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Non era stato difficile per lui recuperare informazioni sui ragazzi. Gli era bastato andare nell'ufficio civile della città, flirtare con la segretaria promettendole una cena che non avrebbe mai avuto, e in pochi minuti era riuscito ad ottenere i fascicoli di cui aveva bisogno. Quelli stessi fascicoli che in quel momento erano sparsi, aperti, sulla sua scrivania e che lentamente e attentamente stava studiando gustando contemporaneamente il suo pranzo. Una parte di lui era quasi tentata di congratularsi con quegli esseri che così facilmente erano riusciti a farsi spazio nella società, che non poteva nemmeno immaginare quale fosse la loro vera natura, e che ovviamente non lo avrebbe mai scoperto perché lui li avrebbe eliminati prima che avessero avuto la possibilità da farlo.

Una volta studiati quei fascicoli sentiva di voler sapere ancora di più perciò, indossato il suo solito cappotto e il cappello scuri uscì da quello che era il suo appartamento e si diresse nei posti dove sapeva li avrebbe trovati.

Prima tappa fu per lui l'ospedale. Il fatto che un vampiro stesse facendo il medico, e che quindi fosse costantemente a contatto con il sangue quasi lo stupiva, poiché vide in che modo riusciva a mantenere il suo controllo. Oppure, pensò, quella era tutta una farsa e quella finta occupazione serviva solo a recuperare il sangue di cui i vampiri avevano bisogno per sopravvivere.

Andò poi nel locale di fronte, dove sapeva avrebbe trovato uno dei licantropi. L'osservò comportarsi normalmente, per quanto indossare magliette a maniche corte in inverno potesse essere normale. Certo lui sapeva che la temperatura corporea dei licantropi fosse alta rispetto a quello di un normale umano, ma quel ragazzo certo non provava a nasconderlo.

Passò per la clinica veterinaria, e vide come quel vampiro si occupava di tutti gli animali che arrivavano lì come pazienti. Notò soprattutto come, trovandosi faccia a faccia con dei cani, non poté nascondere le sue espressioni infastidite e come, dopo la visita, fosse solito utilizzare del deodorante per ambienti.

Si recò agli studi televisivi per scoprire che, sia un licantropo che un vampiro, lavorassero a poca distanza senza, con sua grande sorpresa, saltarsi alla giugulare per annientarsi. Pensò che forse, nelle loro teste, sapevano di dover trattenere i loro istinti per non rischiare di essere scoperti anche se, per loro sfortuna, lui era già lì. Lo avrebbero scoperto in poco tempo.

Andò anche a controllare in quella palestra dove era sicuro avrebbe tornato solo un licantropo, trovò invece anche un vampiro con cui questo si stesse allenando. Quel vampiro in particolare aveva per lui un viso familiare, ma nonostante provò a cercarlo nei suoi ricordi non riuscì a trovarne alcuna memoria. Poco importava però, anzi lo considerò qualcuno in più con cui divertirsi.

Passò anche per la scuola, l'università e la stazione di polizia, anche se dato i luoghi non gli fu possibile entrare, potè quindi solo aspettare all'esterno nell'attesa di vedere la sua preda. Li vide compiere gesti abituali, parlare con i colleghi e ridere come se, a suo parere, non fossero essere ripugnanti.

Tornò a casa per ora di cena e a quei fascicoli che aveva aggiunse alcuni particolari che lui stesso aveva notato. Aveva bisogno di più informazioni per cominciare a mettere in atto le sue strategie. Avrebbe giocato con ognuno di loro, uno per uno. Se il tutto si sarebbe rivelato divertente avrebbe anche potuto metterli l'uno contro l'altro e sarebbe rimasto ad osservare come si sarebbero distrutti a vicenda. Se alcuni di loro si sarebbero uccisi fra loro la cosa non gli avrebbe dato poi così tanto dispiacere, solo un ragazzo però sarebbe obbligatoriamente dovuto morire per mano sua. Era l'unico modo per rimediare all'errore più grande della sua vita. Era rimasto ad osservarlo più del dovuto. I suoi gesti, i suoi movimenti, i suoi occhi e quel sorriso. Erano uguali a quelli di lei.

Per un momento ricordò. Le era sembrata una donna fantastica, un po' fuori dal normale e proprio per quello le era piaciuta. Dalla semplice conoscenza al diventare una coppia era stato tutto molto veloce. Quando era al suo fianco, quando la stringeva fra le braccia, si sentiva per la prima volta in vita sua a casa. Quando poi arrivò la notizia che la loro famiglia si sarebbe allargata per un momento pensò di lasciare la sua oscura vita e cominciare a vivere come una persona normale. Molti dei suoi vecchi colleghi lo avevano fatto, perciò lui era sicuro che non sarebbe stato un problema. Lo pensò anche dopo la nascita del bambino, e per un po' di tempo lo fece anche. Accettò un posto come professore di storia nella città in cui vivevano e vissero per un paio d'anni felicemente. Fino a quando, una notte, non scoprì la sua vera natura. Non era una donna come le altre, lo aveva sempre saputo, ciò che però non era riuscito a capire che quella donna fosse un mostro. Un mostro che lo aveva illuso e gli aveva mentito. Lei era tutto ciò che lui aveva sempre combattuto. Mentre la inseguiva, in quella fitta foresta, mentre lei correva in cerca di salvezza con quel fagottino fra le braccia lui non provava alcuna emozione se non rabbia e ribrezzo. Era fuori allenamento, per questo, ci mise un giorno interno a trovarla. Sul momento, quando notò che il bambino non fosse con lei non si fece domande, lo avrebbe trovato prima o poi e lo avrebbe ucciso. In quel momento doveva liberarsi di lei, un gesto necessario per liberare la sua vita, onoraria, da quella grave macchia. Essersi mescolato con un mostro. La guardò dritta negli occhi mentre conficcò quel proiettile nel suo cuore, e la osservò mentre la sua vita l'abbandonava. Poi la lasciò lì, sperando che quegli anni vissuti nell'illusione potessero cancellarsi con la sua scomparsa, sapeva però che il suo lavoro non era finito. C'era ancora lui, quel bambino che portava in sé il suo sangue incriminato da quello di lei, e finché lui fosse rimasto vivo il suo errore non sarebbe mai stato cancellato.

Junmin scoppiò a ridere. Una risata delirante e sconnessa mentre accarezzava lentamente quella foto davanti a lui.

<<Ti ucciderò>> ghignò con un sogghignando <<Vi ucciderò tutti>> 

Old War (INTERATTIVA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora