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Camilla's POV
Stavo camminando per i corridoi della scuola, avevo alcuni quaderni in mano e mi sentivo particolarmente felice. Mi stavo dirigendo verso il mio armadietto quando vidi due ragazzi che si baciavano appassionatamente. Cercavo di dire loro che quello era il mio armadietto e che dovevo aprirlo ma non ci riuscivo, così li scostai e questi due rivelarono le loro identità: Yoongi e Jennie. Jennie guardava lui allegramente e Yoongi guardava me con un'aria infuriata. Cacciò un urlo e io spaventata feci cadere per sbaglio i quaderni che tenevo in mano. Indietreggiai lentamente mentre lui avanzava. Poi mi misi a correre ma avevo le gambe pesanti e la mia voce risultava come un sussurro anche se voleva essere un urlo; Yoongi intanto mi inseguiva come una furia.

<<Camilla...>>

<<Camilla>> mi svegliai di soprassalto con il cuore che batteva all'impazzata.

<<Camilla, sono io>> girai spaventata la testa verso la persona che stava parlando.

<<Stai tremando>> disse Yoongi tenendomi ferma la mano.

<<C-cosa v-vuoi>> dissi ancora spaventata ma anche arrabbiata.

<<Volevo vedere come stavi>>

<<Ho appena fatto un incubo, tu cosa dici?>> sputai acida.

<<Ne vuoi parlare?>> ripensai alla scena di lui e Jennie mentre si baciavano. Dovevo accettare la realtà dei fatti, mi dovevo dimenticare di lui a tutti i costi.

<<No>> levai freddamente la mia mano dalla sua.

<<Ma che ti prende?>> mi chiese cercando di scrutarmi con gli occhi. Non risposi, anche perché avevo ancora il respiro affannato dopo l'incubo.

<<Ahh>> disse qualche secondo dopo indietreggiando con la schiena per poggiarsi meglio sulla sedia.

<<L'hai saputo?>> chiese con un'espressione irritata. Ma perché lo era? Non gli risposi, ma feci una smorfia, come per dirgli che era ovvio che l'avevo saputo.

<<Senti Cami...>>

<<No, non voglio sentire le tue giustificazioni>> non so perché ma mi stavano per uscire delle lacrime e la mia voce si era incrinata <<Vattene>> gli indicai la porta.

<<Ma>> disse lui.

<<Ho detto vattene!>> sbraitai con ormai le lacrime che mi rigavano il volto. Yoongi spaventato dal mio urlo che non si aspettava se ne andò senza dire neanche una parola.

Continuai a piangere ininterrottamente. Abbassai lo sguardo sul mio braccio sinistro e mi misi a fissare la cicatrice causata da Leo. Mi mancava così tanto. Mi mancavano i suoi conforti, quando ero triste lui mi abbracciava e tutto sembrava finito. Accarezzai quella parte del braccio con il pollice e poi mi misi le mani sugli occhi cercando di soffocare i singhiozzi.

<<Che è successo?>> la porta si aprì di scatto <<Ti ho sentito urlare>> continuò a parlare Marco, il mio angelo custode, dopo Leo.
Notando che non gli rispondevo mi venne incontro e mi abbracciò.

<<Andrà tutto bene>> mi diceva. Sapevo che non era così ma non avevo le forze per parlarne così mi abbandonai ancora di più ai miei pianti.
Non ce la facevo più. Stavo sopportando troppe cose nello stesso momento. Perché doveva succedere proprio a me? Perché?

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Stetti per il resto della serata a piangere e a deprimermi. Mi sentivo così sola, anche se avevo tante persone che mi avrebbero aiutata in qualsiasi momento.

<<Camilla...>> stavo leggendo un libro quando entrarono nella stanza il dottore e mio padre.

<<Il controllo che abbiamo fatto poco fa non ha avuto risultati buoni>> le sue sopracciglia inarcate formavano delle rughe al centro della fronte. Era preoccupato, tanto quanto mio padre, tranne me. Ormai stava andando tutto storto, non mi potevo di certo aspettare una buona notizia.

<<Mi sono consultato con i miei colleghi e pensiamo che sia causato dallo stress>> si girò un attimo a guardare mio padre <<Così pensiamo che sarebbe buono se ti consultassi con uno psicologo>> cosa?! Uno psicologo? Io stavo assolutamente bene.

Non dissi niente finché il medico non se ne andò e lasciò me e mio padre da soli.

<<Non se ne parla>> dissi non appena la porta venne chiusa.

<<Non ce la facciamo nemmeno con i soldi>> dissi preoccupata. Mio padre già lavorava tanto e non volevo che stesse a lavoro altre ore in più per uno stupido psicologo.

<<Questo è l'ultima problema>> mi disse <<Prima c'è la salute e poi i soldi>> si sedette vicino a me.

<<Ma stiamo parlando di uno psicologo. Io sto benissimo>> ribattei.

<<Tesoro... Ti conosco da quando sei nata. Non ti ho mai vista così, a parte quando io e tua madre ci siamo lasciati>> sospirò.

Non risposi. Non sapevo cosa rispondere. Ogni volta che mio padre toccava quel tasto non so perché ma mi sentivo in imbarazzo, oltre ad essere triste.

<<Ora dormi>> mi diede un bacio sulla fronte <<E pensaci bene>> mi sistemò le coperte e se ne andò spegnendo la luce.

Yoongi's POV
Stavo rovinando tutto. Come al solito stavo mandando tutto a puttane. Camilla di certo non la biasimavo di avermi trattato così, però non mi aspettavo di certo una reazione del genere.

Stavo sul terrazzo, stavo fumando una canna. Non era la prima volta che me fumavo una. Mi facevo le canne solo quando volevo dimenticarmi tutto, quando volevo stare in un altro mondo e staccare la spina.

Poggiai la canna sulle labbra, inspirai e tutto il fumo mi entrò lentamente nei polmoni danneggiando il mio corpo. Mi sentii così leggero. Sospirai perché sembrava tutto a posto, la vita sembrava così semplice.
Espirai, un altro sospiro di sollievo.

In quel mio momento di relax mi arrivarono chiamate dagli hyungs e qualche chiamata di Jennie. Non risposi, volevo starmene in pace.

Il cielo diventò sempre più scuro fino a che in lontananza riuscii a vedere un colore rossiccio, come i capelli di Camilla; il tramonto a poco a poco svanì insieme alla mia anima che si consumò sempre di più.
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Scusate se non aggiorno da molto, è che non avevo idee. Spero mi possiate perdonare🥺💜

Not just a bad boy  𝐁𝐓𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora