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Quell'odore di verbena continuava ad infastidirlo sempre di più, forse perché essendo uscito da quel bunker anche se solo per un paio d'ore era riuscito nuovamente ad assaporare dell'aria pulita. Sentiva la gola bruciare e il corpo tremare, quanto potere aveva assorbito?

Youngjae ricordava tutto quello che era successo la notte prima. Inizialmente, quando riaprì gli occhi al suo risveglio pensò si trattasse di un sogno, ma quando per errore si ritrovò a congelare una parte della parete al suo fianco capì fosse stato la realtà. Sapeva di non essere stato pienamente cosciente, il suo corpo si era mosso, la sua bocca aveva parlato e aveva anche usato il suo potere, ma nulla di tutto questo era stato ordinato dalla sua mente. Al contrario gli sembrò che più urlasse a se stesso di fermarsi più questo agiva in contrasto con le sue parole. Solo dopo ricordò quello strano siero che Junmin gli aveva iniettato contro la sua volontà. Secondo i suoi pensieri doveva essere stato quello a far si che la sua mente si distaccasse dalle azioni del suo corpo, ma più provava a pensare al tipo di siero o incantesimo che poteva avere quegli effetti più il suo mal di testa aumentava non portandolo ad alcuna conclusione accettabile. Lasciò cadere la testa all'indietro, fino a posarla contro la parete, mentre accarezzava dolcemente i capelli del ragazzo che dormiva con la testa sul suo grembo. Aveva scoperto che anche Jaebum era stato costretto sotto il controllo di quel siero ed era sicuro che fosse ancora per quello che il ragazzo non si fosse ancora risvegliato. Youngjae era un vampiro, era per definizione morto, e così i suoi organi. Per quel motivo il siero era stato facilmente espulso dal suo corpo e questo era riuscito a svegliarsi più velocemente. Jaebum era però vivo a tutti gli effetti, ciò significava che il suo corpo aveva assimilato quel siero e aveva bisogno di tempo perché riuscisse ad eliminarlo. Mentre lo osservava dormire Youngjae portò la mano libera ad accarezzare il viso dell'altro, ricordando al contempo la prima volta che si erano visti.

Il vampiro aveva sempre vissuto armoniosamente con la sua famiglia in una villa dispersa su una colina così impraticabile che nessun umano aveva il minimo pensieri di scalare. Quello permetteva alla sua famiglia di vivere tranquilli. Non avevano mai avuto problemi per cibarsi, per anni erano riusciti a vivere bevendo sangue animale ed erano sempre stati premurosi con qualsiasi essere soprannaturale che si ritrovava a superare i loro confini, quando questo non si risultava ostile sin dal principio. Forse era stato quel modo di vivere a far si che abbassassero la guardia, ed era stato quello il motivo per cui non si erano accorti in tempo di ciò che stesse succedendo. Il ragazzo ancora non riusciva a rispondere a molte domande su quelle notte, ma tutto ciò che sapeva era che il cacciatore era riuscito a varcare il loro territorio senza che loro se ne rendessero conto e, quando la famiglia di Youngjae provò a difendersi venne brutalmente uccisa. Solo lui venne salvato, ma da quel momento diventò prigioniero del cacciatore. Si erano spostati spesso, Youngjae non se ne era accorto, ma lo capì nel momento in cui dopo una lunga e costrittiva dormita si risvegliava in un posto diverso. Non sapeva da quanto tempo era fra le mani del cacciatore ma un giorno lo vide tornare ricoperto di sangue e con un ghigno soddisfatto sul viso. Aveva distrutto un'altra famiglia, o meglio un branco, Youngjae lo potè capire dall'odore di quel ragazzo che pochi secondi dopo fu gettato privo di sensi davanti a lui prima che il cacciatore richiudesse nuovamente quella porta. Ricordava ancora lo sguardo ostile che Jaebum gli aveva rivolto al suo risveglio nel momento in cui aveva capito la sua vera identità, e i ringhi sommessi con cui lo minacciava di restare a distanza. Youngjae lo capiva, stava soffrendo, e nonostante non avesse alcun odio o interesse particolare verso la specie che erano i lupi decise di lasciargli il suo spazio. Per giorno il ragazzo non aveva né mangiato né bevuto, ma a differenza sua sopravvivere in quel modo per lui sarebbe stato più difficile. Alla fine, dopo una settimana si stanco di vederlo in quello stato, ma soprattutto si stancò di sentirlo piagnucolare ogni notte in cerca della sua famiglia, magari in un sogno. Ripensandoci in quel momento si disse che molto probabilmente era stato fin troppo rude, ma sorrise nel ricordare il viso sorpreso e sconvolto di Jaebum quando lo afferrò per le spalle e lo sbatté contro la parete dietro di lui mentre gli urlava che doveva finirla, doveva combattere e doveva mangiare e sopravvivere se voleva vendicare la sua famiglia. Non aveva usato alcun filtro, al contrario fu diretto e preciso. Jaebum sembrò morire e rinascere dopo quel momento. Ogni volta che riceveva del cibo Youngjae, prima di passarglielo, si premurava di farci cadere all'interno qualche goccia del proprio sangue per aiutarlo a rimettersi in forze più velocemente. Il sangue dei vampiri infatti poteva permettere, alle creature sovrannaturali, di recuperare le forze per cui sarebbero servite settimane di riposo in pochi giorni. Giorno dopo giorno, uniti contro un nemico comune, il legame fra i due ragazzi diventò sempre più intenso e particolare. Youngjae stesso non sapeva ancora come definirlo, ma sapeva che sarebbe morto, ancora una volta, pur di salvare quel lupo e non avrebbe avuto alcun rimorso nel farlo.

<<A cosa stai pensando?>>

Quella voce roca e bassa lo risvegliò dai suoi pensieri, e quando Youngjae guardò nuovamente il ragazzo questo lo stava guardando di rimando. La mano che fino a quel momento era impegnata a scorrere sul viso del lupo era stata fermata dal ragazzo, che lo aveva preso per il polso in una presa morbida ma salda allo stesso tempo.

<<Alla prima volta che ti ho visto>> rispose tranquillo Youngjae, con un piccolo sorriso <<Eri così scontroso>>

<<Non ero scontroso>> protestò Jaebum, rilasciando un piccolo ringhio gutturale.

<<Si che lo eri, continuavi a ringhiarmi nonostante io stessi fermo in un angolo>> ridacchiò.

<<Non ti conoscevo ancora. Non sapevo se avrei potuto fidarmi di te>> sospirò il lupo.

<<Ed ora?>> domandò Youngjae, guardandolo seriamente <<Ti fidi di me?>>

Jaebum osservò il vampiro dritto negli occhi, intensi e profondi. Guardò le labbra carnose e i canini leggermente sporgenti da esse. Accarezzo le guance fredde ma morbide con una mano e con l'altra scivolò lungo la sua nuca. Sfruttando quella presa lo costrinse ad abbassarsi, lentamente, facendo in modo che intuisse i suoi pensieri e al contempo avesse la possibilità di sottrarsi. Il vampiro però non si mosse, e dopo pochi secondi le loro labbra si ritrovarono le une sulle altre, immobili. Youngjae, nonostante avesse capito quello a cui stesse andando incontro sgranò gli occhi a quel contatto, le labbra di Jaebum erano così calde contro le sue. Jaebum cominciò a muovere lentamente le labbra, guidando l'altro per invitarlo in un bacio di cui sentiva di aver bisogno e che prese a diventare sempre più intenso e bagnato, superando anche le idee di Jaebum. Nessuno dei due però sembrò pentirsi di quello che era appena successo nel momento in cui si ritrovarono fronte contro fronte.

<<Ti affiderei la mia stessa vita>> rispose Jaebum, non volendo lasciare in sospeso la domanda del ragazzo <<E allo stesso tempo morirei per te>> 

Youngjae si sentì felice a sentire quella risposta, così tanto che non sapeva che non sarebbe riuscito a descrivere quello che stava provando in quel momento con nessuna parola, né con tutte quelle del mondo. Nonostante quello però non gli piaceva l'idea che l'altro potesse anche solo ferirsi per causa sua, e se entrambi fossero rimasti fra le mani del cacciatore aveva paura che sarebbe potuto succedere da un momento all'altro.

<<Invece di morire... >> disse tranquillo, sorridendo subito dopo <<Non sarebbe meglio trovare un modo per vivere insieme, fuori da qui?>> 

Old War (INTERATTIVA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora