6. Kisses

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ATTENZIONE: BOLLINO ARANCIONE, SARANNO DEI BACI INFUOCATI.

Sixth Chapter

La mano destra di James accarezza dolcemente la schiena di Christine, sdraiata sul suo corpo statuario nel divano del salone dell’appartamento a New York; una mano della ragazza è ferma sulla guancia dell’uomo, l’altra intrecciata ai capelli lunghi intanto che si scambiano baci dolci e profondi.

<<Mi sei mancata, baby doll>> mormora il Sergente, staccandosi appena e spostando i capelli dietro l’orecchio della ragazza con dolcezza.

Lei ridacchia <<Sono stata via un paio d’ore, tesoro>> gli fa notare divertita.

Anche lui sorride <<Mi sei mancata lo stesso>> risponde, anche se è cosciente che non potrà fare queste cose entro poco, ma non vuole sprecare nemmeno un minuto del loro tempo assieme.

Così si riavvicina a lei, poggiando dolcemente le labbra sulle sue e assaggiandole, con la mano che continua le tenere carezze sotto la maglia; sospira staccandosi <<Sai di vaniglia, lo sai?>> le fa notare divertito.

<<Ho preso un cappuccino con Steve, avevo voglia di dolce>> gli spiega sorridendo <<Per quanto mi piaccia stare così, mi devi dire cosa vuoi per pranzo>> gli dice poi, divertita.

Lui si stringe nelle spalle <<Quello che vuoi, baby doll, va bene tutto per me>> le risponde sincero e l’aiuta a tirarsi su <<Io intanto preparo la tavola>> le lascia un ultimo bacio.

Sono passate solo poche settimane da quella notte sul tetto, dove James ha deciso di confessarle i suoi sentimenti; settimane dove si sono avvicinati sempre di più, condividendo momenti assieme e desideri. Hanno iniziato una nuova routine, dove il soldato prepara la colazione intanto che la ragazza finisce i suoi esercizi di meditazione; durante la mattina, se lei non ha impegni con Steve e gli Avengers, passano il tempo leggendo accoccolati sul divano, oppure lo accompagna nella palestra interna del palazzo, assicurandosi che non ci sia nessuno, così che lui si possa allenare un po' e fare qualcosa di diverso.

Tuttavia, il momento che entrambi preferiscono è il dopo cena -o la cena stessa- che passano nel loro angolo sul tetto: chiacchierano tranquilli, aggiornandosi sulla giornata nel caso Christine sia stata via tutto il giorno ad aiutare i Vendicatori con la ricerca dello scettro di Loki. Poi rimangono lì per un po', stretti in un abbraccio, a guardare il cielo sopra New York, proprio come le aveva promesso James quella notte; le ore notturne sono sempre un po' difficili, un po' per i frequenti incubi del Soldato e, da qualche notte, anche dal sonno agitato della ragazza.

<<”Il prescelto”, lo Jedi più forte mai conosciuto, si dice che tu sia addirittura più potente del Maestro Yoda… eppure ti sei fatto catturare come un novellino>> non è una voce conosciuta, ma è aspra e tagliente.

Il ragazzo di fronte sbuffa una risata <<Non sono mai stato il prescelto e il Maestro Yoda lo sapeva>> commenta semplicemente <<Magari avete fatto un errore>> aggiunge sorridendo sarcastico.

Il gesto gli fa guadagnare un colpo ben assestato al fianco, probabilmente danneggiando un paio di costole <<Non ti conviene fare il simpatico, Skywalker, non sei la nostra unica risorsa>> lo avverte sempre la stessa persona, un uomo forse, il cappuccio di quello che sembra un mantello confonde.

Lo Jedi alza un sopracciglio <<Ma davvero? Eppure mi tenete in vita da quanto? Un mese, due?>> ribatte <<O siete sadici, opzione che tengo in considerazione, o non avete altro modo per arrivare alle informazioni e anche questa, al momento, sembra una buona motivazione>> continua con lo stesso tono sarcastico.

Counting Stars // James Buchanan &quot;Bucky&quot; Barnes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora