Questione di giorni...

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Pov's Alexander

Ieri sera alla fine Alisia non è tornata a casa e la mia preoccupazione è alle stelle. Ho paura che le possa essere successo qualcosa di grave. Adesso stiamo facendo tutti quanti colazione dato che sono le dieci di mattina e mentre penso dove possa essere la mia piccola sento la porta di casa suonare. Mi alzo e vado ad aprire e trovo Alisia insieme a due ragazzi, uno più grande di lei di poco è l'altro più grande dell'altro. Mi si illuminano gli occhi solo a vedere la mia piccola ma non credo sia in un ottimo stato, ha gli occhi gonfi e rossi e le guance rosse che si regge a malapena,se non fosse per il ragazzino che la sorregge cadrebbe per terra.

"ciao tu devi essere il tutore di Alisia giusto? Io sono Justin il fratello maggiore di Michael. Ieri Alisia e venuta a casa nostra e l'abbiamo fatta dormire lì e oggi l'abbiamo portata a casa perché ci ha spiegato la situazione ma non ha un aspetto al 100% credo abbia la febbre "disse il ragazzo più grande

" grazie mille per tutto e scusa se ha dato disturbo "dissi al ragazzo" comunque si sono io Alexander il tutore legale di Alisia "aggiunsi

" è un piacere comunque noi andiamo "disse Justin

" volete rimanere a pranzo? Devo ricambiare il favore della tua ospitalità di Alisia "chiesi facendoli entrare

" va bene Alex rimaniamo così sappiamo anche come sta la piccola Alisia "disse il fratellino

" accomodatevi io porto Alisia in camera sua. Di là ci sono la madre di Alisia, i suoi fratelli, mio fratello e suo zio. Nel frattempo state con loro io arrivo subito "dissi prendendo Alisia tra le mie braccia a mo di sposa e la porto in camera sua e la sdraio sul letto e lei automaticamente chiude gli occhi.

" no piccola non dormire. Ancora no. Adesso misuriamo la febbre e poi riposi "dissi prendendo il termometro che ho lasciato tempo fa in camera sua. La prendo e la sistemo a pancia in giù e le abbasso i pantaloni e le mutande, prendo il termometro tra le mani e le allargo di poco le natiche e le infilo il termometro. In tutto ciò Alisia sussulta qualche parola o qualche urlo di dolore. Le accarezzo la schiena e lei rilassa di più i muscoli. Dopo cinque minuti glielo sfilo piano piano e noto una cifra che mi fa sbiancare sul colpo 39.5. Non pensavo avesse la febbre così alta. La lascio appoggiata al letto e vado velocemente in bagno e prendo il pacchetto di supposte e le porto in camera sua e la trovo nella posizione in cui  l'ho lasciata. Prendo due supposte dal pacchetto e le metto la prima sotto le sue lamentele e lei pensando di aver finito si prova ad alzare ma la fermo sul colpo e la faccia sdraiare nuovamente e senza che possa fare domande le metto la seconda. Le rialzo tutti gli indumenti e la metto sul mio petto e la coccolo fino a quando non si addormenta. È stata coraggiosa a non ribattere come fa di solito ma sta davvero molto male per reagire. La copro con la coperta e le metto una pezza gelata in fronte e la lascio dormire. Scendo giù e trovo tutti parlare tranquillamente anche gli ospiti sembrano andare d'accordo tra loro. Michael e Edward sembra che vadano molto d'accordo…

"come sta Alex" chiese Charlotte appena metto piede in salone

"molto male. Ha la febbre alta a 39.5. Le ho dato una medicina e le ho messo una pezza gelata sulla fronte così le scende più facilmente" dissi dato che non voglio dire davvero gli ospiti che ho messo due supposte ad Alisia

"cavolo era tanto che non si ammalava" disse Charlotte triste

"eiii chary tranquilla vedrai che le passerà. Questione di giorni" le dissi dolcemente

"cavolo la piccola bomber sta male e noi che la settimana prossima volevamo andare al mare" disse Michael con un tono di voce triste

"perché piccola bomber" chiese Pippo

"perché l'altro giorno abbiamo fatto una partita a calcio al parco qui vicino a lei ha fatto un gol impressionante però non credo sia ispirata a continuare questo sport credo voglia fare danza moderna o ginnastica artistica a quanto mi ha detto" dissi Michael tranquillamente

"interessante! Sicuramente voleva parlare con noi di questa sua decisione ma non ha avuto l'occasione" disse Charlotte felice

Dopo questa frase continuiamo a parlare tranquillamente e conosco meglio questi due ragazzi. Justin sembra un ragazzo molto responsabile, ha detto che i suoi genitori sono partiti per un viaggio di lavoro e lui si sta preparando cura del fratello, quando quest'ultimo è a scuola lui va a lavorare anche se riceve ogni settimana i soldi che gli mandano i genitori. Michael a quanto ho capito è molto amico di Alisia infatti ieri e andato da lui a spiegargli tutta la situazione e lui l'ha consolata. È davvero un bravo ragazzo. In tutto ciò si fanno l'una meno venti allora ci spostiamo tutti in cucina e iniziamo a mangiare il piatto di pasta al forno con un secondo di insalata e hamburger. Mentre mangiamo sentiamo delle urla dal piano di sopra. Mi precipito di sopra e vado a passo spedito in camera di Alisia e la trovo tutta sudata, rossa in viso, in preda ad un attacco di panico. Mi catapulto su di lei e la prendo fra le mie braccia e la coccolo e le sussurro parole dolci. Lei dopo una ventina di minuti smette e si calma leggermente. La porto in bagno e le lavo il viso con l'acqua tiepida e le do le gocce per gli attacchi di panico e sembra essersi calmata del tutto. La prendo fra le mie braccia e la coccolo e la porto nuovamente in camera sua e la stendo sul letto accanto a me.

"Alex" sussurra alzando la testa

"non mi abbandonare almeno tu" disse mentre si stringe fra le mie braccia

"non ti abbandono piccola. Sei qui con me e nessuno ti farà del male" dissi mentre la coccolo

"mi sento tanto male Alex" disse mentre si piega in due

"lo so piccola tranquilla andrà tutto bene ci sono io con te" dissi mentre la stendo nuovamente e la metto a pancia in giù. Mi alzo velocemente e chiudo la porta per poi prendere il termometro, le abbasso i pantaloni e mutande e le infilo il termometro nel sedere per vedere la situazione e vedere come reagire. Lei non si dimena per niente anzi sembra essere proprio in un altro mondo. Dopo cinque minuti glielo sfilo e noto che la febbre non le è scesa ma le si è alzata. Ha 40.3 di febbre. Non so come reagire a questa situazione. Le metto nuovamente il pantalone e mutande e la prendo fra le mie braccia ma lei appena in piedi inizia a vomitare, io le prendo i capelli e la sorreggo il busto in modo da non farla sporcare dato che sta gettando l'anima per terra. Appena finisce la prendo in braccio e la porto giù dove ci sono gli altri che parlano ma si sente la tensione nella stanza. La stendo sul divano e tutti si precipitano su di lei che è piegata in due e una mano si tiene il petto.

"ragazzi io la porto in ospedale. Ha la febbre a 40.3, è troppo alta. Poi ha vomitato sul pavimento quindi non vorrei sia qualcos'altro. Guardatela due minuti il tempo che mi prendo le scarpe e una felpa. Nel frattempo Charlotte dammi una coperta che gliela metto addosso per non peggiorare la situazione e qualcuno poi va a pulire la sua stanzetta "dissi correndo al piano di sopra e prendere il primo paio di scarpe che trovo al volo e il giubbotto di pelle con stras sui bordi.

Corro al piano di sotto e la prendo e la avvolgo nella coperta e insieme a Filippo che ha insistito per venire andiamo in macchina dove sistemo Alisia sulle mie gambe mentre geme dal dolore. In pochi minuti arriviamo in ospedale e un'infermiera viene in nostro soccorso e la portano su una barella in una stanza seguita da tre dottori. Non posso credere che la situazione sia una delle più gravi. Ma una cosa è certa, quel tocco sul petto non mi è piaciuto per niente. In questo momento le nostre distanze si sono separate. Io e la mia piccola siamo lontani fisicamente ma non col cuore. In questo momento sono con lei a accanto col cuore, la mente e l'anima. Non potrei sopportare di perdere un'altra persona più importante della mia vita…
Più che altro non me lo posso permettere e sinceramente non me lo perdonerei per nessuna ragione al mondo…

Alla prossima... ❣️

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