-Kirishima... tu fai parte dei villain? Ti prego dimmi che non è vero...-
-mi dispiace-
E da quelle parole, la loro vita cambiò totalmente, stravolgendoli e mettendoli a dura prova davanti a un mondo crudele fatto di pregiudizi e cattiveria. Un mond...
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"I don't understand if you are my dream or my nightmare"
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Bakugou si svegliò di colpo ansimante nel bel mezzo della notte.
Il sudore gli imperlava la fronte e gli occhi erano sgranati.
Ancora quel sogno...
Da quando kirishima lo aveva tradito faceva ogni notte lo stesso incubo:
lui nel buio steso a terra ferito, immobilizzato e sfinito. Non riesce a muoversi, quando vede una figura comparire dal buio e avanzare verso di lui.
Eijirou...
Appena è davanti a lui, sorridente, si china sul suo corpo inerme e lo fissa per un po'. Bakugou all'inizio è felice, perché pensa che kirishima lo aiuterà, ma si ricrede appena sente il rosso dire "è incredibile come sono riuscito a manipolarti. Ti sei fatto prendere un giro da me, un villain. E pretendi di essere il più grande degli eroi?!".
Il suo sorriso cresce, per poi trasformarsi in una risata che di buono non ha nulla, mentre Bakugou è sofferente sul pavimento.
"Te lo meriti" dice il rosso mentre si alza e se ne va.
In quel momento su tutto il corpo di Bakugou si aprono tanti piccoli taglietti da cui sgorga tanto sangue. Troppo sangue.
Mentre il ragazzo subisce quella lenta agonia resta a fissare la schiena di kirishima che se ne sta andando, per finire inghiottito dal buio.
Sempre dall'oscurità appare tutta la sua classe, professori compresi.
Lo fissano come si guarda un cucciolo ferito. Impietosi. E questo Bakugou lo odia più di ogni altra cosa.
No, forse c'è qualcosa che odia di più: chi gli parla alle spalle. E guarda un po', alcuni sussurrano all'orecchio di altri delle cose, e poi tutti cominciano a ridacchiare.
Nessuno gli rivolge la parola, almeno finché il prof aizawa non avanza verso di lui, dicendo con il suo solito tono annoiato ma autoritario "sei espulso dalla yuei con effetto immediato."
E tutti se ne vanno. Nessuno che lo aiuti. Nessuno che lo consoli. Nessuno che faccia nulla per lui.
Lì il sogno finisce.
Quella notte in particolare l'incubo era più vivido e realistico del solito, probabilmente perché quello era sabato, la sera in cui si sarebbero dovuti incontrare.
Non voleva riaddormentarsi, aveva paura di risprofondare in quel sogno orrendo e doloroso.
Si alzò dal letto ancora boccheggiante e si guardò attorno.
La sua camera era come al solito perfettamente ordinata in modo quesì maniacale.
Con un solo gesto afferrò il bordo del tavolino in centro alla camera e lo scaraventò via, facendo volare tutti gli oggetti appoggiati sopra a esso.
Bakugou era stanco. Stanco di dover sopprimere tutta la sua rabbia, tutta la sua sofferenza. Non ne poteva più di tenersi tutto dentro.
Noi esseri umani siamo un po' come bombe. Prima o poi, tutti esplodiamo. La miccia di Bakugou era accesa da ormai troppo tempo, la bomba stava per esplodere e tutti hanno provato a chiuderla dentro a una cassaforte per non farla detonare.
Purtroppo la cassaforte non ha resistito, e Bakugou è esploso.
Liberò un urlo che si teneva dentro da troppo tempo. Non gliene fregava un cazzo se era notte fonda e avrebbe svegliato tutti gli altri.
A grandi falcate si avvicinò alla scrivania su cui tutti gli appunti delle lezioni erano disposti ordinatamente e li buttò tutti giù con tutta la rabbia che aveva.
Tirò sulla parete di fronte tutti i libri che si trovavano sugli scaffali. Ma appena prese in mano il libro di romeo e giulietta si fermò.
"Oh mio caro, se sarò il vostro Romeo, voi sarete il mio giulietto?"
Cadde in ginocchio stringendo tra le mani io libro. In quel momento si mise a piangere.
Non il suo solito pianto silenzioso, per nascondere tutto. Non voleva più nascondere quello che provava. Quello era il pianto da persona che ormai era "esplosa", straziante e disperato.
Urlava tra i singhiozzi. Strillava cose come "perché cazzo lo hai fatto?!" Mentre piangeva tutte le lacrime che aveva nel corpo.
Era distrutto, e si vedeva.
La porta di camera sua si spalancò, e correndo entrarono i suoi amici che si fiondarono su di lui abbracciandolo.
-va tutto bene Bakugou, va tutto bene.- gli dissero mentre lo stringevano il più forte possibile.
Non andava tutto bene.
Chissà come, riuscirono a tranquillizzarlo, tanto che si riaddormentò sfinito dal pianto.
Al mattino stava meglio. Era più calmo rispetto alla notte prima.
Sì guardò allo specchio. Aveva delle occhiaie spaventose, doveva trovare il modo per coprirle.
Il sangue gli si gelò nelle vene quando sentì una voce, fin troppo conosciuta, parlargli alle spalle.
-vedo che la tua camera è una casino- disse kirishima ridacchiando.
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Zalveh! Sapete, sto capitolo doveva parlare di tutt'altra cosa, infatti ci doveva essere la parte che ci sarà nel capitolo dopo ma poi mi sono detta "maaaa la crisi di Bakugou non ce la mettiamo proprio?!" E quindi beccatevi un kacchan impazzito :D