Pov's Alisia
È passato un mese…
Un mese dove ho passato i primi giorni d'inferno e i seguenti da paradiso… ovviamente è un modo di dire...
Dopo quel giorno che mi hanno dimesso dall'ospedale sono tornata a casa con mio padre. È già. Mio padre. All'inizio mi ha trattato benissimo. Nei primi giorni ero la principessa di casa, mi abbracciava mi stringeva a sé quando piangevo perché non ricordavo niente del ragazzo che c'era in ospedale. Invece adesso voglio solo scappare da questa casa per il semplice fatto che ha iniziato a trattarmi malissimo. Mi ha picchiata, frustata e mi ha fatto stare giorni e pure un'intera settimana in cantina senza mangiare e bere. Per colpa sua adesso il mio stomaco riesce a contenere un minimo indispensabile. Voglio tornare a casa di Alex. Lui si che mi trattava bene e me lo ha fatto percepire quando ero in ospedale lui era ogni giorno con me che mi coccolava e mi faceva sentire bene a differenza sua che come si suol dire ha fatto la partenza del leone e la fine del maccarone. Voglio solo che mi lasci in pace. Possiamo vivere sotto lo stesso tetto se lui non mi calcola e mi lascia i miei spazi perché ho bisogno di sentirmi libera e stare bene con me stessa. Cosa che non sto provando in questo arco di tempo perché con lui la vita è un inferno.
Adesso come il solito sono in camera mia a piangere perché la vita è così ingiusta e perché mi odia così tanto. Dopo vari minuti sento la porta della mia camera aprirsi violentemente e la figura di mio padre ubriaco dalla testa ai piedi e sicuramente si sarà fatto di qualche droga perché ha gli occhi come quelli dei vampiri. Rossi, cupi e che non ti trasmettono niente di buono. Si avvicina a grandi passi vicino a me e mi tira uno schiaffo in pieno volto tanto forte da farmi voltare dall'altra parte. Neanche il tempo di toccarmi la parte appena colpita che brucia in maniera tremenda che mi prende le braccia e mi butta a pancia in giù nel letto e con movimenti veloci mi abbassa le mutande e il jeans che indosso fino a metà sedere e prende qualcosa dalla tasca del giubbotto nero che indossa e appena mi giro per capire cosa stia facendo percepisco un dolore atroce invadermi la natica destra.
Solo adesso capisco che mi ha iniettato qualcosa.
Mi lascia le braccia e mi gira a pancia in su, mi prende per i capelli e mi obbliga ad alzarmi. Io non riesco nemmeno a reagire perché è come se quel medicinale che mi ha iniettato mi abbia bloccato i muscoli del corpo. Mi mette i capelli d'un lato e mi accarezza il collo per poi sentire nuovamente un ago entrare in quella parte. Un urlo esce dalla mia bocca automatica sentendo il dolore. Mi trovo immobile senza forze, col corpo che non riesce a reagire a nessuna sua mossa e gli occhi che si aprono e chiudono ogni tanto. Ma nonostante questi effetti riesco a capire ciò che fa e i suoi movimenti lenti e calmi.
Si allontana un attimo da me per poi prendere qualcosa dalla tasca dei jeans che indossa ed estrae delle corde. Spalanco gli occhi e cerco di muovere ogni parte del corpo che a quanto pare non reagisce. Rimane immobile e inerte.
Mi strattona con violenza e mi strappa i vestiti di dosso e mi lascia in intimo. Prende le corde e le lega attorno ai miei polsi e le altre due intorno alle mie caviglie. Si siede in ginocchio in mezzo alle mie gambe e fortunatamente dopo tanto silenzio che mette molta ansia e preoccupazione si decide a parlare.
"sai piccola Alisia. Sei così piccola e innocua che non capisci che la vita non ti darà mai la felicità che ti aspetta perché la tua sorte è di morire piano piano e devi provare molto di quel dolore che ho provato io quando sei nata tu…
Lo sai benissimo che io non ti volevo al mondo ma volevo quel maschietto che aspettava tua madre prima di te. Per colpa tua lei mi trattava male. Mi ha tradito più di una volta perché io non le davo i soldi per farti crescere e darti le medicine quando stavi male. Eh già. Tu già da quando eri piccola eri piena di problemi che mi sono costati molto più della tua vita. Tua madre ha iniziato a lavorare in un bar all'inizio e poi ha deciso di alternare il suo lavoro andando al porto e vendere la sua vagina a vecchi e giovani depravati di tutte l'età per dare da mangiare a te. Appena io l'ho scoperto non sai che bella festa gli ho fatto e che le facevo tutti i giorni successivi quando tornava a casa dal suo "lavoro" come lo chiamava lei. Ho iniziato a pensare che è sempre stato meglio spendere i miei soldi per bere e per la droga che per una stupida puttanella che non avrebbe avuto niente della vita apparte sofferenza, umiliazione e tristezza 365 giorni su 365…
Ho sempre pensato che tu non fossi servita a niente ma poi mi è venuta in mente una cosa con cui sarebbe stata molto brava a fare o almeno e quello che spero perché se non sei brava nemmeno con quello meriti solo di morire. "si ferma un secondo per poi avvicinare la sua mano alla mia intimità e sfiorarla da sopra il tessuto. Lo guardo con gli occhi spalancati e cerco di muovermi più che posso o almeno più che il mio corpo mi permette dato che sono ancora immobilizzata e immune davanti a lui.
"sai piccola ho pensato che la fortuna fosse stata per una volta dalla mia parte ma non è stato così. Per tua fortuna sei ancora viva e non so come tu abbia fatto dato che le puttane dopo averla data un po a tutti poi non ce la fanno più e si lasciano strada autolesionismo proprio come te. Peccato però che tu non l'abbia più fatto perché a quest'ora eri sotto una tomba con dei fiori appassiti sopra di essa e solo il prete a pregare per te dato che tu non hai a nessuno. Non hai genitori, né amici né fidanzato né zii né cugini. Niente di niente. Sei solo una povera illusa, stronza e puttana che è sopravvissuta grazie a qualche buon samaritano che passava di qua o se no tu eri nel mondo dei morti. Però un lato positivo c'è piccola! È sai qual è? Non credo perché non riesci a ragionare perché nella tua vita non hai mai pensato quindi ti dico io quale sarà il lato positivo "disse per poi con un gesto lento e doloroso entra due dita dentro di me.
Provo a muovermi ma non riesco proprio. Le lacrime sono come essere finite dopo nemmeno essere uscite. Non riesco nemmeno ad urlare perché la mia voce è bloccata da qualcosa. Lui vedendo la mia espressione schifata continua a pompare ed entrare e uscire le sue dita nella mia intimità sempre con più forza e violenza. Si vede un miglio che la sua voglia è quella di farmi soffrire e ci sta riuscendo senza risultati. Perché lui vorrebbe vedere una me in versione disperata con le lacrime che scorrono lungo il mio volto e le mie urla che lo supplicano di smettere. Ma questa volta non gliela darò vinta così facilmente. Tutte le sue parole rivolte verso di me non mi hanno colpito minimamente perché me lo ripete sempre quindi ci ho fatto l'abitudine ma mi hanno sorpreso le parole che ha detto su mia madre. Non me lo aspettavo per niente da lei. Non sapevo che faceva tutto ciò per darmi un pezzo di pane al giorno mentre io così piccola e indifesa non capivo nulla di ciò che mi circondava. Ha ragione quando dice che devo morire perché se non fossi nata tutto questo non sarebbe successo. Io volevo solo essere felice con un padre e una madre che ti coccolano tutti i giorni e che ti dicano frasi dolci o ti puniscono perché hai fatto un danno. Volevo due genitori che ti sgridano perché hai preso un brutto voto a scuola o perché hai fatto una marachella che merita delle conseguenze. Volevo avere tutto ciò ma non è successo proprio niente di tutto ciò. Ho ricevuto in tutta la mia vita solo insulti e violenza sia fisica che verbale tranne quando finalmente un angelo custode mi ha salvato. È il mio angelo custode è Alexander. Lui si che mi voleva bene sin dall'inizio, lui mi ha trattato come la bambina che non sono mai stata. Lui mi coccolava, mi curava, si prendeva cura di me sia quando stavo male sia quando stavo bene. Lui c'è sempre stato per me un quel periodo di tempo e devo dire che mi manca molto il mio Daddy. Voglio lui in questo momento e fare ciò che mi sta per fare lui con lui perché lui è veramente quella persona che amo veramente…Scusate la lunga attesa ma lo volevo scrivere bello lungo e inteso ma wattpad me lo fa dividere in due parti perché sono 1540 parole e passa quindi spero al più presto di postare la seconda parte. Vi lascio con questo capitolo che mi è piaciuto molto scrivere perché è concentrato più sui pensieri di Alisia e le reazioni di suo padre ❤️
Cosa succederà nei prossimi capitoli??
Comunque grazie per le 4 K visualizzazioni ❤️
Ps:ho in mente di fare un'altra storia e spero che vi piaccia anche quella ❤️
Fatemi sapere se questa vi sta piacendo 💪
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Tutto così strano
FantasyLeggete per scoprire... ❣️ Storia in fase di completamento...