Leedo sospirò nell’osservare le condizioni in cui era ridotta la loro casa. Si chinò per afferrare quello che fino a poco prima era stato il pomello della porta d’ingresso, di cui non erano rimasti altro che frammenti di legno, e riportò lo sguardo sulla villa davanti a lui. La parte posteriore e alcune delle camere sembravano essere rimaste intatte, ma il salone, la cucina, e le camere vicine era state tutte distrutte. Il biondo decise di entrare in quello che era stato il salotto, non vi era più nulla di ciò con cui era stato decorato. Il camino in mattoni a mala pena si reggeva in piedi e le scale, che portavano al piano superiore, erano distrutte rendendo la via inaccessibile.
<<Ci vorrà del tempo per riuscire a ricostruire tutto>> sospirò, lasciando cadere il pomello sul pavimento <<E molti soldi>> aggiunse.
Uno scricchiolio riecheggiò alle sue spalle, il ragazzo però non si sorprese poiché aveva sentito l’altro avvicinarsi quando aveva superato quello che era il confine fra i loro territori.
<<Per i soldi non possiamo aiutare, ma almeno il tempo si può ridurre se daremo una mano anche noi>>
Il vampiro si voltò ritrovandosi davanti a Seoho che lo osservava tranquillamente sulla soglia dell’ingresso, le mani nascoste nelle tasche dei jeans e un sorriso rilassato.
<<Credi davvero che gli altri accetteranno di aiutare?>> domandò Leedo, inarcando un sopracciglio. Ospitarli poiché non avessero altro posto dove andare era un conto, ma mettersi a lavoro per ricostruire buona parte della loro villa non era cosa da poco.<<Sono sicuro che, se chiesto dalla giusta persona, difficilmente riusciranno a rifiutare>> scrollò le spalle il lupo.
Non ne avevano parlato fra loro, ma il corvino conosceva bene il suo branco. Gli anni passati insieme gli avevano insegnato a recepire ogni piccolo dettaglio comportamentale di ognuno dei ragazzi, perciò osservandoli era stato in grado di capire che da quando avevano conosciuto i vampiri lui non era stato l’unico ad avere il suo imprinting. Non ne aveva fatto parola con nessuno, poiché voleva che fossero gli altri a sentirsi liberi di parlarne. Aveva immaginato che, proprio come lui, anche loro avesse avuto le loro difficoltà nell’accettare che la propria metà fosse una creatura che per anni ed anni avevano odiato. Sapeva però che ognuno di loro, in fondo, sapeva lo stato in cui tutti loro si trovassero. Faceva parte del legame del branco, non avevano bisogno di parole per capirsi.
<<Perché dovreste faro?>> domandò ancora il vampiro.
Il biondo era confuso da comportamento dei lupi nei loro confronti. Le loro specie per secoli si erano odiate, combattute, sterminate. Eppure quei ragazzi si comportavano come se secoli di lotte non fossero mai esistiti. Si era chiesto il perché di quel comportamento, ma non era riuscito a trovare una risposta.
Seoho sorrise a quella domanda, camminando all’interno della stanza. Si avvicinò ad una vecchia cornice, distrutta dallo scontro, in cui era contenuta una vecchia foto che i vampiri avevano fatto anni prima. Il ragazzo la afferrò e ci passò lentamente una mano sopra.
<<Per quanto per tutti voi il nostro comportamento possa sembrare strano non siamo così generosi da far qualcosa con il solo scopo di aiutare Leedo>> disse, voltandosi a guardarlo seriamente. Posò la cornice al suo posto a cominciò ad avvicinarsi al vampiro che era al centro della stanza <<Anche noi sappiamo essere egoisti, anche noi abbiamo qualcosa che vogliamo ottenere>> aggiunse, posando una mano sul petto del più altro, proprio in prossimità del suo cuore.
Seoho sapeva che non avrebbe potuto sentirlo battere, sperava però che il suo gesto rendesse all’altro più chiare le sue intenzioni. Era ben consapevole dell’aspetto puro ed innocente che poteva avere, e di come spesso le persone lo etichettassero come buono o addirittura ingenuo. Si sbagliavano, ma Seoho non si era mai impegnato nel voler far cambiare loro idea, al contrario credeva che la cosa finisse per essere un suo vantaggio. Ciò non voleva dire che fosse una persona cattiva, al contrario. Il suo obbiettivo era però sempre stato quello di restare nel mezzo della concezione di buono o cattivo ed osservare il tutto con sguardo oggettivo. Doveva però ammettere che da quando aveva conosciuto il vampiro aveva scoperto quanto fosse diventato egoista nel pensare di volerlo tutto per sé, di volere tutte le sue attenzioni. Pensò che in parte fosse dovuto all’imprinting, ma sapeva che quello non facesse altro che ampliare le proprie emozioni perciò arrivò alla conclusione che fosse sempre stato in quel modo, fino a quel momento però non aveva sentito il bisogno delle attenzioni di qualcun altro.
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Old War (INTERATTIVA)
FanfictionDue branchi diversi, uno composto da soli vampiri, l'altro da licantropi. In lotta dalla notte dei tempi, si ritroveranno ad interagire l'uno con l'altro per riuscire a salvarsi da qualcuno che da loro la caccia.