17.

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Camilla's POV
<<Che... Che è successo?>> chiesi con gli occhi socchiusi e con le mani sulla testa perché questa mi girava.

<<Sei svenuta>> disse mia zia preoccupata.

<<Vado a chiamare il dottore>> intervenne Marco precipitandosi fuori dalla stanza dell'ospedale.

Pochi minuti dopo arrivò il medico per visitarmi.

<<Come stai Kemilla?>> chiese il dottore con una cartellina in mano.

<<Camilla>> lo corressi. A quanto pare Jisoo non era l'unica a non riuscire a pronunciare il mio nome.

<<Era una prova, volevo vedere se ti ricordavi come ti chiamassi>> rise il dottore.

<<Comunque scherzi a parte devi rimanere almeno altre due ore per vedere se ti succede qualcos'altro>> nel frattempo che il medico parlava pensavo a che ore fossero: l'unica cosa che mi ricordavo era che stavamo cenando <<Domani è meglio se non vai a scuola, anche perché sono le due di notte>> continuò. Guardai meglio i volti dei miei parenti. In effetti si vedeva che erano tutti molto assonnati.

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Aprii gli occhi. Girai la testa verso destra e vidi Marco e mio padre sdraiati su due sedie a dormire e a sinistra c'erano i miei zii a parlare. Mio zio si accorse di me che mi ero da poco svegliata e si alzò raggiungendomi.

<<Hai dormito bene?>> annuii sorridendo.

<<Come ti senti?>> mi chiese nuovamente.

<<Meglio>> risposi assonnata.

<<Dov'è il mio cellulare?>> chiesi tastando il letto per vedere se si trovasse lì.

<<Credo l'hai lasciato a casa>> rispose mia zia. Sbuffai leggermente. Senza il mio cellulare non avrei saputo proprio cosa fare. 

<<Che ore sono?>> chiesi infine stropicciandomi gli occhi e cercando di mettermi seduta. Mio zio mi aiutò vedendomi un po' debole.

<<Ehm...>> mia zia guardò l'orologio sul polso <<Circa le undici>> disse poi. Mi girai verso mio padre e Marco che dormivano ancora e mi misi a ridere. Erano così teneri. Se avessi avuto il mio cellulare avrei fatto loro una foto.
Poco dopo, il medico che mi visitò quella stessa notte bussò alla porta di quella piccola stanza d'ospedale.

<<Allora... Come ti senti?>> volevo rispondere che stavo bene ma in realtà mi girava fortissimo la testa e avevo un dolore al petto che mi faceva respirare a fatica... Però era un medico quindi avrei dovuto dirgli la verità. Gli dissi i sintomi e il dottore mi consigliò di rimanere almeno fino alla sera per vedere come mi sarei sentita.
Prima di andare, il medico si girò verso i due dormiglioni e sorridendo disse: <<A quel ragazzo fra un po' esce la bava dalla bocca>> indicò Marco, io mi misi a ridere e infine se ne andò.

La giornata passava molto lentamente: mio padre alla fine si svegliò e poco dopo si aggiunse anche Marco; giocammo un po' a carte e mi misi a leggere un libro per bambini per quanto ero annoiata. Ad certo punto uscì una conversazione che non avrei mai voluto fare in famiglia.

<<Zio ma lo sai che quello che piace a Camilla ha detto che siamo fidanzati?>> disse Marco ridendo come uno stupido. In quel momento diventai subito rossa.

<<Ma non è vero che mi piace!>> esclamai con la faccia in fiamme.

<<Sì vabbè certo, ci crediamo tutti>> rispose mio cugino sventolando la mano in aria.

Not just a bad boy  𝐁𝐓𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora