Non ero consenziente...

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Pov's alisia
Sono le 12:00 e mi hanno iniziato a portare qualcosa di leggero da mangiare. La febbre è scesa da ieri sera fino a questa mattina con delle flebo e una iniezione che mi hanno fatto la sera prima di andare a dormire e adesso non capisco perché non mi facciano uscire se sono venuta qui perché avevo la febbre alta…
Mentre penso ho finito tutto il piatto con tortellini al brodo e sto sorseggiando un goccio d'acqua dalla bottiglia che mi hanno lasciato in stanza, improvvisamente sento la porta della mia stanza aprirsi e compare una ragazza stesa su un lettino trasportata da due infermieri, uno l'ho già visto e mi ha controllata anche invece l'altro mai visto. Lasciano la ragazza nella stanza è le fanno una flebo e le attaccano diversi fili sulle braccia e riesco a notare anche una sacca piena di sangue che è collegata al braccio sinistro della ragazza che cerca di trattenere le lacrime e fissa un punto immaginario davanti a sé. Appena hanno finito si avvicina a me l'infermiere che non conosco.

"tu sei alisia Smith giusto" chiese

"si sono io perché" chiesi a mia volta

"più tardi verrà un dottore a visitarti e ti porterà a fare un elettrocardiogramma e verso la sera ti faranno degli esami per vedere come sta andando avanti la tua situazione e poi decreteranno se potrai uscire la sera stessa o domani mattina" disse tranquillamente

"va bene grazie per avermelo riferito" dissi con un sorriso sereno

"a dopo ragazze" disse Simone l'infermiere che conosco uscendo dalla stanza seguito dall'alto collega. Mi volto verso la ragazza e noto che le scendono alcune lacrime lungo il viso così sentendomi inutile mi alzo con non molta difficoltà e mi avvicino al suo letto e le accarezzo la mano, lei a quel contatto sembra sorpresa ma dopo poco si rilassa e solo ora noto quanto le sue braccia siano magre.

"eii che succede" le chiesi una volta che si è calmata

"nulla tranquilla. Comunque mi chiamo Adelina e ho sedici anni tu" chiese

"mi chiamo alisia e ho quattordici anni. Comunque per non essere invadente o altro. Se posso chiederti perché sei qui" dissi accarezzandole i lunghi capelli neri come la pece

"beh io soffro di anoressia e bulimia e sono svenuta in casa e mia madre mi ha portato qui" disse abbassando lo sguardo

"ehi tranquilla non avere paura che io ti possa giudicare, anzi, non lo farei mai" dissi dolcemente

"grazie" disse sorridendo

Dopo quel ringraziamento iniziamo a parlare del più e del meno e mi racconta che sua madre è suo padre sono separati e lei vive con la madre e il fratello più grande di 18 anni e ha un'altra sorella di nome Fernanda e ha 9 anni. Ama giocare a calcio infatti gioca in una squadra femminile da quattro anni ed ha un migliore amico di un anno più grande di lei e due migliori amiche di nome Alessandra e Roberta che hanno la sua stessa età ma non giocano a calcio con lei ma seguono due corsi. Alessandra segue un corso di estetista e Roberta di make-up con ottimi risultati. Il suo migliore amico invece si chiama Harris e ha 17 anni e gioca a basket da sei anni. È una ragazza molto simpatica e divertente. Le racconto anche io qualcosa di me e della mia vita incasinata e ci mettiamo a ridere e scherzare per tutto il tempo.
Abbiamo diverse cose in comune come ascoltare la musica di tutti gli stili, ci piace passare molto tempo sotto la doccia e cantare a squarciagola, ci piace il mare soprattutto di sera in modo che si vedono le stelle e anche lei non ama i film drammatici oppure romantici ma è più sul horror e thriller come piacciono a me. Non credevo di stringere amicizia con una ragazza dato il mio carattere estroverso e ha un fare da da stronza. Continuiamo a parlare fino a quando non mi chiama un dottore per fare quella visita che mi aveva accennato l'infermiere. Così mi aiuta a sedere su una sedia a rotelle e mi porta verso una stanza seguito da due infermieri

Tutto così strano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora