🌸Conferenza

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"Laugh, cry, remember

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"Laugh, cry, remember."

Bakugou quel giorno era particolarmente incazzato

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Bakugou quel giorno era particolarmente incazzato.

L'eroe endeavor, il numero uno al mondo, avrebbe tenuto quel giorno una conferenza, e lui era costretto ad andarci.

Avevano chiamato molti hero a proteggere l'edificio in caso di attacco, tra cui lui. Avrebbe preferito decisamente fare altro piuttosto che stare a una noiosissima conferenza di cui non gli importava nulla.

Si mise il costume da eroe e uscì di casa.
L'albergo dove si sarebbe tenuto il tutto era a pochi isolati da dove abitava, quindi decise di fare la strada a piedi nonostante il freddo autunno di quel periodo.

"Amo l'autunno"  gli aveva detto una volta il rosso.

Sì sentì improvvisamente un vuoto dentro, ma cercò di non pensarci e si diresse all'hotel.

Appena entrò nella hall dell'albergo rimase stupefatto dalla raffinatezza ed eleganza di quel posto.

Il gigantesco lampadario di cristallo sembrava dominare su tutto in modo imponente mentre i mobili pregiati avevano delle ornature d'oro fatte con una precisione impressionante.

Dopo una decina di secondi in cui Bakugou si guardava attorno meravigliato da quella sala imponente, si incamminò verso la stanza dove si sarebbe tenuta la conferenza.

Anche quella non scherzava, con i muri decorati in legno di cedro che davano un tocco di eleganza un po' rustica.

La stanza era già affollata di giornalisti e endeavor si trovava già davanti ai microfoni pronto per parlare.

Bakugou si mise alla sua destra, osservando tutta la gente nella sala.

Non era l'unico eroe che avevano chiamato: al suo fianco si trovavano anche molti altri eroi, tra cui anche Uravity e Deku, da cui stette alla larga tutto il tempo.

La conferenza era una delle cose più noiose del mondo, tanto che Bakugou si dovette estremamente impegnate per non mandarli tutti a quel paese ed andarsene.

Intanto cercata tra i giornalisti qualcuno di sospetto, qualcuno che magari potesse essere un villain nascosto, ma non notò nessuno.

Un ragazzo con la mascherina e il cappuccio alzato si alzò dalla sedia per fare una domanda:-mi scusi, cambiando argomento, lei ha quattro figli, però poi ad un tratto di uno di loro non si è più saputo nulla, che ne è stato di lui?-

L'eroe, abbastanza irritato, rispose:- questa conferenza è stata fatta per rispondere alle domande riguardanti alla sicurezza della città, lasciamo da parte le domande private-

Il ragazzo però non mollava. A Bakugou quella voce sembrava particolarmente familiare e per questo mise in guardia

-già, ma sa, questa domanda mi frullava in testa già da un po', visto che da un giorno all'altro è sparito-

-è morto, prossima domanda- rispose sbrigativo endeavor.

Il ragazzo però a quel punto disse:- è triste che lei non sappia nemmeno che fine abbia fatto suo figlio- e alzò lo sguardo, finora tenuto puntato a terra.

Quegli occhi blu acceso...

Bakugou a quel punto, notandoli, gridò:- uscite tutti dalla sala!

Il ragazzo si tolse la mascherina e il cappuccio di scatto, rivelando le innumerevoli cicatrici da ustione sul viso.

Posò la sua mano sul muro di legno, facendolo prendere fuoco, il quale in pochi secondi si era propagato per tutta la stanza.

La gente si accalcava per uscire, mentre gli hero si fiondavamo verso il villain.

In tutta quella confusione Bakugou riuscì solo a notare degli occhi rosso intenso che li fissavano, degli occhi che pensava non avrebbe rivisto mai più.

Il tempo sembrò fermarsi. Tutto quel caos sembrò scomparire. Esistevano solo quegli occhi.

"E quindi alla fine ci siamo rincontrati, eh?" Pensò

"E quindi alla fine ci siamo rincontrati, eh?" Pensò

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Dovevo aggiornare ieri maaa... sto perdendo la cognizione del tempo con sta quarantena aiuto...

Comunque ho pubblicato i primi capitoli della storia di cui parlavo nello scorso capitolo, se vi va passate a leggerla

Eeee niente, addio

|𝕀'𝕞 𝕤𝕠𝕣𝕣𝕪 |  𝙺𝚒𝚛𝚒𝙱𝚊𝚔𝚞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora