20. Victor futuro attore

675 29 20
                                    

Victor andò di sotto ad aprirle la porta, e una volta spalancata vide t/n davanti a sé seduta per la piccola scalinata a dirimpetto dell'apertura. Lei, sentendo il cigolio della porta, si girò assai allarmata, temeva di avere alle spalle qualcuno che la voleva accoltellare. La sua espressione divenne piena di terrore, solo quando vide quel bel ragazzo del suo migliore amico all'ingresso, capì che non c'era nulla di cui avere paura.

Victor non le disse niente, aveva notato che Luna si era spaventata, infatti voleva abbandonarsi a una risata, ma il suo pessimo umore non gli permetteva di fare neanche un sorriso. Il più alto voltò le spalle alla porta per dirigersi in camera sua, non le chiese il motivo della sua presenza. La corvina rimase seduta su quello scalino, intenta di rimanere con le chiappe per terra finché Victor non si sarebbe accorto che lei non aveva intenzione di muoversi. Il ragazzo ben presto ci fece caso, fermando i suoi passi, la osservò per bene: era strano che Luna non si fosse ancora voltato verso di lui, per controllare se si stava recando verso la sua direzione, quando erano piccoli, a ogni litigata succedeva una cosa del genere.

T/n manteneva il broncio per una quarantina di secondi, con le braccia conserte, le guance pompate di aria e le sopracciglia corrugate per elevare la figura rabbiosa che era, ma questa volta, la corvina stava lì, con la testa che penzolava per aria, che ammirava quel bellissimo cielo notturno. Nonostante non ci fosse la luna piena e si vedesse solo uno spicchio di quella che è il satellite della Terra, quell'atmosfera fresca e tranquilla la rilassava e la faceva sentire in pace. Il blu alla fine rimase fisso a osservarla, finché non decise di parlarle.

<< Entra >>

Sembrava quasi scocciato, aveva letteralmente messo il suo orgoglio in un angolo ignoto, lontano da lui, si sentiva un po' sconfitto ma la persona che aveva di fronte era t/n, e per lei avrebbe messo da parte qualsiasi cosa. La corvina si voltò verso il suo migliore amico, che lo guardò con gli occhi che non sbattevano, a palla, uno sguardo fermo e determinato che la invitavano a casa. Victor non si sarebbe arreso in quella inconscia gara di sguardi. I loro occhi rimasero a guardarsi per un'eternità, sia lei che lui non li sbattevano e sembravano comunicare mille parole attraverso le loro pupille che puntavano sulle loro figure, nel mezzo del vento soffiante di quella sera, e non si decidevano a terminare quella agguerrita via di comunicazione, che in pochi avrebbero potuto percorrere, emotiva e piena di desiderio da parte di entrambi.

Le sue iridi color arancione, delineate da un tocco di nero intorno all'occhio, non volevano cessare quella incantevole vista di quelli blu di t/n. L'istinto prevalse la ragione, quando Victor la invitò ad entrare, si era degnato di inclinare la testa verso la sua direzione, adesso decise di voltare tutto il suo intero corpo, le punte dei piedi che indicavano l'ingresso, dove si trovava ancora seduta t/n, che non smetteva di guardarlo. Intento ad avvicinarsi a lei, accovacciarsi per guardarla faccia a faccia, toccarle i capelli e sorriderle accarezzandole la guancia, magari strappandole anche un bacio, la ragazza
si alzò di scatto, come se le fosse venuta voglia di tornare nel suo futon e dormire.

<< Hai già cenato? >>

Domandò Victor, non appena lei fece il primo gradino della scalinata che portava verso la camera di Vic.

<< No. Tu? >>

<< Nemmeno >>

Ci fu un momento di silenzio.

<< Che vuoi mangiare? Preparo io >>

Lei scese quel gradino, e ci pensò su. Le vennero in mente pietanze italiane, francesi e spagnole, quando infine, la cucina cinese le fece venire la bava in bocca.

Anime Gemelle - Victor Blade X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora