Stiles ritorna ad assistere agli allenamenti dopo averne saltati altri due. Si presenta quel pomeriggio di fine Luglio e lo fa anche in ritardo. I ragazzi sono già in campo che stanno facendo stretching e Scott sventola una mano in aria appena lo vede entrare. Derek si gira per capire cosa sta guardando il suo allievo e sorride impercettibilmente: quel ragazzo l'ha fatto aspettare un'altra settimana prima di presentarsi. Lo vede sedersi al suo solito posto, al centro del gradino più alto e prendere il cellulare dalla tasca, non sembra avere intenzione di seguire l'allenamento e la cosa lo infastidisce un po'.
Stiles trascorre tutto l'allenamento con la testa abbassata sul display mentre scorre la bacheca di Facebook. Una parte di lui è felice di essere lì e anche elettrizzata, ma l'altra è ancora incazzata nera per le parole di Derek. Derek che, dopo aver fischiato forte, rimanda tutta la squadra negli spogliatoi segnando la fine dell'allenamento; si passa una mano sulla fronte per asciugare il sudore e si gira rivolgendosi agli spalti. Stiles ha ancora il capo chino, sembra non essersi accorto nemmeno di quello che gli è successo intorni nelle ultime due ore, ma Derek ha deciso che deve parlargli, così sale i gradoni e gli si siede di fianco.
Stiles blocca lo schermo del cellulare, i gomiti ancora appoggiati sulle ginocchia, e inclina il capo verso l'intruso inarcando un sopracciglio. Derek prende un lungo respiro, si fa coraggio e parla, tenendo lo sguardo fisso verso il campo.
“Mi dispiace. Per… per quello che ti ho detto la sera della partita. Sono stato cattivo e maleducato.”
Stiles sbuffa una mezza risata prima di parlare. “Tranquillo, Hale, non mi hai ferito. Mi va bene essere rifiutato, succede a tutti almeno una volta nella vita. Non ti preoccupare, sono sopravvissuto. Rilassati.”
Derek capisce che Stiles non ha capito un cazzo, quindi si fa ancora più coraggio e comincia a spiegare, questa volta tenendosi il capo tra le mani e chiudendo gli occhi.
“Non volevo rifiutarti, non davvero. Non… non mi è mai successo che qualcuno mi chiedesse di uscire, che me lo chiedesse un ragazzo. Sono gay, Stiles, lo so da quando avevo quattordici anni, ma sono quasi l'unico a saperlo, oltre te ora e… e gente che ho visto solo una volta, per poche ore.” Derek si passa le mani sul viso, come a voler scacciare qualcosa e poi continua, sente Stiles respirare calmo al suo fianco. “Quando avevo la tua età e giocavo a basket ero il capitano, tutti si aspettavano da me che uscissi con la ragazza più popolare, che uscissi con tante ragazze. Dovevo partecipare a quelle chiacchiere da maschi e ridere alle battute volgari dei miei compagni di squadra. Uscii con una ragazza per un po', al quarto anno, ma quando lei raccontò alle sue amiche che non l'avevamo ancora fatto e loro sparsero la voce, non mi fu data tregua. Non ti ripeto gli insulti che mi rivolgevano, ma credimi, non erano leggeri. Ho avuto la mia prima volta con lei, e ancora oggi non so come ci sia riuscito. Non credo sia una giustificazione per averti trattato male, ma è quello che giustifica i miei comportamenti. Non ho alcuna intenzione di uscire allo scoperto specialmente in questo momento in cui sto aspettando l'occasione della mia vita: non voglio rischiare di rovinare la mia carriera per colpa dei miei gusti. Però mi piacerebbe vederti più spesso.”
Stiles rilascia tutto il respiro che non si è nemmeno accorto di trattenere, ma non sa cosa rispondere. Ci pensa un po' su e quando Derek sta per rialzarsi lo ferma tenendogli un polso.
“Io non sono mai stato con un ragazzo, non per paura, ma perché…perché sono io. Non ti stavo chiedendo di sposarmi, Derek, volevo solo uscire con te e se non ti va, okay, lo accetto. Continuerai a piacermi e ad eccitarmi anche solo quando respiri, la mia è un’attrazione fisica e prima o poi mi passerà, tranquillo.”
Derek si abbassa verso il suo orecchio, liberandosi anche il polso, due ragazzi sono già tornati in palestra e non può rischiare di farsi sentire o vedere. “Neanche tu mi dispiaci e non mi dispiacerebbe essere la tua prima esperienza, però voglio che ti sia chiaro che da me non riceverai altro, quindi se sei uno di quelli che aspettano l'amore della loro vita sappi che non sarò io. Queste sono le mie condizioni.”
Stiles quasi sussulta a quelle parole, poi gli risponde risfoderando il suo sorrisino sarcastico. “Spero sarai all'altezza delle mie aspettative e di non pentirmi di aver accettato, allora. Ci si vede?”
Stiles si alza e gli passa di fianco spingendolo un po' con la spalla, ma Derek lo ferma come ha fatto lui poco prima. “Questo è il mio biglietto da visita, dietro a penna c'è scritto il mio numero personale, usalo”
Stiles allarga il sorriso. “Avevi già programmato tutto? E se non avessi accettato?”
Derek lo precede, scendendo i gradoni, senza nemmeno rispondergli, sorridendo.
Proprio in quel momento compare Scott che si affianca a Stiles. “Mi accompagni a casa tu?"
"Certo."
Salgono in macchina e dopo un paio di minuti passati in assoluto silenzio Scott parla: "Allora? Vuoi dirmi cos'è successo con Derek?"
"Niente" gli risponde Stiles, lo sguardo fisso sulla strada.
"Certo. E allora perché dopo quasi tre settimane di muso ora sei così sorridente? Ho visto che stavate parlando."
"Mi prometti che quello che ti dirò resterà in questa macchina? Nessuno deve saperlo."
"Amico, ora mi stai facendo preoccupare. Sai benissimo che non dirò niente a nessuno."
"È gay, ma nessuno lo sa. Per quello mi ha rifiutato. Non vuole nessuna storia seria perché vuole restare nell'ombra."
"E quindi il tuo buonumore è dovuto al fatto che non ha detto che sei brutto?"
Stiles fa un timido sorriso e si morde un labbro imbarazzato.
"No, no. Ti prego dimmi che non hai intenzione di cominciare una storia clandestina con il mio allenatore" urla Scott.
Ormai sono arrivati fuori casa di Scott, Stiles si gira con il busto verso di lui per rispondergli. "Perché? Che male c'è? Ha detto chiaramente che sarà solo sesso e a me sta bene. Credo."
"Stiles, io ti conosco. Ricordi Lydia?"
"Cosa c'entra adesso la mia cotta dell'asilo?"
"Sei stato innamorato di lei fino al primo anno di liceo. E tutto è cominciato perché all'asilo ti ha difeso davanti a tutti dicendo che il tuo disegno del cavallo era bellissimo."
"Era bellissimo davvero" ribatte Stiles con il broncio, ma Scott si fa serio.
"Non è quello il punto. Il punto è che tu ti fai coinvolgere facilmente perché vuoi sempre vedere il lato buono delle persone anche quando queste tendono a non averlo. Ti sei invaghito di Lydia dopo che ha difeso un tuo disegno, cosa pensi che farai dopo essere andato a letto con Derek?"
"È diverso, sarà diverso" mormora Stiles.
"Certo, è peggio perché lui ti piace già, e anche un bel po'. Ti farai solo del male"
Stiles sta zitto per qualche secondo, ma una domanda gli sorge spontanea. "Come hai fatto a capire che Allison era quella giusta?"
Scott sorride, quasi teneramente, come se stesse ricordando. "Quando l'ho baciata per la prima volta e mi sono accorto che era la cosa migliore che avessi fatto."
"Più del sesso?"
"È diverso. Il sesso è un appagamento fisico momentaneo che potresti avere con chiunque. Mentre il bacio è qualcosa… di ancora più intimo, perché attraverso quello puoi esprimere diverse emozioni che magari a parole non riesci."
Stiles si lancia su Scott abbracciandolo forte "Allison è fortunata ad averti trovato."
"Vedrai che prima o poi troverai qualcuno anche tu. Non avere fretta. E non fare cagate con Derek!" dice scendendo dalla macchina.
Stiles torna a casa e si lancia sul letto a pensare. Gira il bigliettino con il numero di Derek tra le mani. La voglia di mandargli un messaggio è tanta ma le parole di Scott continuano a rimbalzargli in testa.
(ore 22.34) Non voglio essere baciato. SS
(ore 22.42) ? DH
(ore 22.45) Sulle labbra, non voglio che tu mi baci sulle labbra. È la mia condizione. SS
(ore 22.48) Va bene, niente labbra. DH
Stiles dovrebbe sentirsi meglio dopo quello scambio di messaggi, ma non è così. Si addormenta con il telefono ancora stretto tra le mani.

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Give and Go
FanfictionDerek incontra Stiles nell'estate del 2011 mentre allena la squadra di basket di Beacon Hills. Questo è solo l'inizio di una storia tormentata, che distrugge e ricompone entrambi più di una volta.