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Seungkwan sbuffo per l'ennesima volta, piantano pesantemente i piedi uno dopo l'altro davanti a sé. Per l'ennesima volta, in uno dei suoi pochi giorni liberi, Haechan lo aveva chiamato dicendogli di portargli la cartelletta con alcuni documenti di lavoro che aveva dimenticato a casa e non aveva nemmeno fatto in tempo a protestare che il minore aveva interrotto la telefonata. Cominciava seriamente lo facesse apposta. Avrebbe potuto rifiutarsi, ma ammise a sé stesso di annoiarsi a casa da solo e che uscire anche se per poco gli avrebbe fatto bene.

Quando arrivò in ospedale non gli fu chiesto nulla, persino i dipendenti avevano imparato a conoscerlo per tutte le volte in cui era stato costretto a portare al dottore qualcosa che ripetutamente dimenticava a casa. Come se fosse il suo stesso posto di lavoro prese l'ascensore che lo avrebbe portato al piano dove si trovavano le sale operatorie, posto in cui Haechan passava buona parte del suo tempo lavorativo, e salutando qualche dipendente di cui incrociava il cammino finì per sedersi proprio fuori da quelle sale.

Sengkwan sapeva perfettamente che Haechan lo aveva sentito arrivare, proprio come lui sentiva il ragazzo. Il loro era un legame che si era sviluppato vivendo insieme, come una famiglia. Sarebbero stati in grado di riconoscersi in qualsiasi situazione. Era come se riuscissero a riconoscere l'anima dell'altro come una sensazione che nessuno di loro poteva spiegare a parole.

Poco dopo il suo arrivo Haechan attraversò quelle porte composte da vetro opaco, per impedire che si potesse guardare attraverso, e si voltò nella sua direzione in modo spontaneo.

<<La prossima volta che ti dimentichi qualcosa la lascerò lì dov'è>> disse, tranquillo Seognkwan, alzandosi per porgere al dottore la cartelletta.

<<Tu fallo e ti lascerò senza scorta personale>> rispose Haechan, sapendo perfettamente che l'altro avrebbe recepito a cosa si stesse riferendo.

<<Potrei arrangiarmi da solo>> scrollò le spalle il maggiore non volendo dar soddisfazione all'altro.

<<Fa pure>> disse Haechan portandosi la cartelletta alla spalla destra e voltandosi per tornare in sala operatoria <<Ma quando Leedo ti ucciderà per aver attaccato qualcuno non chiedere il mio aiuto>> ridacchiò.

Seungkwan ringhiò internamente e batté i piedi a terra nel sfogare la sua frustrazione, odiava quando Haechan aveva riusciva ad ottenere l'ultima parola in una discussione, ed odiava ancora di più quando avesse ragione.

Si passò le mani fra i capelli, si voltò, e si diresse verso l'uscita dell'ospedale diretto alla foresta. Si sarebbe sfogato distruggendo qualche masso della montagna o sradicando qualche albero.

Qualcosa però catturò la sua attenzione. Un odore particolare che riuscì a riconoscere fin troppo facilmente, e che non avrebbe dovuto trovarsi lì.

<<Perché c'è odore di...strozzalupo>> disse, fra sé e sé, guardandosi intorno. Osservò attentamente tutte le persone che si trovavano vicino a lui, impegnate nelle loro vite. Passò a rassegna tutti i negozi che riempivano l'aria fino a quando uno non gli fece scattare un campanello d'allarme.

Il bar di Vernon era proprio davanti all'ospedale, e lui era l'unico a cui avrebbe potuto far effetto lo strozzalupo.

<<Dannazione>> si ritrovò a ringhiare, correndo verso il bar. Aprì la porta con forza e velocità e si riversò all'interno. Il locale era vuoto, non vi era alcun cliente né alcun dipendente. Seungkwan pensò fosse strano dato l'orario, essendo mattina inoltrata.

Superò il bancone, e si avviò verso il magazzino. Il vampiro, inconsciamente, si ritrovò a sperare che il ragazzo stesse bene. Gli scaffali del magazzino erano ricchi di scatoli semi aperti o ancora totalmente imballati, ognuno di questi era perfettamente in ordine e non vi era alcun segno di lotta. Seongkwan pensò fosse un segno positivo, eppure sentiva che qualcosa non andasse, una strana sensazione che premeva sul petto. Continuò a camminare lungo i piccoli corridoi che formavano i magazzini, superando scaffale dopo scaffale. C'era troppo silenzio intorno a lui. Con un'estrema lentezza portava un piede davanti all'altro mentre i suoi sensi cercavano di analizzare qualsiasi cosa lo circondasse. Il magazzino era illuminato solo da una piccola fila di finestrelle posizionate nella parte più alta della stanza. Si era introdotto così velocemente nel magazzino che non gli era passato per la mente la possibilità di accendere la luce.

Seungkwan si sentiva osservato, come se qualcuno in silenzio osservasse ogni suo movimento. Si sentì come una marionetta nelle mani di qualcuno che stesse aspettando solo il momento perfetto per uscire allo scoperto.

Superato l'ennesimo scaffale lo vide. Vernon era riverso sul pavimento privo di sensi. Accanto a lui vi erano dei pezzi di vetro e il vampiro poté ipotizzare che questa avesse contenuto lo strozzalupo che in quel momento riempiva l'aria intorno a loro. Si guardò intorno e lentamente si abbassò per controllare il lupo. Gli portò la mano sul collo, ringraziando quella volta in cui dovette per lavoro interpretare un dottore perché si ritrovò ad imparare dove portare perfettamente le dita per sentire il battito cardiaco, e aspettò di sentire il cuore. Non appena sentì il battito del ragazzo sospirò.

Proprio in quel momento sentì qualcosa, il suo istinto lo avvisò di muoversi. Velocemente si voltò e nello stesso istante in cui i suoi occhi si posarono sulla figura davanti a lui sentì il rumore di uno sparo. Istintivamente saltò all'indietro, allontanandosi da Vernon. Guardò il foro sul pavimento e qualcosa luccicare al suo interno.

<<Un proiettile d'argento>> disse fra sé e sé <<Sei tu>> ringhiò poi in tono più deciso, alzando lo sguardo per osservare l'uomo davanti a lui.

Il cacciatore teneva un grande fucile decorato ancora puntato verso il ragazzo. Lentamente si spostò da dietro di esso e lo guardò, sorridendo spontaneamente davanti all'espressione furiosa del vampiro.

<<Ma tu guarda, ero venuto per un lupo, ma a quanto pare sono così fortunato da aver incontrato anche un vampiro>> disse tranquillo <<Meglio così, mi risparmierò di doverti venire a cercare>>

L'uomo puntò nuovamente l'arma contro Seungkwan e sparò ancora.

Il vampiro riuscì nuovamente ad evitare il colpo, sapeva però che in quello spazio ridotto non aveva molte possibilità. Non era in una situazione di vantaggio per combattere, doveva perciò trovare il modo di prendere Vernon e scappare da lì.

Per prima cosa decise di sparire dalla vista del cacciatore, perciò si mosse velocemente fra i vari scaffali fino a trovare un nascondiglio che gli avrebbe permesso di tener sotto controllo il lupo e il cacciatore allo stesso tempo. Riuscì a raggiungere uno degli scaffali più alti e si sistemò sulla parte superiore, facendo attenzione a non farsi vedere e cercò di studiare la stanza.

Vernon si trovava nell'ultimo corridoio, quello più lontano dalla porta d'ingresso e il cacciatore aveva preso a muoversi lentamente restando comunque vicino al lupo.

<<Credi davvero che nasconderti ti permetterà di salvarlo?>> domandò Junmin con superiorità <<O hai per caso intenzione di fuggire e abbandonarlo qui?>>

Seungkwan capì cosa il cacciatore stesse cercando di fare. Voleva provocarlo in modo da farlo uscire allo scoperto. Non avrebbe funzionato. Al contrario tornò a pensare a come poter uscire da quel posto senza farsi scoprire. Il vampiro aveva però dimenticato un particolare, il suo cellulare. Questo iniziò infatti a squillare ma nonostante il ragazzo lo avesse preso con velocità e spento Junmin riuscì comunque a localizzarlo. Pochissimi secondi dopo infatti sentì un altro sparo, e una pallottola d'argento si conficcò proprio nel punto in cui il ragazzo si trovava poco prima.

<<Puoi muoverti quanto vuoi, cambiare un nascondiglio dopo l'altro, ma prima o poi finirai i posti in cui nasconderti>> ridacchiò l'uomo.

Seungkwan capì che aveva solo una possibilità per fuggire da lì, usare il suo potere, sapeva però che avrebbe avuto solo una possibilità e che non avrebbe avuto molto tempo. Il suo piano era quello di raggiungere Vernon, aspettare di ritrovarsi faccia a faccia con il cacciatore e rilasciare una luce tale da poterlo accecare per qualche secondo e sfruttare quel momento per fuggire.

Scattò nel momento in cui il cacciatore si ritrovò dalla parte opposta del corridoio rispetto a lui e si sistemò accanto al ragazzo. Come aveva immaginato Junmin aveva recepito il suo spostamento e immediatamente si voltò per sparare. Seungkwan contemporaneamente cominciò a far comparire nella sua mano quanta più luce possibile e la scagliò contro il cacciatore.

Junmin si voltò di scatto per evitare di vedere quella luce troppo intensa e rimanerne accecato, nonostante questo sparò un colpo. Nel momento in cui si voltò nuovamente, nel momento in cui sentì il rumore della porta del magazzino aprirsi,scoprì che i due ragazzi erano spariti.

<<È più divertente quando non si fanno prendere alla prima occasione>> disse in un tono quasi divertito. 

Old War (INTERATTIVA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora