Stiles finisce di leggere, ma i singhiozzi che gli scuotono il corpo durano ancora un po'. Quando si ricompone e Scott scioglie l'abbraccio, guarda il suo migliore amico, anche lui con occhi lucidi. “Quando lo farà Cory?”
“Dopo il tuo discorso da testimone dello sposo. Ha detto di non voler distrarti prima.”
Stiles non parla, guarda solo quello che sente legato a sé come un fratello e capisce. “Lui lo sa. Ha dato un orario preciso, lo sa.”
Vede Scotr abbassare lo sguardo per poi risollevarlo e sorridergli. “Dovevo provarci, sei mio fratello.”
“E tu sei il mio.”
L'abbraccio che si scambiano è forte, è pieno di grazie e di scuse.
“Scottie…”
“Non mi offendo se lasci prima il ricevimento, ma ora credo proprio che dobbiamo andare o Allison mi uccide.”
E ridendo escono e si posizionano uno di fianco all'altro sull'altare.
Sono le 17 in punto quando Stiles lascia il ricevimento. Sa di essere in ritardo ma sa anche che Derek può aspettare un po', dopotutto lui ha aspettato anni! Prima di andarsene ha parlato con Cory: quel ragazzo è talmente meraviglioso che ha capito subito e lo ha addirittura incoraggiato ad andare da Derek. Ha deciso di andare a piedi perché non è ancora sicuro di quello che potrebbe fare o dire quando lo vedrà. È estremamente orgoglioso di quello che ha fatto, ma è ancora arrabbiato per tutto quello che gli ha fatto passare: delle belle parole non basteranno a cancellare tutto il dolore che ha dovuto sopportare.
Stiles arriva in palestra e trova Derek seduto sulla panchina da allenatore con la testa tra le mani. Quando Derek sente la porta chiudersi alza lo sguardo sul ragazzo. "Stiles, sei qui!" esclama stupito.
"Sì, ma non sono certo di aver fatto la cosa giusta."
Derek si alza, si avvicina al ragazzo e gli poggia una mano sulla guancia. "Mi dispiace, mi dispiace così tanto. Sono un cretino ma dammi una possibilità, ti prego."
"So che ti è costato tanto scrivere quella lettera e sono davvero felice che tu l'abbia fatto. Ma questo non basta per farmi dimenticare tutte le volte che mi sono sentito usato da te. E non dire che era solo sesso perché tu avevi capito esattamente quello che provavo."
"Hai ragione, lo sapevo così come sapevo che per non farti del male avrei dovuto lasciarti andare, ma non ci riuscivo. Ti amavo già, anche se non volevo ammetterlo. Pensavo che con il trascorrere degli anni mi sarebbe passata ma, quando ti ho visto insieme a quel ragazzo, sono stato investito da una gelosia che non avevo mai provato. E ho capito che se non volevo perderti avrei dovuto lottare fino alla fine."
"Sicuro di non avermi perso?"
E per la prima volta Derek sembra insicuro. "Sei qui."
"Questo non significa che voglio darti una possibilità."
"Ma significa che non ami abbastanza lui da sposarlo."
"Der..."
"Cosa devo fare? Farò qualunque cosa" dice avvicinandosi al suo volto.
Stiles viene avvolto dal profumo di Derek e non riesce più a resistere: gli è mancato troppo il suo sapore, il suo odore, la sua pelle. Si avventa sulle sue labbra e lo bacia in modo famelico. Derek appoggia le sue mani sui suoi fianchi e lo stringe finalmente a sé. Stiles comincia a spogliarlo velocemente mentre Derek gli sfila la cravatta. Ed è in quel momento che a Stiles viene un'idea. Prende Derek per una mano e lo conduce sotto al canestro. Lo fa stendere a pancia in su, gli porta le mani sopra la testa e le lega alla base del canestro. Finisce di spogliarlo e poi si stacca per guardarlo. È la prima volta che lo vede così esposto e alla sua mercé, eppure il suo sguardo è tranquillo e fiducioso. "Sei bellissimo" gli dice.
E Derek sorride quasi timidamente: sembra quasi sia lui il ragazzino ora e Stiles si accomoda sopra di lui e comincia a baciarlo, mordendogli di tanto in tanto le labbra. "Posso lasciarti dei segni?"
"Puoi farmi quello che vuoi."
"Attento a quello che dici. Potresti pentirtene."
"Non credo proprio" dice sicuro.
Stiles si avventa sul suo collo mordendo e succhiando, lasciando quei marchi che non ha mai potuto fare. Con la mano accarezza il suo corpo fino a raggiungere il suo sedere. Passa il dito nel solco per poi penetrarlo di colpo, senza nemmeno lubrificarlo. Derek sibila inarcando la schiena e in un attimo di lucidità Stiles si ricorda che il ragazzo sotto di lui è ancora vergine e si scosta. Lo guarda mentre continua a muovere il dito dentro di lui, lentamente, alla ricerca di un consenso. Derek ricambia il suo sguardo e gli fa un piccolo cenno con la testa e allarga di più le gambe. Stiles scende a baciare e mordere ogni parte di quel corpo muscoloso, fino ad arrivare al suo membro eretto e ignorarlo. Passa distrattamente la lingua sui testicoli e continua il suo percorso fino a raggiungere il suo ingresso vergine. "È la prima volta?" soffia sulla sua pelle.
"Sì" risponde in un sussurro l'uomo, ma Stiles sorride.
"Non ti sei mai nemmeno toccato così?" chiede, conoscendo già la risposta, continuando a roteare il dito.
"N-no."
Stiles lecca piano il contorno della sua apertura facendolo gemere dal piacere. Fa uscire l'indice per poi usare i due pollici per allargargliela e poterlo penetrare meglio con la lingua. Sente Derek imprecare e ansimare come mai aveva fatto, pregandolo per avere di più. Lo tortura ancora un po' per poi decidere di inserire direttamente due dita e ruotarle alla ricerca della prostata. Sa di averla trovata quando Derek urla spingendo il suo sedere verso le dita. "Stiles sto per..."
"Non osare venire. Non prima che sia dentro di te o saranno guai" gli dice con tono quasi prepotente.
"Ti prego..."
"NO!"
Stiles continua a grattare contro quel punto e Derek viene senza riuscire a fermarsi.

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Give and Go
FanfictionDerek incontra Stiles nell'estate del 2011 mentre allena la squadra di basket di Beacon Hills. Questo è solo l'inizio di una storia tormentata, che distrugge e ricompone entrambi più di una volta.