"Crud realtà"

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"Certe cose prima si fanno, poi si dicono" Mi disse Rino.

"Questa frase è di Totò Riina, scemo" Scoppiai a ridere prendendolo un po' in giro.

"Beh sì, hai ragione. Ma sai cosa ci vorrebbe?" Mi guardò dritto negli occhi.

"Cosa?" Chiesi.

"Ci vorrebe uno come Riina per amazzare Carluzzi" Guardò pensieroso fuori dalla finestra.

"Perché? Io i coglioni per ammazzarlo non li ho?" Dissi arrabiato.

"Tu i coglioni li hai, ma hai paura di mettere in pericolo le persone che ami di più." Mi rispose freddamente.

Si girò con il suo bicchiere di vino, la brezza della sera ci soffiava nei volti.

Eravamo sul terrazzo di casa mia e c'erano un mare di stelle nel cielo, Warren non venne perché Rino gli stava sulle palle.

"Allora dimmi chi ha i coglioni per ammazzarlo!" Urlai arrabiato lanciando il bicchiere di vino a terra.

Lui si girò con un ghigno e un sopracciglio alzato, aveva una mano nella tasca e con l'altra teneva il bicchiere.

Sembrava divertito dalla mia rabbia.

"Vedi?" Mi disse.

"Cosa?" Chiesi confuso.

"Hai una tigre dentro, basta e avanza per ucciderlo. Sei solo tu che devi volerlo" Appoggiò con eleganza il bicchiere sul tavolo e tornò dentro.

Rimasi solo in terrazza a riflettere.

Per avere successo nella vita non basta la determinazione, ci vuole anche tanto egoismo.

A volte bisogna lasciare alle spalle le persone che non ti vogliono vedere brillare, allora tu fottitene e continua a fare quel cazzo che ti pare perché vivi solo una volta.

È vero, avevo una cazzo di tigre dentro.

E questa tigre avrebbe ammazzato tutte le persone che mi erano d'intralcio, avevo bisogno di sfondare, non volevo più avere preoccupazioni.

Volevo avere così tanti soldi da potermici pulire il culo, scusate l'espressione volgare, ma meglio volgare e diretti che diplomatici e falsi.

Nella vita a volte è meglio soffrire che ascoltare le persone che vogliono convincerti a dimenticare, a volte serve di più piangere che parlare con una persona per sfogarsi.

La vita è breve per buttarla a piangere, lo so. Tante cose le ho capite troppo tardi, tante cose le ho fatte troppo presto e altre troppo tardi.

La vita è un orologio, la lancetta sembra girare molto lentamente ma poi ti accorgi di aver sprecato tempo su persone inutili e ti accorgi di non avere più tempo.

A volte a volte, quante volte ho detto a volte? Il mio più grande difetto è che reagisco d'impulso, quando mi incazzo ferisco le persone e non mi curo dei loro sentimenti per questo infine piango.

Piango e mi pento delle mie azioni, sono pronto a tutto pur di farmi perdonare ma dopo le persone non ne vogliono sapere più. Il brutto di essere persone impulsive e dirette e questo.

Vi sembrerà strano, ma anche i duri piangono.

Nel frattempo avevo bisogno di ritrovarmi, e per ritrovarmi avevo bisogno della mia donna.

Presi la giacca in piena notte e mi diressi verso la porta di casa.

"Dove vai?" Mi chiese Rino un po' preoccupato.

"Dove posso sfogare la mia rabbia" Lo dissi con malizia per farmi intendere, volevo stare solo.

"Divertiti" Mi rispose ridendo e me ne andai nel cuore della notte.

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