|𝕀'𝕞 𝕤𝕠𝕣𝕣𝕪 | 𝙺𝚒𝚛𝚒𝙱𝚊𝚔𝚞

🌸Sono felice di rivederti

"Silence is killing me"

Nella stanza regnava assoluto il silenzio.

Il silenzio è strano, a volte ne abbiamo bisogno, altre invece vorremmo solo che non ci sia.

Silenzio significa stare da soli con i propri pensieri, significa che questi possono inondarti fino a farti affogare, finché non avrai solo voglia di urlare con tutta l'aria nei polmoni pur di poter lacerare quel silenzio.

E il brutto è che i pensieri non li puoi fermare, non li puoi mettere in pausa come se fossero una canzone o un film.

I pensieri scorrono come l'acqua di una cascata, trascinandoti giù, sempre più giù, finché non ti senti soffocare.

E tu non puoi fare nulla.

Finché sei con gli altri li puoi ripudiare, puoi nasconderli in un angolino della tua mente e far finta che tutto vada bene, ma quando sei da solo, in una stanza silenziosa i pensieri tornano, ti sovrastano, è il silenzio li alimenta solo, come se fosse la benzina messa sul fuoco.

Bakugou si sentiva esattamente così, inondato dai suoi pensieri.

Avrebbe mai rivisto kirishima? Gli avrebbe mai più parlato? Avrebbero dovuto infrangere il giuramento un giorno? E se sì, chi dei due sarebbe stato? Si sarebbero dimenticato dei momenti passati insieme? Kirishima avrebbe provato a ucciderlo? E come? Lui lo amava veramente o mentiva?

Nel buio più assoluto lui non riusciva a smettere di chiedersi tutto questo.

Quel vuoi assoluto però venne interrotto da una piccola luce proveniente dal suo comodino.

Lo schermo del cellulare si era illuminato. Il ragazzo si mise pigramente seduto sul letto, prese il telefono e subito guardò l'ora.

Chi diamine gli mandava un messaggio alle 2:30 del mattino?

Il numero era sconosciuto e il testo diceva semplicemente "vieni dove ci siamo lasciati l'ultima volta, non me parlare con nessuno e vieni da solo"

Non diceva chi era, non diceva il luogo né tantomeno il perché.

Una speranza gli balenò. Non è che magari era...

Ma perché non dirlo?
Aveva paura che qualcuno potesse intercettare il messaggio?

Velocemente si infilò la giacca e si mise le scarpe. Uscì dalla porta della camera facendo attenzione a non fare troppo rumore. Tutti dormivano e il dormitorio era deserto.

Riuscì a uscire senza che nessuno se ne accorgesse.

Appena fuori si pentì di non aver preso nemmeno un paio di guanti, si gelava!

Si mise le mani in tasca e andò verso il possibile luogo che intendeva il messaggio

Si fermò esattamente davanti alla caffetteria.

Nessuno, dannazione!

Eppure era sicuro che il messaggio glielo avesse mandato kirishima.

Se non era lui chi altro poteva essere stato?

Deluso, si girò e, con la testa bassa cominciò a tornare a casa.

Si fermò subito quando sentì qualcuno che lo afferrò da dietro la schiena e gli tappò gli occhi.

Di riflesso Bakugou tirò una gomitata dritta verso lo stomaco dello sconosciuto facendolo staccare e poi girandosi verso di lui gli tirò un'esplosione dritta in faccia.

Lo avrebbe ucciso, se non avesse visto subito dopo trattarsi di kirishima. Subito si fermò e rilassò i muscoli. Solo in quel momento si rese conto di aver trattenuto il respiro.

Il rosso, a terra, si stava massaggiando la pancia nel punto dove Bakugou lo aveva colpito.

-cavolo amico, sta tranquillo, ti volevo solo fare uno scherzo! Non mi aspettavo avresti reagito così- disse ridendo.

Il biondo lo aiutò ad alzarsi.
Ma che razza di scherzo era mai?

-cretino- disse semplicemente cercando invano di nascondere il sorriso che gli stava spuntando sul viso.

Gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi e il rosso, sorridendo a sua volta, la afferrò senza pensarci due volte.

-sono felice di rivederti-

Ciaooooo!
Domanda: vi piacciono i pezzi come quello dell'inizio del capitolo? Quelli un po' filosofici che metto quel che volta. A me sinceramente piacciono ma mi è venuto il dubbio che possano annoiare, ditemi voi