveva confidato di voler portare Naetha al Lago e quel grido poteva essere soltanto un segno di ciò che si sarebbe scatenato di lì a poco.

Non l'avrebbe lasciata morire! Lo aveva giurato!

Si fiondò fuori dalla porta mentre nei corridoi si scatenava il panico degli studenti. Si precipitò giù dalle scale

<<Che cosa sta succedendo?>> chiese Numor seguendolo verso l'armeria

<<Me lo chiedi?!>> lo fulminò il ragazzo con lo sguardo. Nell'armeria trovarono Neyra e Ithan

<<Ho sentito una concentrazione di magia nera troppo elevata>> spiegò la ragazza quando notò lo sguardo interrogativo del fratello, che poi guardò Ithan e capì all'istante

<<Dopo parliamo!>> disse severamente alla sorella prendendo spade e pugnali. Si armarono con tutto ciò che trovarono

<<Bene! Andiamo!>> esordì Ithan facendo per varcare la soglia

<<Voi tre non andrete da nessuna parte- esordì una voce familiare e severa- se non avete paura di quello che si sta per scatenare, aiutate le guardie a rinforzare le difese della scuola o i vostri compagni>> proseguì Castor squadrandoli dalla testa ai piedi

<<Ma ci sono dei nostri amici al Lago! E sono in pericolo!>> lo contestò Neyra

<<Nessuno può lasciare l'edificio, ordini della preside>> concluse freddamente il capo delle guardie girandosi e lasciandoli soli.

<<Ragazzi scusate...- si intromise Ithan notando gli sguardi tra i gemelli che stavano parlando tra di loro mentalmente- ma Axel dov'è?>>.

Non lo avevano visto uscire, erano troppo impegnati a parlare tra di loro per potersi accorgere di lui. Aveva evitato abilmente le guardie che, adesso probabilmente, avevano trovato Numor, Ithan e Neyra nell'armeria.

Axel correva tra gli alberi con una velocità impressionante. Non ci volle molto prima di vedere il grande mostro di nube nera al centro di un gorgo nel Lago della Memoria. Da una parte fu sollevato di vederlo così perché significava che non si era ancora liberato del tutto dal sigillo e che non poteva assumere una forma consistente, ma da una parte non sapeva come avrebbero fatto sconfiggerlo. Sentì la voce di Manuel sulla riva e si acquattò tra i cespugli per osservare la scena: Manuel stava difendendo sia sé stesso che Naetha da una moltitudine di cripzi e chiamava la ragazza, ma lei non si muoveva. Era in piedi con un pugnale in mano, ma con le braccia lungo i fianchi, ad occhi chiusi. Che cosa stesse facendo non ne aveva idea.

Poi vide. Naetha aprì improvvisamente gli occhi, che brillarono di potere irradiando una luce dorata purissima, e, senza badare ai cripzi, avanzò verso il nemico, prima camminando lentamente, poi sempre più veloce, fino a correre. Non avrebbe potuto fermarla, ma avrebbe potuto aiutare Manuel.

Non aveva il controllo del suo corpo, sentiva una forza sovrannaturale percorrerle ogni osso, ogni muscolo e organo. Stava correndo quando vide con la coda dell'occhio Axel che sbucava dai cespugli e tagliava la testa a due cripzi, ma in quel momento non le importava, non poteva dargli peso. Vedeva solo la grande figura nera al centro del Lago. Era concentrata solo su quel mostro. Il mostro che aveva distrutto la sua vita secoli prima. La sua e quella degli altri Dei Superiori, ma lei era riuscita a fermarlo, tutti gli altri non ci erano riusciti. Erano scappati e lui li aveva trovati uno a uno. Lei era sopravvissuta. Lei era rimasta la sola a poterlo fermare.

Adesso ricordava...adesso sapeva.

La Dea CadutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora