Il primo mese di allenamenti è passato e la squadra si prepara a disputare la prima amichevole per valutare il suo operato. Stiles non ha mai perso un allenamento. Accompagnava Scott e, mentre l'amico andava a cambiarsi negli spogliatoi, lui si sedeva sull'ultimo gradino degli spalti. Quando Derek arrivava lanciava una breve occhiata nella sua direzione facendo un minuscolo sorriso e poi lo ignorava per il resto del tempo. Si avvicinava a lui solo ad allenamento finito, quando i giocatori andavano a fare le docce, per punzecchiarlo un po'. Inutile dire che Stiles si presentava ogni volta solo per quei cinque minuti passati assieme. Veramente aveva anche provato a convincere Scott a fermarsi per la doccia ma non era servito a niente, anzi, si era sentito dire di fare attenzione perché ne sarebbe uscito scottato.
È sabato pomeriggio e Stiles è forse più agitato di Scott per la partita. Tutte quelle ore passate a seguire il gioco dei ragazzi gli sono servite a capire di più le dinamiche e gli schemi usati dai giocatori. Ha imparato la differenza tra la marcatura a zona e quella a uomo. Ha imparato a distinguere il play dal pivot e la differenza tra la rimessa dal lato e quella dal fondo. Arrivano al campo e Derek è già in panchina. Saluta i ragazzi e dice a Scott di andare negli spogliatoi e dire agli altri che arriva tra cinque minuti. Stiles intanto sta guardando l'ultimo gradino degli spalti.
"Non ci pensare nemmeno ad andare così lontano. Oggi devi stare sopra la nostra panchina e tifare come si deve" gli dice Derek indicandogli l'unico posto vuoto sopra di loro.
A quelle parole Stiles non riesce a nascondere un sorriso felice e pieno d'orgoglio: aveva riservato quel posto per lui! Si precipita su per i gradoni rischiando di inciampare e cadere e si siede tutto fiero al suo posto, schiena diritta e mani sudate. Derek lo guarda scuotendo la testa e sorridendo per poi dirigersi negli spogliatoi. Le due squadre entrano dopo dieci minuti acclamate dal pubblico, nonostante sia una amichevole. Scott insieme agli altri quattro titolari si prepara per l'inizio della partita, riunendosi in cerchio e urlando qualcosa che a Stiles suona come “Merda! Merda! Merda!” . Alla fine dei primi due tempi la squadra dei White Wolf è in svantaggio di solo due punti ma i ragazzi stanno facendo fatica. Si stanno riposando in panchina e Stiles si sporge e richiama Derek. L'allenatore gli si avvicina e Stiles gli soffia all'orecchio: "Stanno sprecando troppe energie con la marcatura a uomo. Dovresti farli passare a quella a zona. E dire ai ragazzi di tirare da fuori area. La marcatura degli avversari è più debole sul lato sinistro."
"Da quando sei diventato un esperto allenatore?" gli chiede Derek sorpreso.
"Da quando mi sono interessato al migliore di loro" risponde osando fargli anche un occhiolino.
Derek sbuffa, ma sa che Stiles ha ragione. E forse si arrabbia un po' con se stesso per non esserci arrivato lui. Ma probabilmente lui si era limitato a seguire i singoli giocatori valutando i loro miglioramenti mentre Stiles ha osservato l'intero gioco di entrambe le squadre, ha una perfetta visione di insieme. Comunque Derek decide di seguire i consigli del ragazzo e comunica ai suoi giocatori cosa dovranno fare nel prossimo tempo.
Già nel terzo tempo comincia a notarsi la differenza di gioco dei White Wolf. Fanno meno fatica, riescono a spiazzare gli avversari e segnano molto di più. Il tifo di Stiles è incredibile. Ad un certo punto tutta la tifoseria segue i cori inventati sul momento dal ragazzo e questo porta la squadra a dare il meglio di sé. Nell'ultimo tempo la vittoria è schiacciante. A fine partita i ragazzi si abbracciano tra di loro mentre Stiles si ritrova ad urlare: "Derek FACCI IL TUO BALLETTO!"
Derek fa segno di no con il dito ma i suoi allievi lo circondano e cominciano a twerkare attorno a lui coinvolgendolo in quel ballo improvvisato. Niente evoluzioni però questa volta. Poi Scott fa cenno a Stiles di raggiungerli e viene coinvolto in un buffo abbraccio di gruppo. Preso dalla foga del momento abbraccia anche l'allenatore. Derek lo stringe un po' più a sé e gli mormora un "Grazie", totalmente inaspettato.
"Per sdebitarti potresti farmi la capriola... in privato" gli dice di rimando.
"Non credo che tu abbia bisogno di quella. Qualcuno è già felice così" risponde puntando gli occhi sul cavallo dei pantaloni del ragazzo.
Stiles arrossisce mentre Derek ridacchia.
Dopo qualche minuto si ritirano tutti nello spogliatoio mentre Stiles decide di aspettare Scott al parcheggio: per oggi ha già avuto abbastanza contatti con Derek. Forse, però, probabilmente qualcuno non è della sua stessa idea perché Derek esce poco dopo e ovviamente la sua macchina è parcheggiata vicino a quella di Stiles. E dallo sguardo che Stiles vede, di sicuro lui sembra non essere soddisfatto, non lo aveva ancora punzecchiato a sufficienza.
"Il tuo amichetto si sta riposando adesso?"
Stiles, come suo solito, non ha nessuna intenzione di subire. No, anzi, probabilmente a causa dell'adrenalina dovuta alla partita si sente particolarmente audace. "Se il mio amichetto t'interessa così tanto potremmo uscire insieme qualche volta" dice ammiccando.
Dopo quelle parole, però, Stiles vede lo sguardo di Derek mutare, portandolo quasi a pentirsi di quello che ha detto. Non sa descrivere se l'allenatore sia più furioso o disgustato. Derek si avvicina a lui e lo spinge contro la Jeep. "Non so cosa ti passa per la testa ragazzino, ma io non sono interessato né a te né tantomeno al tuo amichetto. Finché si scherza va bene, ma resta al tuo posto" gli urla contro per poi lasciarlo e andarsene.
Stiles si lascia scivolare a terra, sente ancora la forte presa delle mani dell'altro sulle braccia. Davvero si era illuso di poter avere una possibilità con Derek?
Per le due settimane successive non si presenta agli allenamenti.

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Give and Go
FanfictionDerek incontra Stiles nell'estate del 2011 mentre allena la squadra di basket di Beacon Hills. Questo è solo l'inizio di una storia tormentata, che distrugge e ricompone entrambi più di una volta.