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Seoho aveva, come da piano, lasciato tutti i fascicoli che aveva controllato sulla scrivania di uno dei novellini, e si era pienamente gustato la sua espressione di panico quando aveva visto quella montagna ricoprirgli la scrivania. Il novellino si era guardato intorno, cercando di capire come fosse possibile che in quei pochi minuti in cui si era allontanato per prendere una tazza di caffè quella pila si fosse materializzata, e guardando i suoi colleghi notò che tutti fossero chini sul proprio lavoro. Tutti, tranne Seoho che lo guardava con un sorrisino divertito e lo salutava con la mano. Il ragazzo non poté far altro che ricambiare quella specie di saluto, affranto, e cominciare a lavorare. Seoho dal canto suo si era divertito a vedere quella scena, e dopo aver aperto un cassetto e averci poggiato i piedi si lasciò andare contro la sedia con le mani comode dietro la testa, fino a quando.

<<Seoho>> lo chiamò un collega sistemandosi davanti a lui <<Un veterinario sta venendo a controllare uno dei nostri cani antidroga, devi andare ad assistere al controllo>>

<<Cosa? Perché io?>> si lamentò il ragazzo.

<<Sei l'unico che può farlo, e non ho intenzione di mandarci un novellino>> rispose il collega.

<<Song?>>

<<È occupato con un interrogatorio>>

<<Kang?>>

<<Fuori per una chiamata>>

<<Choi?>>

<<Giorno libero. Seoho smettila di cercare di scampartela, ora muoviti, il veterinario potrebbe essere già arrivato>>

<<Perché non ci vai tu>> piagnucolò Seoho, che non aveva alcuna voglia di scomodarsi.

<<Perché uno dei novellini ha appena mandato in palla uno dei nostri computer e mi tocca sistemarlo cercando di non ucciderlo>> rispose nuovamente il collega prima di andare via.

Seoho sbuffò, ma sapeva che quando i cani della polizia venivano controllati doveva sempre essere presente un agente e nonostante non avesse voglia di lasciare la sua sedia fu costretto ad alzarsi per raggiungere il luogo dove si trovavano gli animali. Per tutto il tragitto borbottò a bassa voce contro tutti i suoi colleghi e anche contro il cane che secondo il suo parere aveva inalato qualche droga.

Quando cominciò ad avvicinarsi nel corridoio da dove avrebbe poi raggiunto il cane in questione e il veterinario Seoho si accorse di un particolare. Vi era uno strano odore nell'aria che non riusciva bene a decifrare. Provò anche a chiudere gli occhi e concentrarsi su quel preciso odore neutralizzando tutti gli altri, ma non aveva mai sentito nulla del genere e per quel motivo non sapeva come identificarlo. Quando finalmente arrivò nel pressi del canile l'uomo di guardia lo informò che il veterinario fosse già lì e che lo stesse aspettando. Seoho annuì e superò la porta prendendo il corridoio che lo avrebbe portato nella stanza in cui erano stati portati il veterinario e il cane. Più si avvicinava più sentiva quell'odore divenire sempre più forte e arrivato davanti alla stanza capì che la fonte dell'odore fosse all'interno. Posò la mano sulla porta e la aprì velocemente. Davanti a lui si trovò il cane, disteso su un piccolo tavolino, mentre si lamentava probabilmente per dei dolori e un ragazzo chino su di lui che lo osservava e testava cercando di capire quale fosse il problema.

Non appena gli occhi di Seoho si puntarono su quel ragazzo ne rimase affascinato. I capelli biondi ricadevano morbidi sulla fronte, lo sguardo era serio e il labbro inferiore era stretto nei denti in un'espressione concentrata. La camicia bianca era leggermente sbottonata e le maniche arrotolate fino ai gomiti mentre i pantaloni neri gli fasciavano perfettamente le forme. Non era riuscito a vederlo bene in viso per via della sua posizione ma, a istinto, si sentì di poter dire che fosse bellissimo.

Old War (INTERATTIVA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora