"Now you're just a page from the story of my life"
Tutti gli eroi erano nel panico.
Cercavano di far uscire dalla sala in fiamme tutti i partecipanti senza che nessuno rimanesse ferito o bruciato, e, anche se con molta difficoltà, ci riuscirono.
Un paio di loro si erano messi a combattere contro toga, la quale riuscì anche a ferirne gravemente uno.
Endeavor stava intanto lottando contro dabi. Padre contro figlio. Fuoco contro fuoco. Un quello scontro uno dei due sarebbe sicuramente rimasto ucciso.
In tutta quella confusione faceva strano vedere kirishima nell'angolo calmo e tranquillo come se non fosse successo nulla mentre scrutava Bakugou.
Quest'ultimo tuttavia era totalmente il contrario di calmo. Rimaneva immobile e non riusciva a muovere nemmeno un muscolo. Si sentiva come se fosse una statua di pietra.
Due eroi notarono solo in quel momento la presenza del rosso, e lo attaccarono con tutte le loro forze.
Il ragazzo riuscì a schivare tutti i colpi, senza nemmeno il bisogno di usare la sua unicità.
Concentrò il suo quirk solo nelle braccia, in modo da poter tirare pugni più potenti e distruttivi.
Mise uno dei due eroi in seria difficoltà, tanto che dopo poco finì svenuto a terra.
Mentre kirishima gli stava per dare il colpo di grazia, però, il secondo eroe lo attaccò alle spalle con un coltello, affondandolo per bene nella sua schiena, all'altezza dello stomaco.
Bakugou non riusciva ancora a muoversi, stando lì impalato a fissare kirishima.
Il rosso sputò del sangue.
Quella era una ferita davvero grave, probabilmente anche mortale, tuttavia il ragazzo riuscì a tirare un pugno in testa con il quirk attivato all'avversario e, con le poche forze che gli rimanevano, cercò di scappare correndo il più veloce possibile cercando di ignorare il dolore lancinante.Il biondo si riprese da quello stato di trance solo quando uno d di due eroi che combatteva contro Toga gli gridò:
- cosa cazzo fai?! Inseguilo! È la buona occasione che lo catturiamo.-In quel momento Bakugou si mise a correre nella direzione presa da kirishima.
Uscito dall'albergo si guardò intorno chiedendosi dove potesse essere andato, per poi notare per terra una scia di sangue, probabilmente quella lasciata dal ragazzo in fuga.
Il sangue finiva verso un vicoletto stretto e totalmente buio, da cui si sentiva una voce gemere dal dolore.
Bakugou si piazzò davanti alla figura rannicchiata e dolorante del suo ex, fissandolo con sguardo assassino.
Kirishima girò lentamente la testa nella sua direzione.
Il biondo si immaginava che sul viso del rosso ci sarebbe stata paura, terrore, pentimento, rabbia, odio, indignazione o cose così.
Ma ciò che non si aspettava di certo era un sorriso di sfida.
-quindi sei venuto qui per uccidermi, eh?!- e si mise a ridere, per poi tossire altro sangue.
-opporrai resistenza?- rispose Bakugou senza cambiare espressione.
-no. Ma tanto so come siete fatti voi eroi. Voi dovete sempre fare i moralisti. Voi non uccidete i criminali. Mai. Voi vi dovete far apprezzare dal pubblico che vi osserva con occhi sognanti. Voi siete l'incarnazione del bene e della perfezione. Voi non uccidete, mai, anche quando ce ne sarebbe bisogno.
No Katsuki. Tu non mi ucciderai. Magari vuoi, ma per contratto non puoi. Rovineresti l'immagine dell'eroe bravo e buono- disse ghignandoBakugou andò su tutte le furie. Prese il rosso dal collo della sua maglia e lo sollevò all'altezza del suo viso, facendolo gridare dal dolore.
-punto primo: nessuno ti ha mai dato il permesso per chiamarmi per nome.
Punto secondo: magari non sarò io o un altro eroe a ucciderti, ma sappi che quando verrai arrestato ti condanneranno a morte!-Kirishima continuò a fissare Bakugou negli occhi, per nulla intimorito.
-sai perché preferisco i villain agli eroi?-Katsuki si sorprese di questo improvviso cambio di argomento, ma lo lasciò continuare.
-perché voi eroi avete troppi limiti, troppe regole da seguire. Non potete fare questo, non potete fare quello è bla bla bla. In più dovete per contratto partecipare a interviste, feste, dovete fare delle pubblicità ed essere sempre gentili e carini con tutti. Voi eroi alla fine siete solo degli attori. Appena c'è qualcuno vi mettete la vostra maschera di simpatia e coraggio e fate finta che tutto andrà sempre bene. Fate finta che ci sarà sempre il lieto fine e che il buono vincerà sempre. Ma mentite. Mentite e non volete mentire, ma siete costretti a farlo. Essere un villain invece... ti rende libero.
Puoi fare quello che vuoi. Nessuno ti dice cosa devi fare e come ti devi comportare. Sei tu il capo di te stesso.--se stai provando a convertirmi dal lato dei cattivi allora, mi dispiace ma non ci riuscirai mai- gli ringhiò in faccia Bakugou.
-voi uccidete sooo degli innocenti. Tu uccidi degli innocenti!--alt. Io non ho mai ucciso degli innocenti. Uccido solo chi si mette contro di me.- si giustificò il ragazzo, che intanto cominciava a perdere sempre più sangue.
-e questa ti sembra una buona ragione per togliere alla vita a qualcuno?!
Mina, Shigaraki Tomura, tutti gli eroi e i poliziotti che hai ammazzato finora avevano una vita e tu gliel'hai strappata via come se fosse chissà cosa! Ma non ti vergogni?!- gli gridò di risposta il biondo.-sì, sì me ne vergogno, ok?! Rimpiango ogni singolo uomo che ho ucciso nella mia vita. Cosa pensi?! Che io non abbia un cuore?! Lo so benissimo che quello che faccio è sbagliato.- gli urlò kirishima.
Bakugou lo lasciò cadere a terra, facendolo mugugnare dal dolore, per poi estrarre dalla tasca di kirishima la sua pistola che si portava sempre dietro.
Il rosso strizzò gli occhi. Sapeva cosa stava per fare Bakugou, ma almeno meglio morire per mano sua piuttosto che condannato a morte, pensò.
A quanto pare al biondo non importava di essere licenziato, eh?Katsuki la puntò alla propria gamba e sparò.
Salve
Ho fatto Disney plus e mi sto facendo la maratona di Star Wars.
Addio
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|𝕀'𝕞 𝕤𝕠𝕣𝕣𝕪 | 𝙺𝚒𝚛𝚒𝙱𝚊𝚔𝚞
Fanfiction-Kirishima... tu fai parte dei villain? Ti prego dimmi che non è vero...- -mi dispiace- E da quelle parole, la loro vita cambiò totalmente, stravolgendoli e mettendoli a dura prova davanti a un mondo crudele fatto di pregiudizi e cattiveria. Un mond...