<<Ciao nonno>> mi pietrificai. Cosa ci faceva là?Mio nonno materno era letteralmente un pezzo di merda: picchiava sia mia madre che me e odiava mio padre.
Mi ricordo le sere in cui stavamo solo io e mio padre a cenare a casa: chiedevo dove fosse la mamma e la solita risposta era "Sta a lavoro" aggiunto a un sorriso forzato. Poi mia madre tornava con le lacrime agli occhi, i capelli disordinati, la faccia piena di graffi e molti lividi sul corpo. La prima volta che la vidi così mi misi a piangere e la abbracciai, ma pian piano mi ci abituai. Non capirò mai perché mio padre non faceva nulla, ad esempio una volta mi svegliai e trovai nel salotto mio nonno che dava pugni senza pietà a mia madre e mio padre se ne stava lì fermo.
Un giorno andai da mio nonno e iniziai ad insultarlo e da lì iniziò a picchiare pure me all'insaputa dei miei. Volevo dirlo ai miei genitori ma mio nonno mi minacciava di ucciderli.<<Come stai nipotino mio?>> appoggiò la sua mano sulla mia spalla. Il mio istinto mi fece alzare la mano e levare quella di mio nonno dalla mia spalla.
<<Fanculo, io non servo questo vecchio>> dissi andandomene in cucina infuriato.
<<Che fai?>> mi chiese uno dei cuochi mentre friggeva delle patatine.
<<Non servo quel tizio che puzza di vecchio>> sbuffai indicando mio nonno che si poteva vedere dalla finestrella della porta. Solo in quel momento mi accorsi che c'era anche un'anziana. Mia nonna materna morì prima della morte dei miei genitori, a quanto pare mio nonno non ci mise molto a trovarne un'altra.
<<È il tuo primo giorno di lavoro, non fare cazzate>> mi rimproverò. Aveva ragione ma prima o poi l'avrei spezzato in due.
Uscii dalla cucina e tornai da quell'essere che chiamavo sempre nonno.
<<Vi porto al tavolo>> dissi incamminandomi verso il tavolo 2. Si accomodarono e porsi loro i menù, così me ne andai per aspettare che decidessero cosa prendere.
<<Mi spieghi che ti prende?!>> mi disse Jinyoung che spuntò da non so dove.
<<Eh?>> feci finta di non aver capito. Eccome se avevo capito.
<<Yong>> indicò il cuoco con cui avevo parlato prima <<Mi ha detto che non volevi servire il tavolo di quei due signori>>
<<Sì... Ecco...>> feci per iniziare un discorso.
<<Che non si ripeta più>> mi interruppe. Era serio. In quel momento capii che Jinyoung era una specie di capo, sennò non mi avrebbe detto una cosa del genere.
<<Va bene>> dissi leggermente mortificato. Se avesse saputo la mia storia mi avrebbe capito, ma non gliel'avrei mai detta. Odio quando la gente sa i cazzi miei.
Poco dopo chiesi ai due le ordinazioni, le scrissi sul blocchetto che poi diedi a uno dei cuochi.
La serata passò entrando e uscendo dalla cucina rischiando di far cadere qualche piatto.
<<Tieni giovanotto>> mi sussurrò mio nonno a fine serata alzandosi dal tavolo e porgendomi dei soldi.
<<Non mi serve la tua carità>> ringhiai. Lui sorrise, prese il cappotto, poggiò le banconote sul tavolo in cui avevano mangiato e infine se ne andò insieme all'altra signora.
Rimasi un po' a fissare quei soldi. Ero tentato a prenderli ma alla fine resistetti. Dopo tutto quello che ci aveva fatto pretendeva di "scusarsi" con dei soldi. "Ma vaffanculo" pensai.
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Not just a bad boy 𝐁𝐓𝐒
FanfictionCamilla - una ragazza italiana appena trasferita in Corea per problemi familiari - diventerà la compagna di banco di un ragazzo dal cuore di ghiaccio, molto popolare e difficile di carattere, Yoongi. I due si troveranno in situazioni di amore e di o...