(Scusate, non potevo non metterla)
Fifteenth Chapter
Yavin
<<No, aspetta, fammi capire bene>> Luke alza la mano per bloccarla, facendola sorridere <<Mi stai dicendo che papà non era l’unico ad avere una relazione clandestina?!>> chiede stupito.
Christine ridacchia <<Esatto, per nostra fortuna non è mai venuta fuori come la sua. O almeno pensavo, il Maestro Yoda ha smontato ogni mia convinzione, così come il Maestro Windu>> si stringe nelle spalle.
Leia la guarda confusa <<Ma Mace Windu non è morto il giorno in cui papà ha smascherato Sidius?>>.
<<Sì, ma Qui-Gon, il vecchio Maestro di Obi-Wan, aveva studiato una pratica molto antica con la quale, quando si muore, si può far parte della Forza stessa e continuare a vivere, ma in forma astrale*>> le spiega calma <<È stato uno shock anche per me, ancora non mi perdono la sua caduta>>.
Artoo li raggiunge, avvertendoli della loro prossima uscita dalla velocità luce <<Venite, userete i vostri codici per farci atterrare, i miei sono sotto controllo da quindici anni almeno>> dice ai due gemelli.
Usciti dalla velocità luce, Christine pilota con maestria la navicella sino al pianeta per un'altra ora almeno; continuano a chiacchierare e non pensava che sarebbe mai riuscita a conoscere i suoi nipotini e poter raccontare tutte le avventure imbarazzanti del padre.
<<Devo dire, i tuoi racconti sono anche più divertenti di quelli di Obi-Wan>> commenta Leia.
La Jedi ride <<Perché nella maggior parte di quelli c'è anche lui e vuole mantenere intatta la sua reputazione>>.
Pochi minuti ancora e la voce di uno degli operatori riempie la cabina di pilotaggio <<Il vostro trasporto non rientra negli autorizzati, vi prego di identificarvi>> dice meccanicamente.
Leia si avvicina al trasmettitore <<Sono la Principessa Leia, io e mio fratello siamo stati liberati da un’amica della Ribellione>> risponde con tono autoritario.
Decisamente, è la copia sputata di Padmé, pensa Christine mentre l’autorizzazione per atterrare viene data.
Lascia andare i ragazzi intanto che spegne i motori e recupera la sua mantella e le sue armi (una delle tante cose che Bucky e lo S.H.I.E.L.D. in generale le hanno messo in testa); sente i sospiri di gioia di Padmé e Anakin, assieme a tutti i ribelli presenti sulla piattaforma.
Si ferma all’inizio della rampa, guardando i suoi nipotini riuniti ai loro genitori con un sorriso sulle labbra; suo fratello sembra felice assieme alla sua famiglia come ha sempre voluto, chissà se un giorno anche lei avrà lo stesso sguardo con James e un loro figlio tra di loro.
Poi suo fratello alza lo sguardo <<Christine?!>> esclama stupito.
Lei fa mezzo sorriso <<Ciao, Ani>> dice divertita, ma quasi scoppia a piangere quando suo fratello corre verso di lei tirandola su in un abbraccio caloroso.
<<Credevo di non rivederti più>> mormora stringendola e nascondendo il viso sul suo collo.
Christine prende il suo viso tra le mani, osservando ogni particolare: la cicatrice sul sopracciglio, gli occhi finalmente pieni di luce e non scuri come al Tempio sotto l’influenza di Sidius. Ha il labbro ancora spaccato, probabilmente dall’ultimo scontro, ma è felice o almeno quanto lo possa essere con una vita da ricercato.
Anakin è così felice di riavere la sua sorellina tra le braccia: i suoi occhi sono lucenti, anche se nascondono una tristezza inusuale per lei; è in splendida forma, anche se con abiti diversi da quelli a cui era abituato a vederla al Tempio; ha la sua spada assicurata in vita, un fodero assicurato al suo torace e nascosto dalla sua mantella, probabilmente ovunque sia stata avrà dovuto trovare un altro modo per difendersi per non far vedere la sua spada. È talmente concentrato a vagliare ogni dettaglio della sua figura, terrorizzato da trovare qualcosa fuori posto che nemmeno nota il cambio nella sua espressione, perciò lo schiaffo rimbomba nell'hangar, facendo zittire tutti.
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Counting Stars // James Buchanan "Bucky" Barnes
Fanfiction"> >" "> > >" -------------- Christine è arrivata sulla Terra molto tempo fa, quando nel suo mondo la guerra giungeva al suo culmine e la dittatura veniva instaurata; ha vagato per i mondi per anni, forse secoli, poi qualcuno ha fatto il suo nome...