5. Crush

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Fifth Chapter

Forse addormentarsi sul divano non è stata una buona idea, riflette James mentre cerca di allungare meglio che può i muscoli contratti della sua schiena; accende la macchina del caffè, perché Christine gli ha insegnato come fare e prende un bicchiere di succo d’arancia dal frigo. Mentre il caffè va, decide di rinfrescarsi e cambiarsi, sperando che l’acqua calda aiuti i suoi muscoli a rilassarsi; quando ritorna in cucina, si stupisce di non vedere Christine, ma pensa si stia cambiando o sia impegnata con la sua meditazione, gli ha detto che lo fa tutte le mattine.

Decide di preparare la colazione, ricordando che Steve sembrava amare le sue uova; quando mette tutto in tavola, corruga la fronte non vedendo né sentendo Christine e iniziando a preoccuparsi.

<<Ehi, barattolino>> richiama R2, fermo nel suo angolino vicino al divano, che subito si riattiva <<Christine è uscita?>> gli chiede e ancora si sente un po’ strano a parlargli.

Il droide tira fuori uno dei suoi arnesi e lo fa dondolare a simulare una negazione; il soldato, se possibile, corruga ancora di più la fronte <<E dov’è? Di solito è già in piedi a quest’ora>> continua confuso.

In qualche modo gli fa capire che non è mai uscita dalla sua camera <<Come sarebbe a dire che non è mai uscita dalla sua camera?>> ripete sorpreso, poggia la tazza di caffè sul bancone e si avvia preoccupato alla stanza di Christine, bussando con delicatezza <<Christine?>> la chiama, dissimulando la preoccupazione.

È terrorizzato che possa esserle accaduto qualcosa nella notte e non se ne sia accorto; dopo quell’incubo è rimasto sveglio per due ore buone, poi la stanchezza ha avuto la meglio e nemmeno si ricorda di essersi addormentato, per di più sul divano.

Riprova a bussare con un po’ più di forza <<Christine? Tutto ok?>> le chiede, la preoccupazione che traspare dal suo tono e quando non risponde, decide di entrare.

Trovarla addormentata lo stupisce, perché sa che anche lei non dorme molto la notte e comunque, anche quando lo fa, si sveglia all’alba per i suoi esercizi di meditazione; si avvicina e quello che vede non gli piace per niente: il suo sonno è agitato, i suoi capelli sono attaccati alla fronte madida di sudore e trema come una foglia nonostante le coperte tirate sino al mento.

R2 si avvicina e il cigolio che emette piace anche meno a James, che si siede vicino alla ragazza, scostandole i capelli dalla fronte e sussultando: è bollente e i numeri che gli mostra il piccolo droide su quello che sembra un termometro lo fanno sbiancare. Christine ha quaranta di febbre e lui deve limitare il danno; giura che le chiederà scusa per averlo fatto, ma non trova altre soluzioni al momento: toglie le coperte e le toglie anche i pantaloni e la maglia a maniche lunghe che usa per dormire, lasciandola solo con il completo intimo. La prende in braccio, ringraziando Stark per aver fatto installare sia doccia che vasca da bagno e posandola delicatamente in quest’ultima; prende il getto e apre l’acqua fredda, bagnandola per farle abbassare la temperatura. Rimane così qualche minuto, sospirando quando lei sembra svegliarsi; chiude il getto e prende un asciugamano, avvolgendola e riprendendola in braccio diretto alla sua camera, dato che le lenzuola della ragazza vanno assolutamente cambiate.

<<James>> mormora confusa.

L’adagia piano sul letto <<Hai la febbre, Christine, dovevo farti riprendere non rispondevi ed era troppo alta>> le spiega rapido, asciugandola con delicatezza <<Vuoi che chiami Steve?>> le chiede poi.

Lei scuote la testa <<No, mi porterebbe alla Tower e non voglio lasciarti solo>> dice con stanchezza <<Posso curarmi qua>> aggiunge.

Counting Stars // James Buchanan &quot;Bucky&quot; Barnes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora